Capitolo trentaquattro
Cammino avanti e indietro nel mio studio, ho il respiro affannoso.
Non solo Jacob ha letto i miei messaggi per Linny intercettando poi le sue email, ma ha anche scritto le sue risposte. Non posso fidarmi di niente di quello che ha scritto. Rileggo i messaggi ricevuti. Ce n’era qualcuno che mi aveva scritto lei? A che punto Jacob aveva iniziato a intercettarli? Potrebbe anche essersi finto me.
Guardo la pila di legna fuori dalla finestra, i ceppi perfettamente sistemati. Jacob vuole portare ordine nelle nostre vite, intorno a noi. Forse il nostro matrimonio era diventato un disastro e lui sta cercando di difendermi da un’altra brutta verità, qualcosa di peggio dei due aborti. Forse sta cercando di proteggermi. Perché non vuole che stia in contatto con Linny? Forse le è successo qualcosa di terribile.
Nella mia mente appaiono scenari orribili: Linny si è immersa con noi ed è morta, aveva finito l’ossigeno. Ma non può essere. Gli articoli riportano solo di due persone durante quell’immersione. Devo credere che Linny stia bene. Forse sa qualcosa. Un segreto che Jacob non vuole farmi scoprire. Se avevo intenzione di lasciarlo per Aiden, devo averne parlato a Linny, potrebbe sapere che ero pronta a divorziare da Jacob.
Prendo dalla tasca l’ultima lista di Jacob, quella che ho trovato dentro l’Atlante delle isole remote.
Photoshop
Aggiornare parole chiave: Kyra, Aiden, io
Email di Linny
Photoshop.
Foto con sfumature blu.
Nel salone, cerco di nuovo negli album. Alcune foto sono palesemente originali, mentre altre sono stampe digitali. Le foto del matrimonio sono tra queste. Foto con sfumature blu. Il colore mi ha sempre fatto uno strano effetto, ma adesso ancora di più. Che succede?
Photoshop.
Aggiornare parole chiave.
Non eri un hacker?
Un hacker etico.
Ci creiamo il nostro mondo.
Mi rimetto al computer e digito su Google “definizione di parola chiave”. Le parole chiave sono parole o frasi che descrivono concetti… Per ogni ricerca… digitare parole chiave che indichino al motore di ricerca cosa cercare.
Cosa deve aggiornare Jacob?
Digito “giardino di rose”, e subito compaiono diversi risultati sul quartiere delle rose di Portland in Oregon, sul giardino delle rose della Casa Bianca e altri. Con “insalata di broccoli” compaiono immagini di insalate di broccoli, una ricetta del sito Allrecipes, una del «New York Times» e altre varianti. Scrivo “sistema solare” e compaiono la voce su Wikipedia, la pagina della NASA sull’esplorazione del sistema solare, «National Geographic» e “Curiosità sul sistema solare” sul sito Space.com.
Sulla sua lista ha scritto “Aggiornare parole chiave: Kyra, Aiden, io”. Digito “Jacob Winthrop” nella barra di ricerca e cade la connessione. “Non siete connessi alla rete”. Il cuore mi batte all’impazzata. Riavvio il computer ma non riesco a connettermi.
È successo tutte le volte che mi sono collegata? La rete mi ha permesso di fare ricerche generiche ma non quelle personali? Ripenso alle mie ricerche precedenti, ma sono confuse. Non ho mai pensato che ci fosse un legame tra le parole chiave che si digitano e internet che smette di funzionare. Pensavo fosse un problema di connessione difettosa, visto che siamo su un’isola remota. E se non fosse così?
Ha fatto in modo che la mia connessione si interrompa ogni volta che digito determinate parole? Ha sempre ripreso a funzionare qualche ora dopo o il giorno seguente. Quindi lui ha avuto il tempo di fare cosa? Modificare i risultati della ricerca? È una cosa inverosimile, ma i pezzi del domino stanno cadendo uno dopo l’altro.
Photoshop.
