5.

"Questa, se le interessa, è la lista di tutto quello che era contenuto nella cassaforte, debitamente autenticata". "E lei dov'era quando è stata aperta la cassaforte, Mister Schwartz?". "Non c'era nessuna busta indirizzata a lei". Così Kathleen O'Brien, che aveva ricevuto l'incarico di trascrivere i nastri che Mister Bernard aveva inciso con Harvey, infilò tutto il materiale nella borsa della spesa e uscì per l'ultima volta dalla Bernard Gursky Tower di Dorchester Boulevard. Tim Callaghan la portò a pranzo al Café Martin e ascoltò con molto interesse la sua storia. "Ma cosa ci doveva essere nella busta?" le chiese. "Un assegno circolare. Azioni. Non so quante. Tutti questi anni della mia vita. Dio del cielo". Kathleen si accendeva una sigaretta dopo l'altra. "Non capisci, Tim. Non sono i soldi". "Non l'ho mai pensato". "L'adoravo, quel vecchio bastardo. Su, ridi". "Non hai mangiato quasi niente e stai bevendo troppo". "Ci tenevamo per mano al cinema. Tutte le estati, una volta andavamo di nascosto al luna park. La sala degli specchi. L'autoscontro. Il castello degli orrori...". Non riuscì a proseguire. Callaghan rimase in attesa. "C'era un lato di Mister Bernard che nessuno di voi conosceva". "Solo tu". "Sì. Solo io. Cristo". "Calmati adesso".

"Lui non poteva mentire con me. Qualcuno ha rubato la busta. Il nano schifoso, probabilmente. A lui non piacevi". "A chi, a Schwartz? Per l'amor di Dio". "No, a Mister B. Perché eri l'uomo di Solomon, diceva. La morte del fratello era un incubo, per lui". "Mi chiedo perché". "Vorrei sapere che cosa sta facendo Moses Berger in mezzo ai boschi". "Lotta con i suoi demoni Gursky. Spera di giustificare il comportamento dell'uomo davanti a Dio". "E' andato dappertutto, pur di trovare spazzatura sulla famiglia". "Sarebbe contento di parlare con te". "Neanche per sogno". Kathleen telefonò a Mister Morrie. Lui la invitò a casa sua e sedette in giardino con lei, sicuro che Libby potesse vederli dalla finestra della camera da letto. "Voglio sapere se lei era presente al momento in cui è stata aperta la cassaforte, Mister Morrie". "Mi fa male qui dirglielo," asserì Mister Morrie, con la mano sul cuore "ma non c'era nessuna busta". "Harvey non potrebbe averla rubata prima?". "Non conosceva la combinazione". "Magari Mister B. non ha avuto il tempo di metterla in cassaforte e la busta è ancora fra le sue carte, in casa sua". "Crede che non abbia guardato?". "Magari l'ha presa Libby". "Kathleen," replicò Mister Morrie, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime "mi perdoni, ma è terribile vederla soffrire così. Devo dirle una cosa che la ferirà. Lui aveva promesso una busta anche a una giovane signora dell'ufficio di New York". "Col cavolo che ha fatto una cosa del genere". "Mi dispiace". "Cristo". "Mi vergogno tanto". "Chi?". "Non posso dirlo. Ho dato la mia parola". Lei iniziò a singhiozzare. Mister Morrie la prese tra le braccia. "Bernie, riposi in pace, era un uomo complicato". "Era Nora Weaver?". "Perché vuole torturarsi?". "Merda". "Senta una cosa. Domani controllo di nuovo tutte le carte che sono rimaste in casa sua. Dalla prima all'ultima. E scommetto che troverò la busta, proprio come aveva promesso lui". "Lionel aveva la combinazione della cassaforte?". "Che stupido. Come ho fatto a non pensarci? Gli telefono subito". "Lasci perdere". "Mi faccia provare". "Non c'è mai stata nessuna busta, e anche se c'era, ormai non la voglio più". "Capisco i suoi sentimenti" disse Mister Morrie, versandole ancora da bere. "Ho cinquantatré anni ormai". "Nessuno gliene darebbe più di quaranta". Kathleen esplose in una risata. Si soffiò il naso e si asciugò gli occhi. "E lei cosa farà, adesso che Lionel l'ha tagliata fuori?". "Senta, perché non apriamo insieme un bar in centro? In Crescent Street. Kate & Morrie's". "Sul serio?". "Posso confidarle un segreto?". "Certo". "Dopo tutti questi anni, il mio Barney è passato a trovarmi mentre andava nelle Province Marittime. Andava a pesca di salmoni. Ospite del ministro del Commercio. Non male, eh?". "Spero che non sia venuto a chiederle un prestito". "Barney è una persona straordinaria. Mi lasci dire che quel ragazzo ha più idee...". "Questo l'ho sentito anch'io". "Si è messo nell'industria del mobile in North Carolina. Roba grossa. Ma adesso che abbiamo rotto il ghiaccio, spero che lui entri in società con me per il petrolio e altri investimenti di cui non posso ancora parlare. Venga a lavorare con noi. Dica lei lo stipendio". "Grazie," replicò Kathleen e lo baciò sulla guancia "ma penso proprio di no". "Hector la accompagnerà. Ma sa una cosa? Questa è la sua seconda casa. Se si sente triste, salti su un taxi e venga a cena da noi". Cinque minuti dopo suonò il telefono dello studio di Mister Morrie. "Che cosa voleva?" lo interrogò Libby. "Speravo di riuscire a liberarmi di lei prima che tu la vedessi". "Soldi?". "Una lettera di referenze". "Se le fai una lettera di referenze, dovrebbe essere come maOEtresse in un bordello". "Credi che non capisca i tuoi sentimenti?". "Non voglio più vederla qui dentro". "Tutto quello che desideri. Ti va di venire da noi stasera a vedere "Bonanza"?". "Non sarebbe la stessa cosa" disse Libby, e riattaccò. Mister Morrie aprì il primo cassetto della scrivania e ne estrasse la sua agenda privata. Telefonò a Moses al Caboose. "La povera Kathleen O'Brien è molto depressa" gli disse. "Penso che sarebbe bello da parte tua se la invitassi a pranzo".