Noce moscata. Un pizzico di potere curativo



Quando la noce moscata venne importata per la prima volta nel Connecticut, nel XVIII secolo, presso i giovani e ricchi gentiluomini diventò subito di moda portare con sé una noce moscata e una piccola grattugia d’argento in modo da poter aggiungere una spolveratina di spezia sul cibo in qualunque momento e ovunque capitasse loro di pranzare.

Ma, come spesso accade, alla moda seguirono le truffe: i mercanti ben presto presero a intagliare la corteccia d’albero in sembianti di noci moscate, vendendo la falsa spezia allo stesso esorbitante prezzo dell’originale. Immaginate lo sconcerto del giovane gentiluomo quando, intento ad impressionare la sua giovine dama, esibiva la lucente grattugia e iniziava a triturare una «noce moscata» di legno su una fetta di torta! La pratica diffusa di tale frode, sostengono alcuni storici, fruttò al Connecticut il nomignolo ufficioso di «Stato della Noce moscata».

Oggigiorno, pare essere più indicato «Paese della Noce moscata». Gli americani, infatti, adorano usare la noce moscata come aroma in prodotti da forno e nelle bevande classiche come la cioccolata calda, il sidro speziato e lo zabaione freddo. Ma quando si spolverizza della noce moscata su un drink, il brindisi va anche alla salute personale.


LA PROMESSA TERAPEUTICA DELLA MIRISTICINA

Non esiste nulla al mondo che abbia il sapore della noce moscata. L’aroma dolce e intenso proviene dalla miristicina, un olio volatile presente in numerose specie botaniche, tra cui le carote, il sedano e il prezzemolo, ma in quantità più abbondanti nella noce moscata. Sebbene non sia stato realizzato alcuno studio su soggetti umani, gli scienziati hanno condotto studi in vitro e in vivo su animali per analizzare il potere terapeutico della miristicina nonché di altri composti interessanti rinvenuti in tale spezia.

Colesterolo alto. Due studi in vivo condotti da ricercatori indiani hanno evidenziato che la nóce moscata riduce i livelli di colesterolo totale e delle nocive lipoproteine a bassa densità (LDL).

Tumori. Alcuni ricercatori della Thailandia hanno scoperto che l’estratto di noce moscata uccide le cellule della leucemia umana.

Rughe. Un’équipe di ricercatori della Corea del Sud ha testato 150 piante per individuare un composto che inibisse la elastasi, un enzima che ha la proprietà di scindere l’elastina, ovvero le fibre di natura proteica che mantengono la pelle giovanile, tesa e flessibile (quando l’elastina viene meno la pelle ha un cedimento). La noce moscata fu una delle 6 piante identificate che presentavano tale capacità. In un articolo apparso sull’International Journal of Cosmetic Science, i ricercatori conclusero che, addizionata a un cosmetico, la noce moscata potrebbe avere «effetti anti-invecchiamento sulla pelle umana». In un altro studio realizzato da ricercatori coreani, è stato osservato che un composto della noce moscata è in grado di proteggere la pelle dai raggi UVB del sole, particolarmente dannosi.

Ansia. In uno studio condotto su animali in India, la noce moscata ha dimostrato di esercitare un’efficacia simile a quella di comuni farmaci ansiolitici nell’alleviare i sintomi dell’ansia.

Depressione. Nell’ambito di uno studio condotto su animali e pubblicato sul Journal of Medicinal Food, il trattamento con noce moscata si è rivelato efficace quanto i farmaci nel produrre effetti antidepressivi di notevole rilevanza.

Memoria. In uno studio condotto su animali, alcuni ricercatori indiani hanno notato che la noce moscata migliora significativamente i processi di apprendimento e la memoria.

Calo del desiderio sessuale. La noce moscata è uno stimolante del sistema nervoso centrale e, nella medicina Unani – un sistema terapeutico che trae origini dall’antica Grecia e attualmente insegnato in India e Pakistan –, è considerata un afrodisiaco. Per testarne l’impiego in tal senso, un gruppo di ricercatori indiani ha somministrato in via sperimentale della noce moscata ad alcuni animali, i quali hanno decisamente gradito! «Il conseguente rilevante e protratto aumento dell’attività sessuale indica che l’estratto di noce moscata possiede proprietà afrodisiache che incrementano la libido», conclusero gli esperti sulla rivista BMC Complementary and Alternative Medicine.

Epilessia. In uno studio condotto su animali, alcuni ricercatori pakistani hanno osservato che la noce moscata «esercita una notevole attività anticonvulsivante» che consente di prevenire le crisi epilettiche. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Phytotherapy Research.

Diarrea. Nell’ambito di uno studio condotto da ricercatori brasiliani, la miristicina uccise il 90% dei rotavirus, vale a dire la causa virale più comune della diarrea. Sul Journal of Ethnopharmacology, i ricercatori conclusero che la noce moscata «può essere d’ausilio nel trattamento della diarrea nell’uomo qualora l’agente eziologico sia un rotavirus». Un altro studio ha evidenziato che il Medbarid, un rimedio ayurvedico contenente noce moscata, è un presidio naturale efficace per la diarrea.

