I protagonisti del Rinascimento
La maggior parte delle caratteristiche peculiari degli artisti
del Rinascimento è stata già descritta nei paragrafi precedenti; qui di seguito vengono analizzate le figure dei principali architetti attraverso una breve biografia e un’analisi delle opere salienti.
I Filippo Brunelleschi
Uno dei principali fondatori del linguaggio architettonico rinascimentale è Filippo Brunelleschi (Firenze, 1377-1446). I I primi studi suoi primi viaggi a Roma, dove studia i monumenti della classicità, risalgono al 1417 circa; conseguenza di questo tipo di
studi, uniti a quelli di matematica e fisica, è l’elaborazione della prima formulazione delle leggi sulla prospettiva.
Nel 1418 presenta il modello per la cupola di Santa Maria del Santa Maria
Fiore, a Firenze, sua opera maggiore, che viene ricordata per del Fiore
i rivoluzionari sistemi costruttivi adottati: la muratura di mattoni con andamento a spina di pesce gli permette di eliminare centine e armature progettando una struttura che si au-tosostiene, tramite mattoni autoportanti. I pesi e le spinte vengono scaricati per mezzo di una doppia calotta a sesto
acuto divisa in 8 spicchi, composti ciascuno da 2 costoloni;
in tal modo il volume interno della cupola si differenzia in
maniera armonica da quello esterno. La cupola esterna ha la
funzione di proteggere quella interna più sottile, che a sua
volta sostiene il peso della cupola esterna; la lanterna, progettata nel 1432, è il necessario punto di convergenza delle
linee di forza dei costoloni. La considerevole altezza della cu-Titolo concesso in licenza a Biblioteca Quarrata, 15493, ordine Istituto Geografico De Agostini 118943.Copyright 2011 De Agostini, Novara pola viene ulteriormente aumentata con la costruzione di un
tamburo ottagonale dotato di grandi finestre circolari su ogni
lato. Le altre opere del Brunelleschi richiamano sempre i suoi Altre opere
principi della prospettiva e del modulo cubico spaziale; tra
esse ricordiamo la chiesa di San Lorenzo (1420), la Sacrestia
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Architettura del Rinascimento
Vecchia a San Lorenzo (1422), la Cappella dei Pazzi, a Santa Croce (1429), l’ospedale degli Innocenti (1424), il Palazzo di Parte Guelfa (1421), la rotonda di Santa Maria degli Angeli (1434), la chiesa di Santo Spirito (1434) e palazzo Pitti (1440), tutte costruzioni ubicate a Firenze.
I Leon Battista Alberti
Influente architetto, teorico e scrittore, Leon Battista Alberti
Gli studi
(Genova, 1404 - Roma, 1472) si laurea in diritto canonico presso l’università di Bologna, per dedicarsi successivamente a studi di matematica, filosofia e letteratura. La sua vasta cultura e la conoscenza di testi classici come il De architectura di Vi-Figura 41
truvio lo portano a diventare uno dei fondatori della moder-Veduta aerea della
cattedrale di Santa
na teoria architettonica. A Roma scrive il suo più importante
Titolo concesso in licenza a Biblioteca Quarrata, 15493, ordine Istituto Geografico De Agostini 118943.Copyright 2011 De Agostini, Novara Maria del Fiore,
trattato, De re aedificatoria(1452), in cui si occupa dell’a-a Firenze.
spetto urbanistico della città quattrocentesca, della tipologia
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3 - Architetti e opere
e distribuzione degli edifici, nonché degli ordini architettoni-La teoria
ci nella decorazione degli edifici e dei materiali da costruzione. Argomenta inoltre sull’armoniosa connessione tra le parti strutturali, avendo come interesse primario il tema della ricerca della bellezza attraverso la classicità. La bellezza è intesa dall’Alberti come «la concordanza delle varie parti al tutto» ed è legata alla regolarità prospettica.
Titolo concesso in licenza a Biblioteca Quarrata, 15493, ordine Istituto Geografico De Agostini 118943.Copyright 2011 De Agostini, Novara Le sue realizzazioni sono il Tempio Malatestiano, a Rimini Le opere
(1450); Santa Maria Novella, a Firenze (1458); palazzo Rucellai, sempre a Firenze (1446); Sant’Andrea (1471) e San Sebastiano, a Mantova (1458); la ricostruzione della città di Pienza con Rossellino (1459); il tempietto del Santo Sepolcro, nella cappella Rucellai (1467).
