Ringraziamenti
Ho conosciuto tante persone nella vita, ma poche hanno la caratura, lo charme e la bellezza di Ornella Tarantola, amica fraterna da subito, cioè dalla prima volta che ho accettato l’invito nella sua libreria di Londra. All’epoca l’Italian Bookshop si trovava in Cecil Court, dietro Charing Cross, accanto a un negozio di scarpe dove andava Amy Winehouse. La prima volta che sentii al telefono Ornella, mi disse: “Devo subito ordinare la focaccia per l’incontro”.
Ho scoperto i segreti del suo passato solo qualche anno dopo, in un’enoteca di Roma, e da allora non ci siamo più persi. Abbiamo vissuto entrambi momenti difficili, ma non ci siamo mai abbattuti, incoraggiandoci a distanza.
È venuta alla festa per i miei quarant’anni con una copia autografata di Saul Bellow del 1970 e un’amica bionda: la Patti. Solo qualche anno dopo ho capito che il vero regalo era la Patti.
Ornella è una delle poche persone che mette d’accordo tutti: dai genitori agli amici, passando per mio fratello Marco e tutte le star che dopo averla conosciuta hanno organizzato un incontro nel suo bookshop.
Ora questa libreria rischia di chiudere, perché verrà abbattuto il palazzo in cui si trova. E quando ho sentito dire a Ornella: “La libreria mi ha salvato. Io devo salvare la libreria”, il mio cuore ha battuto così forte che ho deciso di raccontare la sua storia, anche se romanzata, sperando che nel mio piccolo io possa contribuire a salvare questo posto speciale e a farvi conoscere una donna fuori dal comune.
Se avete idee o mezzi, battete un colpo: abbiamo la focaccia, tanti libri e una bella agenda telefonica.
Dentro questo romanzo ci ho messo il cuore e un po’ di tutto, mischiando le carte, i ricordi, la fantasia, le battute, il vissuto di Ornella e il mio. E anche se alcuni nomi sono “reali”, i fatti sono stati travisati dalla mente distorta del sottoscritto, che ama sempre drammatizzare o sdrammatizzare, a seconda della situazione o dell’umore.
Quella che racconto è una Londra un po’ lontana dal centro, a Hampstead, che ho scoperto tra tisane, risate e molti drink. Se oltre ai ringraziamenti leggerete anche il romanzo, scoprirete qualche altro posto dove andare.
Quindi grazie, Ornella, per questo viaggio bellissimo.
Grazie anche a Patti Reed, altrettanto unica e inimitabile, che merita solo gloria, tappeti rossi e limousine ad attenderla in tutti gli aeroporti del mondo. Fortunato chi ha il piacere di conoscerla. (Purtroppo al momento non è miliardaria.)
Grazie alla splendida Clara Caleo Green, che in comune con la Clara di questa storia ha solo il nome, la pronuncia di Londra Nord e un gatto (vero).
Grazie a Chiara Bulgarini, senza la quale questa “storia” sarebbe finita diversamente.
Grazie ai Tarantola Cervia e loro sanno perché.
Grazie al grande Diego Davide, il mio Virgilio napoletano in scooter, e a Silvia Franceschini, per avermi fatto conoscere la “sua” Verona.
Grazie a Joy Terekiev, un’editor affettuosa, puntigliosa e meravigliosa: non è un caso se ci siamo trovati.
Grazie alle amiche di Ornella che mi hanno aiutato a scoprirla da altre angolature, in particolare a Susanna Rigoni, Francesca Manitto e alla brillante Flavia Gentili.
Grazie al mio amico “australiano” Fabrizio Fabs Corona per l’amicizia e la foto sulla panchina.
Grazie agli amici di Londra che mi fanno sentire a casa: Enrico Lampis, Franca Boschi, Stefano Tura, Rocco Franco, Monica Martini, Salvo Nicosia, Igor Astrologo, Renata Sguotti, Katuscia Da Corte, Sarah Eti Castellani, Giandomenico Iannetti, Achille Vallone, Federico Spoletti, Anna Lisa Rapanà, Alberto Badino, il mitico Bernard Hunter, Paquita Garcia e gli amici indiani del ristorante Bengala.
Grazie a Marco Ponti, alla sua capacità di farmi vedere più in là. Felice di lavorare insieme al film tratto da Io che amo solo te. E grazie a Federica Lucisano per questa avventura esaltante.
Grazie agli amici pugliesi che mi fanno mangiare a casa: Gianni Polignano & Co., Gianpiero Pisanello, Annamaria Minunno, Piero Comes, Danilo Cacucciolo, Lorenza L’Abbate, Carmelina Sangiorgi, Renata Garofalo, Bruno & Maria, Le Macare, gli amici del Begula, del Mint, del Comes, di Cozze Nere, dei 2 Ghiottoni e del Dock’s di Locorotondo (mamma quanto mangio).
Grazie a Benedetta Finocchi, SuperSimo Baroni, Andrea Caravita e Dolce e Gabbana, per l’affetto e gli outfit (ma è corretto dire “outfit”?).
Grazie a Belén Rodriguez per una frase della Patti e a Laura Righi per una frase di Ornella.
Grazie ad Alberto Matano, Alfredo Gramitto Ricci, Tania Sachs, Roberto Vecchioni, Federica Damiani, Sandra Piana – Santa! – Claudio Ferrante, Fabiola Balduzzi, Soave Verderio, Maria Suzuki, Francesca Cinelli, D’Alessandro & Galli, La Pina – Pina ni kansha no ichirei wo – e Diego, Kylee Doust, Marco Miana, Luisa Pistoia, Pia.
Grazie a Barbara Gatti, Fabiola Riboni, Nadia Morelli, Antonio Franchini, Cristiana Moroni, Giovanni Dutto, Elisa Denatali, Nadia Focile, Cecilia Palazzi, Loredana Grossi, Jacopo Milesi, Mara Samaritani, Camilla Sica e tutti in Mondadori: forza!
Grazie agli alberghi che mi hanno aiutato a scrivere meglio: Regina Elena di Santa Margherita, Borgo Egnazia, Torre Coccaro e Masseria San Domenico a Savelletri, il Parkers di Napoli e il Baglioni di Londra.
Grazie alla mia famiglia, a Felipe Passos da Silva, agli amici di Torino, a quelli di Milano e a quelli di altra dimora. I love you all.
Infine grazie ai librai coraggiosi, ai miei lettori e ai lettori tutti: siete persone ormai rare. Scusate se non rispondo sempre alle vostre parole, ma continuate a scrivermi, vi prego!!!
P.S. Il prossimo romanzo sarà solo di ringraziamenti.