La noce moscata è un narcotico?

La noce moscata ha fama di essere un narcotico piuttosto economico, e non si tratta di una leggenda metropolitana. L’ayurveda, il sistema indiano di medicina naturale, si riferisce a tale spezia con il nome di madashaunda, che significa «frutto narcotico». Numerosi studi scientifici condotti sulla noce moscata hanno esaminato la spezia per individuare eventuali effetti intossicanti e, in effetti, ne sono stati trovati; tuttavia, gli studi confermano anche che occorre ingerire elevate quantità di noce moscata (all’incirca 30 grammi) per produrre un’intossicazione; una quantità impossibile da consumare in un normale contesto culinario, dove un cucchiaino può aromatizzare un intero cheesecake.

Probabilmente è questo il motivo per cui la DEA non fa incursioni negli armadietti delle spezie degli americani. La Food and Drug Administration (l’ente americano per il controllo degli alimenti e dei farmaci) classifica la noce moscata come alimento GRAS (generalmente riconosciuto come sicuro) qualora utilizzato come spezia culinaria. Inutile dire che non conviene sperimentare la noce moscata come agente intossicante: vi è stato più di un caso di avvelenamento fatale da noce moscata in persone che ci hanno provato.


ALLA SCOPERTA DELLA NOCE MOSCATA

Se fate un viaggio nell’isola caraibica di Grenada – là dove gli alberi di noce moscata sono prolifici, la spezia profuma Tana salmastra del mare e un frutto di noce moscata figura sulla bandiera nazionale –, è molto probabile che vi imbattiate in qualche isolano che si massaggia del burro di noce moscata su un’articolazione colpita dall’artrosi, o di incontrare qualcuno che aggiunge una spolveratina di spezia su un punch al rum. La noce moscata è un rimedio popolare da sempre e continuerà ad esserlo. I guaritori la utilizzano per alleviare i crampi allo stomaco, la diarrea e altri disturbi della digestione, per ridurre il mal di testa, calmare le emozioni e l’inquietudine, stimolare le mestruazioni e lenire le emorroidi.

La noce moscata vanta anche una lunga tradizione politica ed economica. Fu infatti al centro del commercio mondiale delle spezie per vari secoli, e la fonte della spezia – le isole Molucche in Indonesia, un tempo note come «Isole delle Spezie» – era un segreto gelosamente custodito dai mercanti. Dal 1300 fino al 1700, olandesi, portoghesi, francesi e inglesi si scontrarono per il possesso delle isole, finché gli ultimi non iniziarono a coltivare l’albero della noce moscata altrove, tra cui l’isola di Grenada.

Oggi la noce moscata cresce ancora rigogliosa nelle Molucche e a Grenada, e queste due aree producono la maggior parte della fornitura mondiale.

La spezia è il nucleo decorticato di un seme simile a una noce racchiuso all’interno del frutto dell’albero della noce moscata. Di fatto l’albero produce ben due spezie usate in ambito culinario: la noce moscata – il nucleo del seme – e il macis, che corrisponde all’aril, ovvero la guaina esterna che avvolge il seme come una rete. La noce moscata è dolce, mentre il macis è aspro e forte.

L’impiego della noce moscata varia da paese a paese. Negli Stati Uniti e in Inghilterra viene prevalentemente adoperata per aromatizzare preparazioni dolci e bevande, sia alcoliche (zabaione, rum caldo, vino speziato, Kahlua e creme di liquore) che analcoliche (cioccolata e milk-shake). Nella vecchia Inghilterra, conferiva un po’ di vigore al porridge di piselli.

Nell’area dei Caraibi, la noce moscata viene utilizzata in una gran varietà di ricette, incluse le carni in salsa jerk, i curry e le miscele di spezie. A Grenada – dove lo sciroppo di noce moscata, preparato con zucchero e rum, è un condimento assai diffuso – la spezia si accompagna praticamente a qualsiasi cibo, inclusi gelati, minestre, crostate di patate dolci, pollo e una miscellanea di cocktail al rum.

L’apprezzamento della Francia nei confronti della noce moscata risale a diversi secoli fa, quando gli alberi contrabbandati delle «Isole delle Spezie» furono piantati su suolo francese. La spezia contribuisce con una nota briosa alla ricca salsa béchamel e alle patate al gratin. La noce moscata rientra anche tra le quattro spezie del mélange noto come quatre épices.

In Germania è una spezia standard e viene adoperata per vivacizzare patate, pasticci di carne e knödel. I tedeschi ne mettono un pizzico anche nelle minestre di pollo.

