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Scorro la rubrica e chiamo Carolyn. Le avrò parlato già una decina di volte oggi, eppure dall’ultima chiamata mi sembrano passati secoli. E in effetti di cose ne sono successe... da quando abbiamo giocato al morto con il virus a quando l’FBI ha decrittato il secondo telefono di Nina, fino all’assalto alla baita e alla scoperta del circuit breaker che potrebbe spegnere il virus.
«Grazie a Dio! Cominciavo a...»
«Carrie, ascoltami. Non ho tempo di spiegarti. Restano meno di sei minuti prima che il virus si attivi.»
La sento trattenere il respiro.
«C’è una password. Nina ha creato una password per permetterci di fermare tutto. Se riusciamo a capire qual è, il virus si disattiverà in tutti i sistemi. Se non ci riusciamo, infetterà ogni cosa... Con i nostri esperti le abbiamo già tentate tutte. Tiriamo a indovinare. Ho bisogno delle persone più intelligenti che conosca e del nostro Consiglio per la sicurezza. Falli riunire subito.»
«Li vuoi tutti? Anche il vice presidente?»
«Soprattutto il vice presidente.»
«Va bene.»
«È stata lei, Carrie. Dopo ti spiego tutto. Ho appena ordinato una perquisizione dei suoi uffici alla West Wing. Quando l’FBI si farà vedere, tu lasciali fare.»
«Sì.»
«Porta tutti in sala conferenze e mettiti in contatto con me attraverso il Marine One, sono quassù al momento.»
«D’accordo.»
«Sbrigati, Carrie. Abbiamo... cinque minuti.»