QUELLO CHE SO
UNA SCENEGGIATURA CINEMATOGRAFICA
di
Lucas Kennedy
ATTO III
INT. CAMERA DI LUCAS. NOTTE.
Julia è seduta sul letto di Lucas, gli legge una favola. È molto malata.
JULIA MORENTE (V.O.)
All’inizio, mentii a Lucas sulla mia prognosi, perché era troppo doloroso raccontargli la verità. Gli dissi solo che ero malata. Ma Lucas è un ragazzo intelligente, e capì presto che era molto peggio di quanto gli avessi raccontato.
LUCAS
Mamma?
JULIA
Sì.
LUCAS
Stai per morire?
JULIA
Be’, a volte le persone che hanno la mia malattia muoiono.
LUCAS
Non puoi prendere delle medicine per stare meglio?
JULIA
Le prendo.
LUCAS
Te le ha date il dottore?
JULIA
Sì, esatto.
LUCAS
E funzioneranno?
JULIA (COMBATTUTA)
No, tesoro, probabilmente no.
Si guardano. Julia vorrebbe che Lucas capisse, ma si augura che non dovrà capirlo troppo in fretta.
JULIA MORENTE (V.O.)
Lui non mi rispose, ma da quel momento in poi si rifiutò di allontanarsi da me.
INT. UFFICIO DI CHRIS. NOTTE.
Chris è sdraiato sul divano, fissa il soffitto. Si capisce dall’orologio sulla parete e dal buio all’esterno che è molto tardi.
JULIA MORENTE (V.O.)
Anche Chris la prese molto male. Ma invece di starmi vicino, si allontanò. La mia malattia lo disgustava. Passava più tempo possibile fuori casa.
INT. CORRIDOIO DELLA CASA DEI KENNEDY. GIORNO.
Il campanello suona e Lucas corre ad aprire.
JULIA MORENTE (V.O.)
E questo ci creò un problema. Perché, a causa del comportamento di Chris, e nonostante l’ottima assistenza infermieristica che lui aveva organizzato, fu Lucas a diventare inevitabilmente la persona che si prese cura di me, più di chiunque altro.
Lucas apre la porta e sulla soglia c’è l’infermiera.
LUCAS
Ciao, Annie.
INFERMIERA
Ciao, caro! Come stai?
LUCAS
Oggi è un po’ triste. Credo che senta dolore.
INFERMIERA
Okay, vediamo che cosa possiamo fare per lei, d’accordo?
Al piano di sopra, Lucas si ferma sulla porta della camera di Julia e osserva l’infermiera che la saluta con dolcezza e inizia la sua opera di assistenza.
JULIA MORENTE (V.O.)
E il fatto che Lucas vedesse e facesse cose per cui era troppo piccolo divenne intollerabile per me. Come il fatto che fosse abbastanza grande da capire che Chris avrebbe dovuto stare insieme a noi, a prendersi cura di me. Così decisi che qualcosa doveva cambiare. Mi venne in mente una sola cosa da fare, e dovetti dare fondo a tutte le mie forze per farla. Era arrivato il momento di diventare crudele per essere buona.
INT. LA CUCINA DELLA FAMIGLIA KENNEDY. MATTINA.
Chris aspetta sulla soglia, tiene in mano le chiavi dell’auto e guarda Julia e Lucas. Julia è seduta e Lucas è in piedi davanti a lei mentre che gli sistema l’uniforme. Le braccia e i polsi di Julia sono chiaramente fragili.
JULIA MORENTE (V.O.)
Lo costrinsi ad allontanarsi da me in modo che la sua vita potesse essere normale, per quanto possibile almeno. Era l’unico modo che riuscii a trovare affinché intravedesse il modo per andare avanti. Lui si rifiutava. Voleva restare a casa anziché andare a scuola, rannicchiarsi nel letto insieme a me, passare fino all’ultimo minuto possibile con me, ma io lo costrinsi ad andare a lezioni di piano, a fare sport, e a scuola.
LUCAS (IN LACRIME)
Non voglio andare.
JULIA
Devi andare.
LUCAS
Ti prego.
JULIA (CON UNO SCATTO)
Lucas, non contraddirmi!
Lucas è sconvolto e ferito dal tono di voce di sua madre. Si volta e segue suo padre fuori della porta senza dire una sola parola. La porta si chiude alle sue spalle e Julia resta sola nella stanza, chiaramente prostrata.
JULIA MORENTE (V.O.)
E farlo mi spezzò il cuore. Ma sapevo che se doveva sopravvivere accanto a suo padre, doveva imparare a essere forte, e così lo costrinsi ad andare. E sapevo, anche, che le cose non potevano continuare in quel modo.
INT. LA CAMERA DA LETTO DI CHRIS E JULIA. GIORNO.
Julia è a letto, e le sue condizioni sembrano addirittura peggiorate. L’infermiera è nella camera, prepara le medicine.
JULIA
Può farmi un favore? Potrebbe portarmi una penna e un foglio di carta, e qualcosa su cui appoggiarmi? Troverà tutto nel cassetto della mia scrivania, al piano inferiore.
INFERMIERA
Vuole farmi un ritratto?
JULIA (SORRIDE, ANCHE SE È DAVVERO TROPPO DEBOLE PER SCHERZARE)
No. Voglio scrivere una lettera. Può portarmi anche una busta?
INFERMIERA
Ma certo. Ha bisogno di un francobollo?
JULIA
No.
INFERMIERA
Come sta Lucas?
JULIA
Oggi è andato a scuola. Non credevo lo avrebbe fatto.
INFERMIERA
Benissimo. Per la prima volta sono entrata in casa da sola, credo, e speravo fosse questo il motivo. Non gli fa bene stare sempre qui.
