LI

La Parte è anche il Tutto, e vedrete come

A rigor di Logica entrambi combaciano:

Molti in Uno, e Uno in Molti;

Tutti non è Alcuni, né Alcuni è lo stesso che Chiunque:

Il genere contiene la specie, entrambi sono grandi o piccoli;

Un genere è il più elevato, un altro non è affatto elevato;

Anche ogni specie ha le sue differenze,

Questo non è Quello, e Lui non è mai stato Tu,

Sebbene questo e quello siano SIMILI, e tu e lui

Vi somigliate come l’uno all’uno, o il tre al tre.

A Ladislaw non era ancora giunto alcun pettegolezzo sul testamento di Mr Casaubon: l’atmosfera sembrava pervasa dallo scioglimento del Parlamento e dalle prossime elezioni, come le vecchie feste patronali e le fiere erano pervase dal chiasso contrastante degli spettacoli itineranti; e ai rumori più privati si prestava poca attenzione. Erano imminenti le famose “elezioni asciutte” in cui l’intensità della partecipazione pubblica avrebbe potuto essere misurata dalla scarsa quantità di bevande consumate.19 Will Ladislaw allora era una delle persone più impegnate; e sebbene la vedovanza di Dorothea occupasse continuamente i suoi pensieri, era così lungi dal volerne parlare che, quando Lydgate lo cercò per riferirgli cosa era avvenuto riguardo alla canonica di Lowick, rispose alquanto stizzito:

«Perché coinvolgermi in questa faccenda? Non vedo mai Mrs Casaubon, ed è improbabile che la veda, dato che è a Freshitt. Non vado mai lì. È terreno dei conservatori, dove io e il “Pioneer” non siamo più graditi di un bracconiere e il suo fucile.»

In verità Will era diventato più suscettibile da quando aveva notato che Mr Brooke, anziché desiderare, come in passato, che lui si recasse alla Grange più spesso di quanto egli stesso avrebbe voluto, adesso sembrava fare in modo che ci andasse il meno possibile. Questa era una vaga concessione, da parte di Mr Brooke, alle indignate rimostranze di Sir James Chettam; e Will, pronto a cogliere ogni minimo segnale a questo proposito, ne dedusse che si cercava di tenerlo lontano dalla Grange a causa di Dorothea. I suoi parenti, quindi, lo guardavano con sospetto? I loro timori erano del tutto superflui: si sbagliavano di grosso se pensavano che si sarebbe fatto avanti come un avventuriero bisognoso che cerca di guadagnarsi i favori di una donna ricca.

Finora Will non si era mai accorto pienamente dell’abisso esistente tra lui e Dorothea – finora che vi era giunto sull’orlo e la vedeva dall’altra parte. Cominciò, non senza una certa rabbia, a pensare di andarsene da quel circondario: gli sarebbe stato impossibile mostrare ancora dell’interesse per Dorothea senza esporsi a sgradevoli imputazioni – forse persino nella mente di lei, che gli altri avrebbero cercato di avvelenare.

