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Dopo aver chiuso un incasso da record, salutato sconosciuti, spostato sessanta sedie, spazzato per terra, Diego andò a sciacquarsi la faccia. Era il suo modo per accertarsi che andava tutto bene.
Ornella scrisse subito a Mr Spacey per comunicargli il successo della serata e lui rispose con un laconico “Very well” che a lei parve comunque incoraggiante.
Le erano completamente spariti i segni della sbronza e le era sorto il dubbio che potesse essere allergica al vino rosso.
Diego, intanto, era uscito dal bagno di pessimo umore. Durante un controllo distratto al telefono, aveva visto che Carmine aveva cambiato l’immagine del profilo su Facebook mettendone una con la sua ragazza: brindavano nello stesso bar di piazza Bellini dove spesso erano andati insieme loro due. Diego lo visse come un piccolo tradimento, e si chiese se Facebook fosse davvero un bene per i rapporti umani. “Si’ proprio scemo” ripeteva tra sé, “si’ proprio scemo”, mentre ingrandiva la foto per osservare i dettagli.
Uscì dalla libreria un po’ sommessamente con la scusa del mal di testa, cui nemmeno una donna in buona fede come Ornella credette. Ma anche lei era esausta e non aveva più spazio nella testa per pensare. Solo Russell, che fece una specie di salto carpiato nella vaschetta, riuscì a riportarla un attimo alla realtà.
Diego aveva bisogno di conferme della sua virilità per scacciare quel pensiero ossessivo dalla testa. Per un attimo, fu tentato di chiamare sua madre. Lei lo avrebbe rassicurato senza che lui le dicesse niente, in quel modo che hanno le mamme di tranquillizzarti chiedendoti solo se piove e cosa hai mangiato.
Invece fece il duro e non le telefonò. Si fermò prima davanti alla vetrina di Julie, ma era già andata via, poi tornò verso Hampstead High Street e si rifugiò in un pub dove non era mai stato, che a quell’ora era più affollato della metropolitana.
Era stanco e l’unica cosa di cui avrebbe avuto bisogno era un po’ di pace. Invece scelse il rumore, perché il silenzio lo avrebbe fatto di nuovo crollare. Ordinò una birra e gli arrivò una roba torbida che lui accolse perplesso, mentre una ragazza di fianco a lui gli faceva un cin cin con il suo bicchiere. Era un po’ rotonda, con una pelle bianca e soda e l’andazzo di una che è già al secondo giro.
«Sei solo?»
«Sì, sono solo and you?»
«Sono con degli amici, ma per un nuovo amico italiano sono pronta a lasciarli perdere.»
«Ah, torni da loro? Bye bye.»
«No, dicevo che resto qui con te. Se ti va. If you like.»
La conversazione in mezzo al casino non era il massimo per l’inglese di Diego, che però era diventato abile a dissimulare. Alla fine capì che la ragazza burrosa, tale Susan, era disposta a lasciare gli amici in disparte e a farsi una birra insieme.
Si alzò dallo sgabello e la invitò a sedersi nell’unico angolo tranquillo del pub. Susan non poteva credere che in piena Hampstead ci fosse un manzo italiano libero, arrapato e solo. Era una ragazza un po’ disillusa e frustrata, stanca di essere sempre la seconda scelta. Anche ora, mentre chiacchierava con un bel ragazzo, nessuna delle sue amiche la stava notando.
Diego lo intuì e proprio per questo la mise al centro dell’attenzione. Le sarebbe saltato addosso se solo fosse stato un po’ più ubriaco, ma voleva una conquista netta e senza margine di errore. Per cui, prima che Susan perdesse lucidità, la invitò a prendere un caffè a casa sua. Il caffè napoletano era la trappola perfetta in cui si poteva cadere senza sembrare lascivi, e lo proponeva anche se a lui non piaceva granché.
Lasciarono il pub e si avviarono a prendere la metro per Kilburn. Susan abitava poco lontano, così disse, anche se non era vero. A Diego eccitava soprattutto l’idea che non fosse bella, ed era convinto che le donne meno belle a letto godessero di più.
Arrivati in casa, saltarono preliminari e caffè e fecero un sacco di rumore, come ben sentì il coinquilino greco, sempre più indifferente e preoccupato solo della sua moussaka surgelata. Diego si sentì sollevato, fiero di aver allontanato i suoi fantasmi per un po’. Susan non avrebbe dimenticato facilmente quella serata, anche se andò via in piena notte senza salutare. Non voleva assistere alla delusione del giorno dopo, cui era abituata. Diego scoprì che era sparita solo quando un sms lo svegliò in piena notte. “Preparati che sto per venire a Londra” gli aveva scritto Carmine. E lui vide davanti a sé il paradiso e l’inferno, ma un po’ di più il paradiso, anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura.
Si guardò intorno, vide che Susan era andata via, si voltò dall’altra parte e disse solo: «E adesso?».