Capitolo 16

Il mattino seguente, quando Johnny uscì per andare a correre, lo guardai dirigersi velocemente dall’altra parte della strada, verso il sentiero. Che cosa mi spinse a mollare la mia tazza di caffè sul bancone, infilarmi le scarpe da corsa, e seguirlo? Un freddo vento autunnale scuoteva le cime degli alberi, coprendo il rumore dei miei passi. A casa dei Minkowski era tutto spento, non c’erano auto nel vialetto.

Mentre sfrecciavo sul sentiero, setacciavo i boschi alla ricerca di Johnny, ma non riuscivo a vederlo. E se aveva imboccato un altro sentiero? Aumentai l’andatura, i miei polmoni chiedevano pietà. Come era possibile che fossi così fuori forma?

I pipili cantavano nel sottobosco. Scorsi Johnny molto più avanti, dove il sentiero scendeva verso il fiume. Mentre rallentava per guardare il telefono, mi nascosi dietro un albero. Raggiungilo e basta, parla con lui, pensai, ma qualche istinto primordiale mi trattenne.

Pigiava sul telefono con i pollici, messaggiando con qualcuno, poi girò bruscamente a destra, scomparendo nella foresta. Accelerai per raggiungerlo. Lo seguii mantenendomi a distanza, mentre Johnny prendeva diverse svolte. Cercai di ricordarmi la strada. Alla fine, scalò una collina e sparì dall’altro lato. Mi fermai sulla cima, il vento umido tra i capelli annunciava pioggia. Mi nascosi dietro un albero, per metà in ombra, e lo guardai scendere nel giardino sul retro dei Minkowski.

Mi sembrava di osservare uno sconosciuto. Aveva un aspetto per nulla familiare, forse era il modo in cui curvava le spalle, guardando furtivamente a destra e a sinistra. Poi, si mosse in fretta verso la porta sul retro dei Minkowski.

Trattenni il fiato, la scena davanti ai miei occhi pareva surreale. Theresa venne alla porta con indosso una vestaglia lucida rosa e delle pantofole, la sua folta chioma tutta spettinata. Istintivamente, allungai una mano per toccare i miei capelli. Potevo correre giù dalla collina ora, trascinarli allo scoperto. Avevo mezzo creduto, avevo voluto credere, che Eris non avesse visto Johnny infilarsi in quel sentiero di proposito.

Theresa fece entrare Johnny. Lui si tolse il cappellino di lana, piegò la testa, e oltrepassò la porta. Poi, se la chiuse alle spalle.

Rimasi su quella collina, con il vento gelido sulla pelle. Che spettacolo mi sarei trovata davanti se fossi scesa fino alla casa dei Minkowski? Johnny e Theresa potevano essere a letto insieme, i loro vestiti sparsi sul pavimento. Theresa poteva venire ad aprire la porta nuda, o con indosso solo la vestaglia. O poteva non venire proprio. Johnny poteva essere davvero capace di un simile inganno? Poteva vivere una doppia vita?

Se non avessi calpestato le macerie della nostra casa di Sitka Lane, se le sue mura non fossero state distrutte da un incendio, avrei mai trovato la fotografia della donna sconosciuta, quella che aveva scritto “il mio amore” sul retro della foto? Mi sarei mai ritrovata quassù, a vivere nel cottage, a spiare Johnny che entrava dalla porta sul retro nella casa di una sconosciuta sposata?

Mentre me ne stavo in piedi su quella collina boscosa in ombra, decisi che non avrei fatto una scenata. Avrei aspettato a casa il suo ritorno e gli avrei semplicemente chiesto cosa ci faceva lì, gli avrei dato il beneficio del dubbio.

Non volevo entrare nel giardino dei Minkowski. Theresa e Johnny avrebbero potuto vedermi dalla finestra, e lui avrebbe saputo che lo stavo seguendo. Quindi girai sui tacchi e tornai per il sentiero da cui ero venuta, il viso bagnato dalle lacrime e dalle prime gocce di pioggia autunnale.