“Siamo divisi per sempre” si diceva Will. “Se mi trovassi a Roma, lei non sarebbe più lontana da me.” Ma quella che chiamiamo disperazione spesso non è che l’avidità dolorosa di una speranza inappagata. C’erano diversi motivi che gli impedivano di andarsene – dei motivi di natura pubblica, per cui non poteva lasciare il suo posto in questo momento critico, piantando in asso Mr Brooke quando aveva bisogno di “preparazione” per le elezioni e quando c’era tanta propaganda politica, diretta e indiretta, da portare avanti. A Will non piaceva certo abbandonare le sue pedine nel punto culminante di una partita a scacchi; e qualsiasi candidato che si trovasse dalla parte giusta, anche se il suo cervello e il suo animo fossero stati compiacenti come si addiceva al comportamento di un gentiluomo, poteva contribuire a sovvertire una maggioranza. Non era certo un compito facile preparare Mr Brooke e farlo restare fedele all’idea di doversi impegnare a votare a favore della presente Riforma, anziché insistere sulla propria indipendenza e capacità di fermarsi in tempo. La profezia di Mr Farebrother circa un quarto candidato “tirato fuori dal sacco” non si era ancora avverata, visto che né l’Associazione dei Candidati Parlamentari né qualche altra autorità attenta ad assicurarsi la maggioranza riformista vedevano un motivo valido per intervenire, fintanto che c’era un secondo candidato riformista come Mr Brooke che avrebbe potuto farsi eleggere a proprie spese; e la battaglia si svolgeva interamente tra Pinkerton, il vecchio membro conservatore, Bagster, il nuovo membro liberale eletto alle ultime elezioni, e Brooke, il futuro membro indipendente che si sarebbe allineato solo per questa occasione. Mr Hawley e il suo partito avrebbero spiegato tutte le loro forze per fare eleggere Pinkerton, e il successo di Mr Brooke sarebbe dipeso o dagli elettori che avrebbero lasciato indietro Bagster, o dalla nuova conversione dei voti conservatori in voti riformisti. Quest’ultimo modo, naturalmente, sarebbe stato preferibile.

Questa possibilità di convertire i voti induceva pericolosamente in errore Mr Brooke: la sua impressione che la gente indecisa potesse lasciarsi affascinare da affermazioni incerte, e anche la tendenza della sua mente a fermarsi di nuovo di fronte ad argomenti contrastanti man mano che se ne ricordava, crearono molti fastidi per Will Ladislaw.

«Sapete che c’è una tattica in queste cose,» disse Mr Brooke «giungere a un compromesso con la gente – moderare le proprie idee – dire: “Be’, dunque, c’è qualcosa di vero in ciò”, e così via. Sono d’accordo con voi che questa è un’occasione particolare – il paese con una volontà precisa... le associazioni politiche... cose del genere – ma a volte tagliamo con un coltello un po’ troppo affilato, Ladislaw. Per esempio, queste dieci sterline per i padroni di casa: perché dieci?20 Bisogna stabilire un limite – va bene: ma perché proprio dieci? È una domanda difficile, vedete, se la si esamina attentamente.»

«Certo che lo è» disse Will con impazienza. «Ma se volete aspettare finché abbiamo un disegno di legge razionale, dovete presentarvi come rivoluzionario, e allora Middlemarch non vi eleggerebbe, immagino. Quanto ai dettagli, questo non è il momento per i dettagli.»

Mr Brooke finiva sempre con l’essere d’accordo con Ladislaw che gli pareva ancora una sorta di Burke con un pizzico di Shelley; ma dopo un po’ tornava a riaffermarsi la saggezza dei suoi metodi, e lui veniva indotto a servirsene con molta fiducia. A questo punto egli diventava di ottimo umore ed era spinto persino a fare grossi anticipi di denaro; perché le sue capacità di convincere e di persuadere non erano ancora state messe alla prova da qualcosa di più difficile del discorso di un presidente che presenta gli altri oratori, o di un dialogo con un elettore di Middlemarch, dal quale tornava con la sensazione di essere un tattico per natura e il rimpianto di non essersi occupato prima di cose di questo genere. Tuttavia si rese un po’ conto del proprio insuccesso con Mr Mawmsey, uno dei principali rappresentanti, a Middlemarch, di una grande forza sociale, quella dei commercianti al dettaglio, e naturalmente uno degli elettori più incerti della circoscrizione – disposto, da parte sua, a fornire la stessa qualità di tè e di zucchero sia ai riformisti che agli antiriformisti, come pure a mostrarsi d’accordo imparzialmente con entrambi i partiti. Egli riteneva, come i vecchi elettori del passato, che questa necessità di eleggere dei membri fosse una grossa responsabilità per una città; perché anche se non c’era alcun pericolo nell’offrire, prima delle elezioni, delle speranze a tutti i partiti, sarebbe stato spiacevole deludere poi delle persone rispettabili i cui nomi figuravano sui suoi registri commerciali. Era solito ricevere delle grosse ordinazioni da Mr Brooke di Tipton; ma, d’altra parte, c’erano anche molte persone del comitato di Pinkerton le cui opinioni avevano un grosso peso per via delle loro ordinazioni. Mr Mawmsey, ritenendo che Mr Brooke, visto che non era troppo “sveglio di mente”, avrebbe perdonato più facilmente un droghiere costretto a dargli un voto contrario, aveva assunto un tono confidenziale nel suo retrobottega.

