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Zurigo, Svizzera
In una stanza buia due uomini che non erano svizzeri si trovavano di fronte a un’antica scrivania di legno. Il primo era poco più che trentenne e indossava jeans e una giacca a vento. Il secondo era anziano, molto basso e portava un completo. Se ne stava un po’ ricurvo. Di fronte a loro sulla scrivania c’era un portatile. Un filmato video riempiva lo schermo. Il filmato era stato registrato con modernissime telecamere a infrarossi, in una suite d’albergo. La ripresa mostrava tre uomini, sconvolti e confusi. Gli altoparlanti del portatile emettevano strani rumori.
«Sta sparando attraverso la porta» spiegò l’uomo con la giacca a vento.
Il più anziano annuì e osservò uno dei tre tizi saltare dietro un divano un secondo prima che la porta della suite si spalancasse e un uomo con un mitra e occhiali per la visione notturna facesse irruzione e sparasse, abbattendo senza pietà i due uomini in piedi, e poi il terzo attraverso il divano. Non si udirono i suoni degli spari, se ne vide solo il risultato.
L’uomo con la giacca a vento disse: «È un P90 FN silenziato. Sta usando munizioni subsoniche. È per questo che non riusciamo a sentirlo.»
Il filmato passava a un’altra telecamera mentre il tizio con il P90 proseguiva il suo assalto, sparando attraverso la porta di una camera da letto e distendendosi al suo fianco, prima di aprire la porta e uccidere gli uomini nella stanza.
Il tizio con la giacca a vento si massaggiò il volto stanco e disse: «Adesso tocca alla mia squadra.»
Il tiratore venne a quel punto colpito da due uomini che arrivarono da dietro, e si finse morto finché non lo ebbero superato, poi uccise anche loro. Ebbe uno scontro a fuoco con un ultimo uomo, poi gli sparò e se ne andò. Il video scorreva in avanti e mostrava che era tornato indietro per accovacciarsi di fianco all’ultimo tizio a cui aveva sparato, che non era morto. Rimaneva accovacciato per quasi mezzo minuto.
«Gli sta facendo delle domande?» chiese il vecchio con il completo.
«Penso di sì. I microfoni non sono riusciti a cogliere le parole. Non dovrebbe avergli detto nulla.»
«In quale altro modo siamo esposti?»
L’uomo con la giacca a vento rispose: «Le autorità avranno sicuramente trovato la strumentazione per la sorveglianza, ma io ho recuperato e mi sono disfatto dei biglietti aerei e dei passaporti degli altri. Il nostro computer è stato distrutto, penso dall’assassino come precauzione. Non che questo lo abbia aiutato, visto che il video veniva copiato costantemente sul server dell’alloggio sicuro, altrimenti non avremmo niente di lui.»
«Mostrami l’altra parte.»
L’uomo più giovane premette dei tasti sul portatile e usò il trackpad. Il video a infrarossi fu sostituito da un video a colori della suite dell’albergo. Erano visibili due uomini, che conversavano in russo. «Quale dei due è quello che ha ammazzato i miei ragazzi?» chiese il vecchio con il completo, sporgendosi in avanti.
«Il tizio sulla sinistra è un membro dell’entourage di Petrenko. L’uomo sulla destra sostiene di far parte della direzione dell’albergo, ma non lavora là e si limita a dare un’occhiata alla suite. È una ricognizione, ovviamente.»
«Dunque abbiamo la sua voce e la sua faccia.»
«E nient’altro. Mi dispiace, Padre.»
«Ma questo è sufficiente» disse il vecchio con il completo mentre prendeva il cellulare.