JULIA
Lo so.
INFERMIERA
Lui se la caverà, stia tranquilla.
JULIA (CHIARAMENTE SOFFERENTE)
Lo spero, lo spero davvero.
INFERMIERA
È un bravo ragazzo, per fortuna.
JULIA
È vero.
INT. LA CAMERA DA LETTO DI CHRIS E JULIA. NOTTE.
Julia è seduta sul letto, da sola, e sta finendo di scrivere qualcosa.
JULIA MORENTE (V.O.)
Scrissi la lettera. Era il mio testamento biologico.
Julia sigilla la lettera dentro la busta, con attenzione, e poi la sistema a fatica nel primo cassetto del suo comodino, un’azione che le costa un enorme sforzo. Dentro il comodino c’è una scatola, che lei estrae. Quando la apre, si vede il contenuto: una grande quantità di pillole.
JULIA MORENTE (V.O.)
E contai le pillole che avevo messo da parte, per essere sicura che fossero sufficienti.
Soddisfatta, rimette la scatola nel cassetto, accanto alla busta, e spegne la luce.
EST. UNA STRADA VICINO LA CASA DI JULIA E CHRIS. MATTINA.
Lucas sta andando a scuola a piedi. È un giorno diverso e indossa un cappello e un cappotto. La telecamera lo segue lungo il tragitto.
JULIA MORENTE (V.O.)
A quel punto, si trattava di aspettare un giorno in cui c’era scuola.
Si vede Lucas seduto nell’aula scolastica, incapace di concentrarsi. Fissa il suo libro mentre l’insegnante continua a parlare.
JULIA MORENTE (V.O.)
Era una cosa crudele da fare, lo so, ma mi sembrò un modo per liberarlo dal fardello delle mie ultime settimane di vita, risparmiandogli la vista delle mie sofferenze, e del mio corpo ormai fuori controllo. Volevo che il nostro commiato fosse più limpido, più pulito e più leggero per lui da sopportare.
Si vede Lucas nella mensa della scuola, cerca qualcosa nel suo portapranzo e poi butta via tutto ciò che contiene. Prende il cellulare, invia un messaggio a Julia e aspetta la risposta.
JULIA MORENTE (V.O.)
Ma il tempismo è tutto, e Lucas mi inviò un messaggio proprio qualche istante dopo che avevo ingoiato le pillole, mi ero distesa nel letto e mi ero appoggiata la lettera sul petto. E, poiché non risposi, lui capì che qualcosa non andava.
Lucas fissa il suo telefono. Poi cerca di chiamare Julia al cellulare e poi al numero di casa. Nessuna risposta. Lucas attraversa la mensa di corsa, esce dalla scuola e corre verso casa a tutta velocità.
JULIA MORENTE (V.O.)
Non so come fece a capirlo, ma lo capì.
Lucas entra come una furia in casa, fa le scale di corsa e cerca di entrare nella camera di Julia, ma lei l’ha chiusa a chiave. Lucas la chiama, picchia sulla porta, la colpisce con una serie di calci e cerca di aprirla a spallate. Vedendo che tutto è inutile, prende il cellulare e chiama i soccorsi.
LUCAS
Sì, pronto, un’ambulanza per favore, sì, e anche i vigili del fuoco. Presto, vi prego. È per mia madre.
INT. STANZA DI UNA CLINICA PRIVATA. MOLTO BEN ARREDATA. NOTTE.
Tutto è esattamente come all’inizio, nella prima scena. Lucas e Chris continuano a vigilare accanto al letto di Julia.
JULIA MORENTE (V.O.)
Non volevo che Lucas mi trovasse. La mia idea era che fosse l’infermiera a trovare il mio corpo, quando ormai non ci sarebbe stato più niente da fare. Persino una cosa del genere sarebbe stata meglio delle difficili settimane di peggioramento della malattia che altrimenti Lucas avrebbe dovuto tollerare. La mia fine in questa clinica sarà controllata passo dopo passo. E arriverà presto. Ma, prima di andare, immagino che abbiate una domanda da farmi. Come potevo lasciare mio figlio nelle mani di suo padre? L’uomo che mi separò da tutti gli altri esseri umani, che mi scaraventò con la testa contro il muro e mi ridusse a un cumulo di materia inerme nelle sue mani. La mia risposta: non avevo scelta. La mia consolazione: Chris non aveva mai toccato Lucas. Non ancora. E speravo, pregavo, che se mio figlio avesse capito di dover essere forte allora Chris non lo avrebbe mai toccato. Era tutto ciò che potessi fare.
Le macchine iniziano improvvisamente a emettere di nuovo il loro bip, e le infermiere entrano di corsa insieme a un dottore. Chris e Lucas vengono fatti allontanare subito dal letto e non possono fare altro che guardare Julia andare via. Il testamento biologico vieta di intervenire e la fine di Julia arriva in fretta, si intuisce dal fatto che le infermiere e il dottore si allontanano dal suo letto.
JULIA MORENTE (V.O.)
Avevo cercato con tutte le mie forze di dare a mio figlio il meglio di me, di me tradita, terrorizzata, dileggiata. Il mio tentativo di suicidio, e il testamento biologico, erano stati un ultimo atto d’amore, e la cosa più difficile che avessi mai fatto, e lo avevo fatto perché la fine, naturalmente, era inevitabile.
Lucas osserva immobile, sconvolto, il dottore che registra l’ora della morte di Julia, ma il viso di Chris diventa una maschera di dolore. Chris appoggia una mano sulla spalla di Lucas, quasi come se fosse così sorpreso dalla violenza delle sue emozioni da aver bisogno di un supporto.
Ma Lucas si allontana da lui.
FINE