14.
Elisabeth non riusciva a dormire. Si tirò su ripetutamente a sedere nel letto per annotare tutto quello che le veniva in mente. Annotò fatti, congetture, remote possibilità, persino ipotesi assurde. Disegnò dei quadratini, vi inserì nomi, luoghi, date, e cercò di confrontarli collegandoli con delle righe. Circa alle tre del mattino, aveva ridotto la serie degli avvenimenti a quelli che seguono: Aprile 1925. Ulster e Janet si sposano dopo solo tre mesi di fidanzamento. Perché? Ulster e Janet si imbarcano per Southampton con la Cunard Une. Le prenotazioni erano state fatte da Ulster in febbraio. Come faceva a saperlo?
Maggio-dicembre 1925. Circa ottocentomila dollari mandati dalla Waterman Trust a sedici banche diverse in Inghilterra, Francia, Germania, Austria, Olanda, Italia, Spagna e Algeria.
Gennaio-marzo 1926. Asportate dalla Waterman obbligazioni valutate circa duecentosettanta milioni di dollari. Vendita forzata equivalente a centocinquanta-duecento milioni. Tutte le note e gli addebiti a nome di Ulster e Janet dai conti europei saldati completamente entro il febbraio del '26. Mese di marzo: il comportamento di Ulster è notevolmente cambiato, schivo.
Aprile 1926. Nascita di Andrew. Battesimo di Andrew. Ulster scompare.
Luglio 1926. Si ha conferma dalle quattordici banche europee che tutte le somme erano state ritirate precedentemente. In genere entro quattro settimane dal deposito. Due banche, Londra e l'Aja, dichiarano di avere ancora in deposito ventiseimila e diciannovemila dollari, rispettivamente.
Questo era l'ordine cronologico degli eventi relativi alla scomparsa di Ulster. Il piano era sotto i suoi occhi. Era evidente che l'intera sequenza era frutto di premeditazione: le prenotazioni fatte in febbraio; il breve fidanzamento; il viaggio di nozze; i continui depositi con immediati prelevamenti; la sottrazione delle obbligazioni e la stessa scena finale della sparizione di Ulster. Dal febbraio 1925 all'aprile 1926. Un piano concepito per quattordici mesi ed eseguito con enorme precisione, fino al punto di assicurare la gravidanza di Janet, se si doveva credere alla ragazza. Ulster era capace di una simile ingegnosità? Elisabeth lo ignorava. Sapeva veramente molto poco di lui, e quegli sterminati rapporti servivano solo a offuscare la sua immagine. Perché la persona analizzata da questa ricerca apparentemente non era capace che di edonismo.
Elisabeth sapeva che c'era un solo posto dove cominciare la ricerca. L'Europa. Le banche. Non tutte, ragionò, ma parecchie. Perché a dispetto delle complicazioni dovute allo sviluppo e degli eccessi di specializzazione, la pratica fondamentale del sistema bancario era rimasta la stessa dai tempi dei faraoni. Si versano i soldi e si ritirano i soldi. E che fosse stato per necessità o per piacere, restava il fatto che i soldi ritirati erano andati in un altro posto. Era quest'altro posto, o questi altri posti, che Elisabeth voleva scoprire. Perché era questo denaro, il denaro che la Waterman Trust aveva mandato alle sedici banche europee, che sarebbe stato usato finché non fosse giunto il momento in cui si sarebbero potute vendere le obbligazioni.
Alle nove meno dieci il maggiordomo aprì il portone al nuovo secondo vicepresidente della Waterman Trust Company, Jefferson Cartwright. L'uomo accompagnò Cartwright nella biblioteca dove Elisabeth Scarlatti sedeva dietro la scrivania con in mano l'inevitabile tazza di tè.
Jefferson Cartwright si sedette sulla piccola sedia davanti alla scrivania, conscio del fatto che essa faceva risaltare la sua mole. Posò la cartella accanto a sé.
«Ha portato le lettere?»
«Le ho qua dentro, madame Scarlatti» rispose il banchiere, mettendosi la borsa in grembo e aprendola. «Posso cogliere quest'occasione per ringraziarla della sua gentile intercessione a mio favore alla banca? E stato veramente generoso da parte sua.»
«Grazie. Mi dicono che l'hanno fatta secondo vicepresidente.»
«E esatto, signora, e sono fermamente convinto che ciò sia stato possibile grazie alla sua raccomandazione. La ringrazio ancora.» E porse le carte a Elisabeth.
La donna le prese e incominciò a scorrere le prime pagine. Sembravano a posto. In effetti, erano eccellenti.
Cartwright parlò con tono tranquillo. «Le lettere la autorizzano a ottenere tutte le informazioni riguardanti ogni operazione fatta da suo figlio, Ulster Stewart, alle varie banche. Depositi, prelevamenti, trasferimenti. E richiedono l'accesso a tutte le cassette di sicurezza, ove ce ne siano. Una lettera d'accompagnamento è stata inviata a ciascuna banca, con una copia fotostatica della sua firma. Ho firmato queste lettere in qualità di rappresentante della procura collettiva della Waterman per il signor Scarlett. Ma facendolo, ovviamente, mi sono esposto a un rischio notevole.»
«Mi congratulo con lei.»
