Capitolo diciotto

Il vociare diffuso nel Dipartimento di Investigazione Criminale cessò non appena lei fece il suo ingresso.

Nikki raggiunse la parte anteriore della stanza e si voltò verso gli altri presenti. «Non ci sono buone notizie, questa mattina, in realtà le cose sono andate di male in peggio. Penso sia il momento di fare un riepilogo di quello che sappiamo, tiriamo fuori qualunque cosa sia venuta alla luce nelle ultime ore e assicuriamoci di essere tutti al corrente». Si rivolse a Dave Harris. «Potresti darci aggiornamenti sulla ricerca di Kerry Anderson?».

Dave si alzò, il volto teso e gli occhi stanchi. «Insieme ai volontari e agli agenti cinofili, abbiamo coperto ormai tre aree principali. La marina e la palude, fino a sei chilometri e mezzo in ogni direzione rispetto a dove crediamo che Kerry Anderson sia stata rapita, i campi e gli edifici circostanti nel raggio di cinque chilometri, e la zona intorno all’università. Le guardie costiere hanno perlustrato le rive del Wash, l’estuario e il fiume. Non è stato trovato niente di significativo».

Guardò Nikki con aria di scusa, e si risedette pesantemente.

«Grazie, Dave. E gli altri gravi incidenti che si sono verificati, invece?»

«Be’, abbiamo messo un cordone intorno al punto in cui è stato aggredito il giovane non identificato, signora. Il campo giochi è chiuso e abbiamo appeso dei cartelloni per chiedere aiuto ai cittadini. Riguardo a quello che avete scoperto voi in particolare ad Amber Fen, l’accesso al fienile e al campo è proibito a chiunque finché la scientifica non avrà condotto un’analisi completa e reso accessibile la scena del crimine».

«Okay, d’accordo. Mettiamo in ordine questi eventi, va bene?». Nikki si diresse verso una grande lavagna trasparente dalla parte opposta della stanza. «Qui». Indicò il lato alla sua destra, con su scritto GIOVANE MASCHIO BIANCO NON IDENTIFICATO. «Abbiamo la brutale aggressione di un ragazzino. Per chi di voi non era presente ieri sera, il ragazzo, che riteniamo abbia intorno ai dodici anni, è stato trovato verso le ore diciannove. Era stato picchiato e denudato. Non indossava nient’altro che una maschera. Le sue condizioni sono critiche ma, nonostante tutte le nostre domande, l’avviso su una stazione radio locale e uno spazio nei telegiornali di questa mattina, non si è ancora fatto avanti nessuno per identificarlo».

«Telecamere a circuito chiuso, signora?»

«Le uniche due nei dintorni sono state disabilitate prima dell’aggressione».

«E le scuole, signora?»

«Sono la nostra migliore speranza, agente Collins. Ho già mandato una descrizione generica a quelle del circondario. Dobbiamo solo aspettare e vedere».

«Potrebbe essere scappato di casa, signora».

«Sembrava troppo pulito, agente, ma stiamo facendo un controllo sulle persone scomparse nella sua fascia d’età». Guardò di nuovo la lavagna. Le loro uniche informazioni erano una foto dell’area in cui era stato trovato e un elenco delle ferite, e ciò la faceva sentire sia triste sia arrabbiata. Sembrava così sbagliato. Dopotutto, qualcuno doveva pur aver notato la scomparsa del proprio figlio, mancava ormai da tutta la notte.

«Quante sono le possibilità che si riprenda, signora?», chiese Yvonne Collins.

Nikki si fermò, e rivide il bambino malconcio in preda alle convulsioni nel letto d’ospedale. «Non molte, temo. Ci sono alcuni nostri agenti con lui, e l’ospedale ci tiene costantemente aggiornati sulle sue condizioni. Abbiamo prelevato dei campioni per fare il test del DNA, ma ci vorrà un po’ prima che arrivi qualche risultato. Quindi, qualunque cosa possiate captare per strada riguardo a un amico, un fratello o un parente scomparso, controllate immediatamente, d’accordo?».

Ci fu un mormorio d’assenso.

«Passando oltre, l’accoltellamento di Callum Lodge al momento non richiede attenzioni ulteriori. Si sta riprendendo bene, e la sua famiglia lo manderà a stare da una zia che vive a chilometri di distanza dal Carborough. Al fatto abbiamo assistito io e vari altri agenti, e l’arma usata è stata confiscata sul posto. La scientifica sistemerà il caso per bene e il sospettato è stato trattenuto, quindi per il momento dimenticatevene». Fece un respiro profondo. «Ora, quello su cui dobbiamo lavorare è l’altra nostra più grande preoccupazione: il ritrovamento del corpo della ragazza X ad Amber Fen».