I Donato Bramante
Poco si conosce degli anni di formazione di Donato di Pa-scuccio d’Antonio, detto il Bramante (Fermignano, 1444 - Ro-ma, 1514); alcune fonti indicano in Piero della Francesca e nel Mantegna i suoi maestri. Il Bramante si dedica a studi di Gli studi
matematica e di statica, oltre che di pittura architettonica, e in
particolare di illusionismo prospettico. Riprende l’eredità di
maestri come Alberti e Brunelleschi, ma apporta novità riguardanti la rappresentazione dello spazio che si basano sull’applicazione del metodo prospettico. Un esempio è la pianta della chiesa di Santa Maria presso San Satiro (Milano, 1478).
Dal 1479 lavora presso la corte degli Sforza, a Milano: la sua Alla corte
opera maggiore è la zona della tribuna, che si aggiunge come degli Sforza
corpo a sé stante all’impianto basilicale quattrocentesco della
chiesa di Santa Maria delle Grazie. I volumi esterni sono formati da blocchi quadrangolari per le tribune, semicircolari per le absidi e poligonali per la cupola, in un gioco di andamenti
concavi e convessi. Altri principi fondamentali della sua architettura sono l’uso di decorazioni uniformemente distribuite
e una spazialità data dal rapporto tra altezza e larghezza. Di rilevante importanza è anche la compenetrazione tra l’architettura e lo spazio circostante mediante colonnati circolari o rettilinei, rapporti di luci e ombre, pieni e vuoti, nonché la predilezione per la pianta centrale rispetto a quella longitudinale. Questi concetti sono chiaramente rappresentati in San Pietro in Montorio (1502) e nella basilica di San Pietro (1505).
Non meno rilevante il suo contributo in ambito urbanistico; il
Bramante si interessa del tracciato di importanti vie di Roma Opere in ambito
e dell’integrazione tra edificio e tessuto urbano; ne è un urbanistico
esempio il rifacimento dei Palazzi Vaticani con il cortile del Belvedere (1506), voluti da papa Giulio II. Si tratta di un cortile rettangolare articolato su più livelli sovrapposti collegati da sca-165
Architettura del Rinascimento
le e culminanti in una grande nicchia: i fronti che lo circondano, di grandi dimensioni, sono costituiti da una sequenza inin-terrotta di pareti porticate e ordini sovrapposti.
I Michelangelo Buonarroti
Pittore, scultore, architetto e poeta, Michelangelo Buonarroti
(Caprese, 1475 - Roma, 1564) viene introdotto dal padre agli
Gli inizi da pittore
studi umanistici nel 1488, quindi inizia l’attività di pittore nella bottega del Ghirlandaio. Accolto nella cerchia di artisti, let-terati e filosofi di Lorenzo il Magnifico, Michelangelo viene a conoscenza delle dottrine neoplatoniche e studia la classicità.
Nel 1494, a seguito della crisi di Firenze, si trasferisce a Bolo-Il ritorno a Firenze
gna, quindi a Roma. Il ritorno nella città toscana, nel 1513, è
segnato dall’incontro con Leonardo e Raffaello e dall’inizio dell’attività di architetto e scultore con il progetto della Sacrestia Nuova di San Lorenzo e della Biblioteca Laurenziana, a cui
lavora dal 1524 al 1571. In queste realizzazioni emergono i trat-Gli elementi
ti fondamentali della sua architettura: egli dona alle composi-tipici della sua
zioni grande plasticità, con le pareti interne che fungono da
architettura
struttura organica e definiscono lo spazio perimetrale. Gli elementi verticali e orizzontali si staccano dalle pareti in un gioco di sporgenze e rientranze, effetto ottenuto grazie anche al contrasto cromatico tra la pietra serena e lo sfondo murario
chiaro. La Sacrestia Nuova è uno spazio delimitato, ma il verticalismo viene accentuato dalla fascia intermedia delle cornici e dall’ordine gigante delle colonne binate.