L’India coltiva una sua varietà di noce moscata, la quale contiene più oli volatili ed è pertanto leggermente più profumata delle noci indonesiane e grenadine. Viene impiegata nella cucina Moghul e Kashmiri per insaporire verdure e alcuni dessert; infine, è un ingrediente di base del mix di spezie garam masala.

La noce moscata è altresì utilizzata nelle foglie di betel che, in India, vengono strettamente arrotolate e masticate (come il tabacco da masticare) con effetti digestivi e stimolanti.


CONSIGLI PER L’ACQUISTO

La noce moscata è disponibile intera o in polvere, ma risulta più aromatica se acquistata intera e grattugiata al momento. Le noci moscate intere sono lunghe approssimativamente da 2,5 a 3 centimetri, con un guscio leggermente rugoso color marrone chiaro. La qualità è variabile. Vi consiglio di cercare noci perfettamente integre e senza segni di vermi (ad esempio tarlature) che potrebbero infestarle. Le noci moscate intere si mantengono per qualche anno se riposte in contenitori ben sigillati in un luogo asciutto e lontano dalla luce. Le noci intere conservate troppo a lungo si asciugano e perdono i loro preziosi oli volatili.

Grazie all’elevato contenuto di oli volatili, la noce moscata macinata trattiene a lungo il suo aroma e si mantiene fino a un anno o più, purché conservata nelle stesse condizioni delle noci intere. A meno che non vi dedichiate abbondantemente alla preparazione di pane e torte, il consiglio è acquistare la confezione più piccola possibile dal momento che ne basta una piccola quantità per ottenere un aroma intenso.

L’aroma della noce moscata può variare dal dolcemente speziato al forte e leggermente amaro, a seconda del luogo di origine. I principali esportatori sono l’Indonesia (isole Molucche), Grenada, la Francia e l’India. L’Indonesia è di gran lunga il produttore principale nonché il fornitore della maggior parte delle noci moscate importate negli Stati Uniti, tuttavia la noce moscata di Grenada è considerata da molti la varietà migliore. È possibile acquistare noci moscate grenadine (ma anche quelle francesi e le noci moscate indiane fortemente profumate) da un rivenditore di spezie specializzato oppure online.

Le noci moscate intere sono piuttosto dure e richiedono una grattugia per estrame la spezia. In America, un tempo le grattugie per noci moscate erano un articolo piuttosto caro; ora sono relativamente economiche e il prezzo può variare da 3 a 15 dollari. Sono tipicamente fatte in materiale acrilico o acciaio inossidabile, ma potreste ancora imbattervi in una grattugia d’argento inglese in qualche negozietto di antiquariato. Le grattugie per noci moscate sono un oggetto delizioso poiché presentano un piccolo scompartimento in cui conservare le noci, ma una normale grattugia in acciaio inossidabile per tutti gli usi sarà più che sufficiente.


La noce moscata può contribuire a prevenire e/o curare:


Ansia

Tumori

Colesterolo

Depressione

Diarrea

Epilessia

Calo desiderio sessuale

Rughe



LA NOCE MOSCATA IN CUCINA

L’aroma della noce moscata risulta più ricco nel momento in cui la si grattugia e, pertanto, raccomando di grattugiarla direttamente sul cibo nel momento in cui la ricetta indica di aggiungerla. Il sapore risulta migliore se introdotta verso la fine della cottura.

La noce moscata è una delle spezie privilegiate per aromatizzare torte, ripieni per crostate e sfoglie, ma è favolosa anche nelle preparazioni salate. Un pizzico di noce moscata a fine cottura in un brasato o nelle casserole che richiedono una cottura lenta, ad esempio, conferisce un profumo dolce e speziato e un’ulteriore dimensione aromatica.

La noce moscata e i prodotti caseari formano un connubio perfetto. La noce moscata si insinua tra le pingui note del latte, della panna, delle uova, del formaggio e delle creme pasticcere, e si abbina particolarmente bene a salse bianche ricche e addensate con farina. È un complemento perfetto per piatti a base di patate e verdure dal sapore deciso, come cavolfiori, melanzane, cavolini di Bruxelles e spinaci.

Di seguito, alcuni suggerimenti per arricchire di noce moscata la vostra dieta:


• Spolverate della noce moscata sulle zuppe poco brodose, ad esempio di piselli, lenticchie e fagioli neri.

• Aggiungete un pizzico di noce moscata al cavolo per mascherarne il sapore di zolfo.

• Aggiungete della noce moscata alle quiche.

• Grattugiate un poco di noce moscata su stufati e brasati.

• Una spolveratina di noce moscata è perfetta sulle vellutate. Si sposa particolarmente bene con la vellutata di spinaci e con sformati di patate.

• Spolverizzate la spezia direttamente sulle cipolle nei tortini di cipolla.

• Aggiungetene una spolveratina alla cioccolata calda, al gelato, ai milk-shake o ai frullati.

• Aggiungete la spezia alle ricette in umido dal sugo denso e ai curry a base di latte di cocco.