A turno, Nikki guardò il volto solenne di ciascuno degli agenti.

«Non devo dirvi quanto sia importante mantenere assolutamente segreta l’identità di questa ragazza. Ieri notte Archie Leonard l’ha riconosciuta con certezza, ed è ora che tutti sappiate che ci ha garantito il suo sostegno, allo scopo di contribuire ad agevolare la cattura dell’assassino di sua nipote».

Un mormorio sorpreso echeggiò nella stanza.

«Sì, lo so che è inconsueto, ma Greenborough al momento si trova in una situazione di merda, e sto accettando aiuto da ogni fonte disponibile. Anche dalla famiglia Leonard».

«Ha qualche pista per noi, capo?», chiese un giovane agente.

«Non ancora. I Leonard sono all’oscuro tanto quanto noi. Ma Archie non ci sosterrà soltanto riguardo alla ragazza X, si è offerto di chiedere in giro sia a proposito di Kerry Anderson che della Guerra delle Maschere».

«Siamo davvero sicuri che non sia coinvolto in alcun modo?», chiese Niall in tono sospettoso. «Le maschere sembrano provenire dal Carborough, e sappiamo tutti che lì è Archie il paparino».

«Mi spiace, agente Farrow, ma Archie Leonard è sinceramente incazzato come noi per i problemi che stanno causando». Nikki prese una sedia e vi si lasciò cadere sopra. «Quindi, quali novità abbiamo sulle maschere? Sergente Easter? Ha avuto fortuna la notte scorsa?».

Joseph si alzò. «Sono riuscito a fare una chiacchierata istruttiva con il graffitaro che negli ultimi tempi sta decorando il Carborough. È il caso di dire che è stato molto spaventato da chiunque gli abbia commissionato il lavoro. Non sa davvero chi sia stato, ma mi ha dato un sito da controllare riguardo al nome Griffyx».

«Be’, cazzo! Io sono giorni che ci lavoro!», borbottò Cat Cullen. «Quindi qual è la storia, sergente?»

«Per quello ho bisogno del tuo aiuto», disse Joseph. «Il sito è una specie di gioco online. Strana roba fantasy».

«Che genere di fantasy?». A Cat s’illuminarono gli occhi.

«Violenta e pornografica. Non adatta ai bambini, questo è certo».

«Oh, scommetto che la cosa ha turbato il reverendo Easter», sussurrò una voce anonima.

«Chiunque sia stato a parlare», sibilò Nikki, «dovrebbe tenere chiusa quella stupida bocca finché non avrà qualcosa che valga la pena di dire, capito?».

Non si aspettava una risposta, e non ne ottenne una. Il che andava bene, non aveva altro da aggiungere. Fu solo quando si guardò intorno che notò molte espressioni leggermente sorprese. A quanto pareva, doveva essere passato un po’ di tempo dall’ultima volta che qualcuno aveva sentito la vecchia Nick scattare in difesa di un suo vice.

Cat interruppe il silenzio. «Allora, sergente, mi passi pure tutta quella roba di computer e gli darò un’occhiata».

«Non ho dubbi!», disse Niall con un sorriso, e l’atmosfera imbarazzata si dissipò.

Nikki batté le nocche sul piano della scrivania. «Okay, qualcos’altro? Qualcosa di sensato, intendo».

«I dati della sorveglianza mostrano che i reati connessi alle maschere hanno raggiunto il numero di circa dieci al giorno, signora», disse Yvonne. «E questa cifra non include i crimini gravi».

«E al momento io sono a un punto morto con la fabbricazione delle maschere, signora», disse Cat. «Non ho intenzione di arrendermi, ma la mia principale fonte si è volatilizzata, il che mi fa pensare di essere almeno sulla strada giusta. Sta solo diventando più difficile».

«Continua a scavare, Cat. Scoprire da dove arrivano sarebbe un enorme passo avanti». Nikki guardò l’orologio. «Un’ultima cosa, il nome Fluke dice qualcosa a qualcuno?».

Ci fu un brusio di discussione, ma il consenso di opinioni produsse soltanto un vago: «Ha forse qualcosa di familiare».

«Allora chiedete in giro. Parlate ai vostri informatori. Questo nome sta spuntando troppo spesso per i miei gusti. Voglio l’uomo, o la donna, a cui appartiene, e lo voglio presto. D’accordo, ci rivediamo qui alle quattro in punto, e so che non c’è bisogno di dirvelo, ma Kerry Anderson è ancora, sopra ogni altra cosa, la nostra prima priorità. Andate!».

Nikki si appoggiò allo schienale ed espirò.

«E adesso, signora?». Joseph si sedette accanto a lei.

«Devo chiamare il reparto di Terapia Intensiva per il ragazzo, e poi penso sia ora di terminare il viaggio che stavamo facendo l’altro giorno, non crede?»