«E semplicemente incredibile» disse calmo il banchiere. «Titoli per un valore di più di duecentosettanta milioni di dollari. Spariti, misteriosamente. Che circolano da qualche parte. Ma chi sa dove? Persino le più grosse confederazioni bancarie hanno difficoltà a mettere insieme un simile capitale. Ah, una grave crisi, signora! Specialmente in un mercato altamente speculativo. Onestamente non so che fare.»
«E possibile che attenendosi al suo stesso consiglio lei trascorra molti anni ritirando un cospicuo stipendio per uno sforzo minimo. Viceversa, è anche possibile...»
«Penso di sapere qual è l'altra possibilità» l'interruppe Jefferson Cartwright. «A quanto capisco, lei sta cercando delle informazioni connesse con la scomparsa di suo figlio. Può darsi che le trovi, se esistono. E può darsi di no. In entrambi i casi, restano dodici mesi prima che si accorgano della mancanza della prima obbligazione. Dodici mesi. Qualcuno di noi potrebbe non essere più su questa terra. O qualcuno di noi potrebbe essere in rovina.»
«Sta pronosticando la mia morte?»
«Certamente mi auguro di no. Ma la mia posizione personale è assai delicata. Ho violato le regole inerenti alla politica della mia banca e l'etica elementare del mestiere bancario. Essendo io poi il consulente finanziario di suo figlio, verrò sospettato di collusione...»
«E si sentirebbe maggiormente a suo agio con una liquidazione, è così?» Elisabeth posò le lettere, furibonda. «Io la corrompo e poi lei mi ricatta sulla base del fatto che la corrompo. È un'abile strategia. Quanto?»
«Mi dispiace fare una così miserabile impressione. Non voglio una liquidazione. Sarebbe degradante.»
«E allora che cosa vuole?» Elisabeth incominciava a esasperarsi.
«Ho preparato una dichiarazione. In triplice copia. Una per lei, una per la Fondazione Scarwyck e una, naturalmente, per il mio avvocato. Gradirei che la esaminasse per dare la sua approvazione.» Cartwright estrasse i documenti dalla sua cartella e li mise davanti a Elisabeth. Lei raccolse la prima copia e vide che era una lettera di accordo, indirizzata alla Fondazione Scarwyck.
Con la presente confermo l'accordo intercorso tra il signor Jefferson Cartwright e me stessa, signora Elisabeth Wyckham Scarlatti, in qualità di presidente del consiglio d'amministrazione della Fondazione Scarwyck, 525 Quinta Strada, New York.
Considerato che il signor Cartwright ha elargito generosamente il suo tempo e i suoi servizi professionali per conto mio e per conto della Fondazione Scarwyck, si è convenuto che egli sia fatto consulente della Fondazione con uno stipendio annuo di cinquantamila dollari ($ 50.000), e che conserverà detta posizione vita natural durante. Detta posizione sarà resa effettiva alla data sopra citata. Considerato che il signor Jefferson Cartwright ha spesso agito per conto mio e per conto della Fondazione Scarwyck contro il suo stesso avviso e in completo contrasto con i suoi desideri, e considerato che il signor Cartwright ha eseguito tutti i servizi nella maniera in cui il suo cliente, cioè io stessa, credeva fermamente servisse al miglioramento della Fondazione Scarwyck, va detto che egli lo fece senza prevedere detta responsabilità e spesso senza piena conoscenza delle operazioni.
Perciò, si è convenuto che qualora dovessero esserci, in qualunque data futura, multe, penalità o sentenze contro il signor Cartwright che derivino da tali azioni, esse saranno pagate interamente dai miei conti personali. Va aggiunto che nessuna di tali azioni è prevista, ma dal momento che gli interessi della Fondazione Scarwyck hanno un raggio internazionale, che le richieste sono eccessive, e che le decisioni sono spesso soggette alla mia opinione personale, si considera opportuno includere tale dichiarazione.
Va notato che gli eccezionali servizi del signor Cartwright a mio favore sono stati prestati in via riservata durante gli ultimi mesi, ma che da questa data non ho alcuna obiezione a che il suo rapporto con la Fondazione Scarwyck sia reso pubblico.
C'erano due righe a destra per le loro firme e una terza riga a sinistra per la firma di un testimone. Elisabeth si rese conto che si trattava di un documento da professionisti. Non diceva niente, ma comprendeva tutto. «Non si aspetterà che lo firmi davvero?»
«Francamente si. Capisce, se non firma, il mio forte senso di responsabilità mi costringerà a rivolgermi immediatamente alle autorità. Ad andare dritto all'ufficio del procuratore distrettuale a portargli delle informazioni che ritengo pertinenti alla scomparsa del signor Scarlett... Può immaginarsi il subbuglio internazionale che ciò causerebbe? Il solo fatto che l'illustre madame Scarlatti stava per investigare presso le banche in cui suo figlio aveva fatto operazioni.»
«Negherò tutto.»
«Sfortunatamente, lei non potrebbe negare che mancano i titoli. Non devono essere pagati ancora per un anno, ma il fatto è che mancano.» Elisabeth fissò l'uomo, rendendosi conto di essere sconfitta. Si sedette e allungò lentamente la mano per prendere una penna. Firmò le carte mentre l'altro, a sua volta, prendeva ciascun foglio e faceva altrettanto.
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