21
«Chi era quel tizio?»
L’uomo che parlò era basso e muscoloso. Portava una maglietta stretta al petto, le spalle e le braccia. Le tende delle finestre erano tirate nella suite e la luce del monitor del portatile di fronte a lui gettavano un tenue bagliore sul suo volto abbronzato. Guardò alla sua destra, verso l’uomo seduto al suo fianco. Questi era più alto, più snello, più anziano.
«Non lo so» disse quello snello. «Ma a me non sembrava della direzione.»
«Neppure a me.»
L’uomo snello passò a una pagina bianca del taccuino e scrisse un nuovo appunto: ‘11:17, un uomo alto (con un completo, i capelli scuri) entra nella suite. Sostiene di far parte della direzione dell’albergo. Si guarda attorno per un minuto. Se ne va. Non crediamo che sia della direzione.’
Il monitor del computer era suddiviso in cinque collegamenti video. Uno occupava il quarto in alto a sinistra dello schermo e uno il quarto in basso a sinistra. La parte a destra del monitor mostrava gli altri collegamenti in tre finestre di un ottavo, con un’altra finestra a mostrare i controlli per la regolazione dell’immagine e del suono.
Ciascuna diretta video era collegata senza fili a una minuscola telecamera nascosta nella suite presidenziale e mostrava un continuo flusso di dati dal vivo. Nella finestra in alto a sinistra dello schermo la visuale proveniva da una presa d’aria in alto sulla parete e mostrava il bordo della tavola da pranzo in fondo alla finestra, la porta della camera da letto principale sulla destra, la porta d’ingresso nell’angolo in alto a destra e la zona soggiorno in cima allo schermo.
La finestra in basso a sinistra mostrava la suite da un’angolazione opposta. Gli altri tre video mostravano la camera da letto principale, la seconda camera e una visuale dal televisore.
Nessuna delle prospettive era perfetta ma, dato il breve tempo che avevano avuto a disposizione per installarle, erano felici del loro lavoro. Ciò che non veniva ripreso dall’obiettivo a occhio di pesce della telecamera veniva registrato dai potenti microfoni a corredo.
Per il momento, le telecamere avevano registrato Petrenko e i suoi primi tre uomini mentre arrivavano e si sedevano a parlare, perlopiù di sport, scommesse e donne, senza alcun cenno agli affari. Poi era apparso il quinto uomo, strigliato per essere arrivato in ritardo e incaricato di rimanere nella suite mentre Petrenko e gli altri tre uscivano a prendere da mangiare. L’ultimo arrivato non aveva perso tempo a trovare una confezione di fazzoletti e un canale porno, solo per essere interrotto dall’uomo con il completo.
Bussarono alla porta. Entrambi gli uomini sollevarono lo sguardo. Al terzo colpo, l’uomo più snello si alzò, guardò brevemente dallo spioncino per avere conferma e aprì la porta.
«Il numero tre mi ha guardato dritto negli occhi» disse il tizio. Era più giovane degli altri due. «La copertura è ancora valida, ma ho dovuto interromperla. Niente di grave. Sono solo andati a comprare delle cialde.» Appese la giacca marrone di camoscio su una sedia. «Che succede?»
L’uomo snello rispose: «Un tizio che si è dichiarato della direzione dell’albergo è venuto a dare un’occhiata in giro.»
«Fammelo vedere.»
L’operatore video selezionò la finestra in alto a sinistra e fece girare all’indietro la rotella del mouse per riavvolgere la registrazione di alcuni secondi. Poi lasciò partire il video.
«Quello non è assolutamente della direzione» disse il giovane.
L’uomo snello chiese: «Come fai a esserne sicuro?»
«L’ho visto entrare nell’albergo un paio di ore fa. Ha attraversato l’atrio senza fermarsi. Non ha scambiato neppure una parola con i dipendenti e i dipendenti non hanno detto niente a lui. Non si sono neppure salutati. Se fosse stato della direzione, qualcuno gli avrebbe almeno detto ‘ciao’.»
«Lo hai guardato bene?» chiese l’uomo snello.
«Certo. Era un metro e ottantacinque, ottanta chili di peso, capelli scuri, occhi scuri, un bel completo.»
L’operatore video fece un sorrisetto. «Lo stavi tenendo d’occhio?»
«Fottiti, io noto tutti.»
«Lascialo perdere. È un bambino» fece l’uomo più snello. «Che idea ti sei fatto di lui?»
«Nessuna» rispose il giovane. «Era solo un tizio. Non avevo motivo di osservarlo con maggiore attenzione.»
L’uomo snello ci pensò un attimo. «Non mi piace per niente. Se non fa parte della direzione, perché era nella suite?»
Gli altri due uomini scossero il capo. «Qualsiasi cosa voglia, non deve essere buona. Se dovesse rifarsi vivo, voglio saperlo immediatamente. Se rappresenta un rischio, lo facciamo fuori. Capito?»