1. Premessa
Pur se la storiografia degli ultimi decenni ci ha abituati a porre in modo diverso sia il problema dei cosiddetti Comuni cittadini, ovvero della formazione dei poteri centrali fra XI e XII secolo, sia quello dello sviluppo delle Signorie e dei Principati, fra gli anni 1250 e il 1294, due elementi fra gli altri spiccano nelle più recenti elaborazioni critiche: il fondamento generale del fenomeno è costituito dall’organismo cittadino che, specialmente nella penisola italiana, sopravvisse a invasioni, a guerre e dominazioni e che, alle origini del secondo millennio, conobbe una promettente ripresa dal punto di vista urbanistico e sociale, economico e culturale.
Il secondo aspetto è costituito dalla natura politica del fenomeno stesso e dalla latitanza di poteri di carattere centrale – Impero e Papato – cui vanno gradualmente sostituendosi singoli personaggi – i Signori – attorno ai quali si organizzeranno i governi di tipo prevalentemente oligarchico.
Inoltre, i luoghi abitati durante il periodo tardoantico e altomedievale continuarono quasi sempre a godere di peculiari diritti e privilegi, estesi entro le zone circondate dalle loro mura e altresì a quelle a loro immediate subiectae.
I centri urbani, dunque, vennero in qualche misura sottratti alla competenza dello Stato, dell’imperatore o del pontefice, e si disposero a chiedere autonomie o libertates sempre più ampie e precise, vuoi ai conti, ossia ai rappresentanti del sovrano, vuoi ai vescovi, ovvero ai rappresentanti dei pontefici.
Il binomio «vescovo-conte» finì poi con il diventare un elemento del tutto originale della storia italiana dei secoli successivi all’Impero Carolingio rapidamente dissoltosi, per dar luogo a combinazioni politiche e a concentrazioni diverse.
I luoghi di convivenza civile pertanto ebbero sempre una loro caratteristica che li contraddistinse dalla campagna, dalle dominazioni feudali e da qualsiasi altra forma di potere.
Questo è dunque il fondamento della società comunale e poi di quella signorile alla prima profondamente connessa.
Dalla città e dalla loro storia quindi è partita di solito l’indagine degli storici che negli ultimi due secoli, in modo diverso, furono spesso attenti al sorgere del Comune poi delle Signorie e degli Stati regionali.
E noi, a nostra volta, rivolgeremo in questo senso la nostra indagine verso un elemento distintivo di una vicenda che ha fortemente caratterizzato la vita dell’età di mezzo, soprattutto quella italiana ma, in certo modo, anche quella legata ai popoli e alle terre d’Oltralpe.