«Barnby Eaudyke?»

«Barnby Eaudyke e la nostra inquietante Sentinella Notturna».

Joseph annuì. «Mentre lei parla con l’ospedale, io andrò a mostrare a Cat il gioco online».

«Non riesco a credere che ha trovato una pista su Griffyx mentre io mi sbattevo tanto a cercare un collegamento». Cat suonava un po’ stizzita.

«Se fossi venuta con me a cercare Petey, ieri notte, a quest’ora avresti probabilmente capito tutto».

«Sì, e se avessi saputo che la mia pista sui fabbricanti di maschere sarebbe sparita nel nulla, non avrei sprecato il mio tempo ad aspettare una telefonata».

Joseph sogghignò. «Una rottura, ma così va la vita». Le porse i suoi appunti. «Questo è il percorso che ho ricevuto». Il suo tono si fece serio. «È roba abbastanza disgustosa, Cat, e intendo per gli standard di chiunque, non soltanto i miei».

«Scommetto che ho visto di peggio. Ho lavorato per due anni nella Buoncostume».

«Oh».

«Aveva i suoi lati positivi», disse Cat, facendo volare agilmente le dita sulla tastiera. «Almeno ho avuto modo di togliere dalle strade un mucchio di immondizia umana». Fissò lo schermo. «Eccoci. Sta caricando». Lo guardò. «Se preferisce distogliere i suoi occhi delicati, posso occuparmene io da qui».

«Hai la mia eterna gratitudine». Lui si alzò. «Ho appuntamento con il capo, quindi ci sentiamo dopo. In bocca al lupo».

Cat lo guardò uscire dalla stanza. Nulla aveva cambiato la sua prima impressione. Il sergente Easter era davvero figo.

Scosse la testa e cercò di impedire agli ormoni di precipitare in caduta libera. Aveva del lavoro da fare, e sarebbe stato meglio che il suo cervello si fosse concentrato solo su quello, invece che su sergenti atletici e succulenti!

Di colpo la schermata del monitor si fece nera, poi comparve un piccolo puntino rosso al centro. Pian piano aumentò di dimensioni fino a raggiungere un diametro di circa cinque centimetri, per poi trasformarsi in un occhio iniettato di sangue. Una palpebra coriacea e solcata di vene si abbassò un paio di volte, infine una voce echeggiante le chiese se voleva entrare nel regno della LycoRapture.

«Se proprio devo», borbottò lei, e premette INVIO. Una nuova schermata, piena di luci e fiori incredibilmente colorati, riempì il monitor. C’erano cascate d’acqua che cadevano in pozze cristalline e aquile che volavano su picchi coperti di neve. La voce le disse che quella era casa sua, e lei ne era la custode. Per giocare, avrebbe avuto bisogno di un nome e di un aspetto fisico.

«Oh, non so, cosa…». Si girò e chiamò Dave. «Dammi un nome da usare in questo videogioco».

«Che genere di nome?»

«Uno qualunque! Pensa a qualcosa in fretta».

«Bumtilda?»

«Incantevole! Non riesci a trovarne uno un po’ più, be’, attraente?».

Dave le fece un gran sorriso. «Considerando la rivista che stavi guardando, cosa ne diresti di “Rubbatiti”?»

«Ehi, calma! Quello viene da un film della serie Carry On! Oh, lascia stare, andrà bene Bumtilda».

Inserì il nome, e le fu proposta una selezione di tipi corporei da adottare. Lei scelse quello di una donna alta e atletica, incredibilmente sexy e con i capelli scarlatti.

«Posso guardare?», chiese Dave.

«No. Togliere i fili di bava da una camicetta di seta è difficilissimo. Ora chiudi il becco, devo difendere il mio nuovo regno dai mostri di Lyco».

Cat rimase assorbita per quasi venti minuti, poi vide che Dave posava un caffè accanto al suo tappetino per il mouse. «Come sta andando?», domandò l’uomo.

«Ho raggiunto il livello 6 e, se va avanti così, non penso di voler arrivare al 10!».

«È terribile come immaginava il sergente?»

«Peggio», disse Cat, e uscì dal programma. «E dalla sua descrizione sono quasi certa che non abbia mai superato il livello 1. È tutto basato sullo spingerti agli estremi per qualcosa a cui tieni, per poi ottenere ricompense», fece una pausa, «o punizioni, secondo il caso».

«E Griffyx?»

«C’è davvero. Non lo incontri finché non arrivi al livello 5. È uno dei mostri, una specie di mezzo topo e mezzo uomo, e dispensa i castighi più sgradevoli, se sei così sfortunato da metterti contro di lui. Ha anche il batacchio più grosso che io abbia mai visto».

