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Un altro trasloco. Questa volta si torna a est, vicini a casa: a Boston. Mettono la roba negli scatoloni. Decidono cosa tenere, cosa donare, cosa buttare via. Los Angeles mancherà al piccolo Anthony e a Tom, ma i gemelli e Cheryl non si sono mai ambientati.

Forse a Boston andrà meglio. Il padre di Tom abita vicino e stravede per i nipoti.

In ogni caso, una gran fatica.

Spostando un armadio nella camera dei gemelli, Cheryl trova la polaroid con Jennifer nuda. La ragazza è davanti a casa sua, e la foto probabilmente è stata scattata dal letto a castello di Oliver.

Cheryl gli mostra la foto e gli chiede una spiegazione. Oliver non ne ha, anche se ammette di averla scattata lui. Cheryl gli dà del piccolo depravato e gli molla un ceffone. «Vedrai quando tuo padre torna a casa», dice. Tom rientra con gli scatoloni che è andato a prendere al supermercato. È stato via per un bel po’. Lungo la strada si è fermato in un bar.

Oliver e Margaret aspettano al piano di sopra. Sentono Cheryl che parla a Tom, e Tom che bestemmia.

Tom entra nella camera dei gemelli. Prende Oliver per il collo della maglietta, lo tira giù dal letto a castello e lo spintona contro una parete.

«Piccolo psicopatico! Sai cosa penso? Che ti hanno messo l’LSD nel biberon. Per quanto ne so, tu e quell’altra potreste non essere nemmeno figli miei!» urla.

Anthony è salito a godersi lo spettacolo. Margaret lo vede sulla soglia, con il suo sorrisetto. Un sorrisetto che gli costerà la vita.

«Era solo uno scherzo», dice Oliver.

«Te lo faccio vedere io, uno scherzo», dice Tom. Solleva Oliver dal pavimento, lo trascina in bagno, lo butta sotto la doccia e apre l’acqua fredda.

Oliver urla.

«Divertente, vero?» dice Tom.

Fa scorrere l’acqua per due minuti prima di chiudere il rubinetto.

Oliver strilla come un dannato. Tom scuote la testa, prende Anthony sottobraccio e scende al piano di sotto.

Oliver, accasciato in un angolo della doccia, sta ancora singhiozzando. Margaret si siede accanto a lui e gli stringe una mano. Oliver si vergogna delle proprie lacrime e di tutto quello che è successo.

«Va’ via», le fa.

Ma non dice sul serio e Margaret lo sa.

I singhiozzi si affievoliscono. La giornata si trascina verso la fine. Contro il sole che tramonta davanti a Orange Avenue si stagliano le silhouette dei jet in atterraggio all’aeroporto di Long Beach.

«Va tutto bene», dice Margaret, stringendo la mano tremante del fratello. «La pagheranno.»