«Quanto alla Riforma, signore, vediamola alla luce delle esigenze familiari» disse facendo tintinnare le monetine d’argento che aveva in tasca, e sorridendo affabilmente. «Provvederà a Mrs Mawmsey, e le permetterà di allevare sei bambini se io venissi a mancare? Pongo la domanda fittiziamente, conoscendo quale sarà la risposta. Benissimo, signore. Vi chiedo cosa devo fare, come padre e come marito, quando dei signori vengono a dirmi: “Fate come vi pare, Mawmsey; ma se votate contro di noi, mi fornirò altrove; quando metto lo zucchero nel liquore mi piace pensare che sto facendo del bene al paese mantenendo dei negozianti del colore giusto”. Queste precise parole sono state pronunciate proprio dalla poltrona in cui ora siete seduto voi. Non voglio dire dalla vostra onorevole persona, Mr Brooke.»

«No, no, no – questo è meschino, sapete. Finché il mio maggiordomo non si lamenterà con me della vostra merce, Mr Mawmsey,» disse Mr Brooke con fare tranquillizzante «finché non sento che ci avete mandato dello zucchero e delle spezie di qualità scadente – cose del genere – non gli ordinerò mai di rivolgersi altrove.»

«Signore, sono il vostro umilissimo servo e vi sono molto obbligato» disse Mr Mawmsey con l’impressione che le sue idee politiche si stessero schiarendo un poco. «Ci sarebbe un certo piacere a votare per un gentiluomo che parla in questo modo onorabile.»

«Be’, sapete, Mr Mawmsey, sarebbe giusto, lo riconoscerete, che voi vi schieraste dalla nostra parte. Questa Riforma ci toccherà tutti tra poco – un disegno di legge popolare sotto ogni punto di vista –, una sorta di ABC, sapete, che deve realizzarsi prima che possano seguirne delle altre. Sono pienamente d’accordo con voi che bisogna considerarla sotto l’aspetto familiare: ma il senso civico, allora? Siamo tutti un’unica famiglia, sapete – è tutta un’unica dispensa. Ora, una cosa come un voto: ebbene, potrebbe aiutare gli uomini a fare fortuna al capo di Buona Speranza – non si può prevedere quale può essere l’effetto di un voto» concluse Mr Brooke con la sensazione di essere un po’ in alto mare, sebbene trovasse la cosa ancora divertente. Ma Mr Mawmsey lo contraddisse in tono deciso.

«Chiedo scusa, signore, ma questo non posso concedervelo. Se do un voto devo sapere quello che faccio; devo badare a quali saranno gli effetti sulla mia cassa e sul mio libro mastro, con rispetto parlando. I prezzi, devo ammetterlo, sono cose di cui nessuno può conoscere il valore; e gli improvvisi ribassi dopo che si è acquistata una scorta di uva sultanina, che è una merce che si deteriora – io stesso non ne ho mai compreso fino in fondo tutti i dettagli; il che è un rimprovero all’orgoglio umano. Ma per ciò che riguarda il vostro discorso su un’unica famiglia, c’è un debitore e un creditore, spero; con la Riforma non verranno eliminati, altrimenti voterei perché le cose rimangano come sono. Pochi uomini hanno meno bisogno di me di desiderare dei cambiamenti, parlando in termini personali – cioè per quello che riguarda me stesso e la mia famiglia. Non sono uno di quelli che non hanno nulla da perdere; intendo dire nel senso della rispettabilità sia nel distretto sia negli affari privati, e non certo riguardo alla vostra onorevole persona e le vostre ordinazioni, che siete stato così gentile da dire che non avreste ritirato da me, voto o non voto, finché la merce inviatavi fosse stata soddisfacente.»

