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30 ottobre 2018, martedì
Julia lascia cadere i vestiti sul letto. È stata una giornata dura. Se credeva che il turbinio di sentimenti scatenato dal ritorno di Txema sarebbe stato la maggior minaccia al suo equilibrio, si sbagliava di grosso. La scoperta di oggi è stata devastante. Ha bisogno di abbracciare il mare, più che mai. Com’è possibile che la sua vita in poche ore sia cambiata così tanto? Si sente tradita, ferita nel profondo. Ha vissuto quasi quarant’anni in una menzogna.
Perché i suoi genitori biologici l’hanno abbandonata?
Sa che forse non riuscirà mai a dare una risposta a quella domanda. Ed è la cosa che le fa più male. Avrebbe bisogno di capire.
Che cosa sono i fogli che spuntano dalla tasca dei suoi jeans?
Non ha ancora finito di spiegarli che d’un tratto ricorda: la Bibbia in una delle celle. Sfogliandola ha trovato quelle pagine, accuratamente piegate perché le suore/carceriere non le scovassero.
Le parole si ammucchiano sulla carta ingiallita dal tempo. La calligrafia è molto piccola, ma bella e tondeggiante. In certi punti si notano delle lacrime versate sulla pagina, gocce irregolari che confondono l’inchiostro e complicano la lettura.
Con la certezza che quello che sta per leggere le risulterà doloroso, Julia si siede sul letto e affronta la prima riga. L’aria fresca che entra dalla finestra aperta le mette i brividi, ma niente di questo importa appena i suoi occhi cominciano a leggere quelle parole.