Controllo la linea telefonica: non dà libero né sento rumore di interferenze, niente. Mi precipito fuori, sotto la pioggia. Quando arrivo alla dépendance sono bagnata fradicia. La porta è aperta; il suo studio è ordinato, pulito e odora di cedro. La legna per la stufa è sistemata in modo simmetrico. L’elegante poltrona mi invita ad affondare nei suoi cuscini. Accanto alla scrivania di quercia lucida c’è una lampada che illumina la stanza. La foto incorniciata sulla scrivania mostra noi due che balliamo al ricevimento di nozze. Nella stanza alla mia sinistra, la panca per i pesi e gli attrezzi per fare esercizio non rivelano segreti. Nello sgabuzzino sulla destra, tutto è sistemato ordinatamente – risme sugli scaffali, confezioni di buste da lettera, la stampante, scatole di inchiostro, penne extra.
Mi siedo alla scrivania davanti al computer. Nello screensaver c’è un banco di pesci arancioni che nuotano per tutto lo schermo. Forse nasconde qualcosa nell’hard disk. Muovo il mouse e lo screensaver sparisce, rivelando la schermata di accesso in cui si legge “Inserire password”. Provo con il mio nome, il suo, il nome della via, dell’isola, il numero di telefono, il mio numero di previdenza sociale. Niente. Poi provo il nome di sua madre, Malinda. Deve funzionare.
Invece no. Mio marito non è stupido, questo è poco ma sicuro. Potrebbe aver nascosto un indizio per la password ovunque in questa stanza. Nel cassetto centrale della scrivania trovo penne, buste, elastici, clip – il solito materiale per l’ufficio. Nel cassetto in alto a destra ci sono le bollette dell’elettricità e del telefono e un calendario su cui non c’è scritto nulla.
Sto tremando, e i vestiti bagnati sono freddi sulla mia pelle. Fuori, il rumore delle onde si mescola al ruggito della tempesta. Sbircio dalla finestra: nessun segno del suo furgone per strada, ma potrebbe tornare da un momento all’altro. Devo riuscire a entrare nel suo computer, ci devono essere le risposte che cerco. Probabilmente ha scelto una password complicata, sarebbe la cosa più intelligente da fare. E Jacob è intelligente.
Ma qual è la sua debolezza, la sua ossessione?
Ho un’intuizione e digito “timo limone”, la pianta preferita di sua madre. Niente.
Qual era il nome scientifico? Se non altro, i miei studi in biologia marina mi hanno insegnato a ricordare parole difficili. Digito “thymuscitriodorus”, tutto attaccato. Sono sorpresa di averlo ricordato. Lo schermo diventa blu per un attimo, poi la parola “Benvenuto” lampeggia sul monitor e sono dentro. Un’icona nella barra delle applicazioni indica che il computer è connesso a internet.
Con le dita tremanti, digito “Kyra Winthrop” su
Google, e la connessione non cade. Compaiono invece diversi
risultati. In alto c’è qualche altra Kyra; scorro in basso ma non
trovo niente di recente. Niente sull’incidente, sull’immersione.
Niente su di me. I risultati non corrispondono a quelli che
compaiono sul mio computer quando faccio la stessa ricerca. La
domanda è: perché? Mi viene in mente una cosa.
Guardo dietro il suo computer e noto un cavo grigio che arriva fino al router, posto su uno scaffale dietro la scrivania. Sta forse filtrando internet attraverso il suo computer, prima che qualsiasi informazione arrivi al mio? Sembra una cosa improbabile, eppure… Quello che ha detto durante la cena da Nancy e Van mi rimbomba nella testa: Sono il capo, posso fare tutto.
Scrivo “Kyra Munin” e compare un album sul sito di un fotografo: “Il matrimonio di Kyra”. Indosso il mio vestito luccicante. Siamo seduti su un muretto, abbracciati, guancia a guancia. Sbatto le palpebre e guardo di nuovo la foto, poi mi sfrego gli occhi. Aiden indossa un elegante smoking. Vado sulla pagina principale: “Aiden e Kyra, 20 agosto. Friday Harbor. Il nostro matrimonio”.