Parte quarta

Psicoanalisi e analisi esistenziale

Al pari della psicologia accademica, anche la psicoanalisi è diametralmente opposta all’analisi esistenziale, perché entrambe oggettivano l’esistenza e ne fanno un quid impersonale a cui impongono il nome di psiche. [...] Sotto questo nome l’“anima” o la “coscienza” si trasformano in un secondo organismo che sussiste accanto o insieme all’organismo corporeo, un organismo psichico o addirittura un apparato psichico. [...] In questo modo si dà una sorta di raddoppiamento dell’organismo, la cui conseguenza è il sorgere di una vana e oziosa contesa intorno al problema se un organismo agisca sull’altro, se entrambi procedano parallelamente l’uno accanto all’altro o, “nel loro fondo”, siano identici. Tutti questi sono pseudo-problemi che derivano da una mera teoria scientifica. A una considerazione fenomenologica questi problemi si rivelano inesistenti. Al loro posto emerge il problema dell’intenzionalità dell’umana esistenza e delle sue modalità di essere-nel-mondo.

L. BINSWANGER, Il caso Ellen West (1945), pp. 180-181.