«Grazie per aver condiviso quest’ultimo dettaglio». Dave fece una smorfia. «E somiglia alle maschere?»

«Direi che sono basate su di lui, sì. Quello che devo fare, adesso, è scoprire chi diavolo è Lyco».

«Pensi sia collegato alla Guerra delle Maschere?».

Car si stiracchiò e si massaggiò le spalle. «Non lo sapremo finché non l’avremo trovato, caro Davey. E a essere sincera, non sono certa che vorrei mai trovarmi nella stessa stanza con la mente perversa che ha ideato questo».

Aveva avuto a che fare con del materiale piuttosto pesante quando lavorava con la Buoncostume, ma quel gioco in particolare la stava scioccando. Aveva una spietatezza brutale, il che la portava a credere che l’ideatore avesse già vissuto di persona un paio delle sue fantasie sadiche. Rabbrividì. Il sergente Easter aveva detto che era stato un ragazzino a suggerirgli di guardare il sito. Se si sentiva fisicamente male lei, come diavolo avrebbe potuto sentirsi un giovane vulnerabile? Un’ondata di rabbia la travolse. Odiava l’ingiustizia e, solo per un momento, cambiò idea riguardo al trovarsi nella stessa stanza con Lyco. Solo che si sarebbe assicurata di portarsi dietro dello spray al peperoncino e uno spaccaossa.

«La madre dice che Kris è uscito». Nikki mise giù il telefono e storse la bocca. «Secondo lei, sta battendo le paludi, giorno e notte, alla ricerca di Kerry. Anche il suo cane sta correndo su e giù per le Fens nel tentativo di trovarla. Non ha senso andare fino a Barnby Eaudyke se lui non c’è. Le ho chiesto di dirgli che si metta in contatto con noi quando torna».

«Ho appena ricevuto il rapporto degli agenti che hanno perquisito casa sua». Joseph ruppe il sigillo di una busta ed estrasse diversi fogli di carta.

«Qualcosa d’interessante?».

Lui li scorse velocemente. «Niente, in realtà. Nessuna traccia del telefono sparito, e niente a indicare che in quel posto si sia verificato qualcosa di anomalo. Apparentemente, sia Kris che sua madre erano abbastanza irritati che il suo osservatorio fosse perquisito, e quando gli agenti hanno visto sulla porta due grossi lucchetti e una serratura a incastro, si sono chiesti cosa avrebbero trovato, ma l’interno era strapieno di computer, telescopi, fotocamere, treppiedi e accessori. “Come il Jodrell Bank”, è stato il loro commento».

«E questo ha qualche rilevanza?».

Joseph scrollò le spalle. «Denota che è ossessivo. E apparecchiature del genere costano un sacco».

«Quanto?»

«Centinaia, forse migliaia di sterline».

«Quindi da dove diavolo prende un ventenne tutti quei soldi?»

«Io passo». Joseph le mise i fogli sulla scrivania.

Nikki lanciò loro un’occhiata. «Mi preoccupa di più il fatto che sia fuori giorno e notte. Potrebbe anche stare passando del tempo con la sua prigioniera».

«Ma la vicina gli ha dato un alibi per quando è scomparsa Kerry».

«A me non basta, sergente. Il cane potrebbe essere stato lì, e Kris potrebbe essere riuscito a farsi vedere in certi momenti dalla sua vicina vecchia e pazza, uscendo però nel frattempo per rapire Kerry». Nikki fece una smorfia. «Mi spiace, ma penso che quell’alibi abbia più buchi di un colabrodo».

«Mmm, forse». Joseph si mordicchiò il labbro. «Ma io ho un altro genere di preoccupazione a proposito del giovane Kris. Considerando la sua avversione per i telefoni cellulari e gli SMS, sembra molto a suo agio con la console di un computer che potrebbe appartenere alla NASA. Non torna».

«Se vuole sapere come la penso, non sono molte le cose che tornano in quel ragazzo», ringhiò Nikki. «E inoltre, ricorda quando sua madre ci ha parlato di lui? Ci ha detto che “faceva tesoro” dei suoi amici. Non è strana questa espressione per descrivere un giovane uomo?»

«Sì, e ha un qualcosa di malsano, sono d’accordo». Joseph si accigliò. «Anche se non penso proprio che Kris abbia qualche legame con Lisa Jane Leonard. Sua madre avrebbe accennato a una ragazza così bella, no?»

«Ammesso che l’abbia mai vista. Il cocco della mamma potrebbe avere avuto un buon motivo per non portarla a casa per tè e pasticcini».

«Lui non le piace proprio, eh?», disse Joseph.

«Finché non può mostrarmi un’altra persona che faccia al caso nostro», Nikki socchiuse gli occhi, «Galileo resta il mio sospettato numero uno».