Dopo questa conversazione Mr Mawmsey andò sopra e si vantò con sua moglie di essere stato un po’ troppo duro con Brooke di Tipton, come pure di non essere tanto preoccupato, ora, di recarsi alle urne.

In questa circostanza Mr Brooke si astenne dal vantarsi delle sue tattiche con Ladislaw, il quale da parte sua era abbastanza felice di persuadersi della propria indipendenza da qualsiasi sollecitazione di voti che non fosse fatta attraverso la pura discussione, e di non valersi di mezzi più volgari che quelli della cultura. Mr Brooke, di necessità, aveva i suoi agenti che conoscevano bene la natura degli elettori di Middlemarch e la maniera di fare schierare la loro ignoranza dalla parte del progetto di legge – maniera che era straordinariamente simile a quella capace di farla schierare contro il progetto di legge. Will si tappava le orecchie. Ogni tanto il Parlamento, come tutto ciò che concerne la nostra vita, fino al modo in cui mangiamo o ci vestiamo, difficilmente riuscirebbe a procedere, se la nostra immaginazione avesse una visione troppo chiara delle procedure. Al mondo c’erano tanti uomini con le mani sporche per occuparsi di una faccenda sporca; e Will dichiarò a se stesso che la sua maniera di guidare Mr Brooke verso la vittoria sarebbe stata del tutto innocente.

Tuttavia era molto incerto sulla riuscita di quella sua maniera di portare la maggioranza dalla parte giusta. Aveva scritto diversi discorsi e tracciato appunti per altri, ma cominciava a intuire che la mente di Mr Brooke, se avesse avuto la responsabilità di ricordare la successione dei suoi pensieri, se li sarebbe lasciati sfuggire e poi li avrebbe rincorsi, senza riafferrarli con facilità. Raccogliere documenti è una maniera di servire il proprio paese, e ricordarsi il contenuto di un documento è un’altra. No!, l’unico modo in cui Mr Brooke poteva essere costretto a ritrovare gli argomenti giusti al momento giusto era quello di esserne continuamente assillato finché essi non occupavano tutto lo spazio disponibile nel suo cervello. Ma trovare quello spazio era assai difficile, visto che era stato già tutto preso. Lo stesso Mr Brooke osservava che le sue idee gli erano un po’ d’intralcio mentre parlava.

Tuttavia gli insegnamenti di Ladislaw sarebbero stati subito messi alla prova, perché il giorno prima della designazione Mr Brooke doveva esporre le proprie idee ai rispettabili elettori di Middlemarch dal balcone del White Hart, che si affacciava in posizione favorevole su un angolo della piazza del mercato e dominava una vasta area di fronte a due strade convergenti. Era un bel mattino di maggio e tutto sembrava promettere bene: c’era qualche possibilità di raggiungere un accordo tra il comitato di Bagster e quello di Brooke al quale Mr Bulstrode, Mr Standish in qualità di avvocato liberale, e alcuni fabbricanti come Mr Plymdale e Mr Vincy, conferivano un peso che quasi controbilanciava quello di Mr Hawley e dei suoi alleati che sostenevano Pinkerton al Green Dragon. Mr Brooke, sicuro di avere indebolito i colpi del «Trumpet» contro di lui con le riforme attuate nelle sue proprietà durante gli ultimi sei mesi, e vedendo accogliere il suo ingresso in città da qualche acclamazione, si sentì il cuore abbastanza leggero sotto il panciotto color camoscio. Ma spesso accade che i momenti critici di una circostanza sembrino fino all’ultimo abbastanza remoti.

«Questo è un segno positivo, eh?» disse Mr Brooke mentre la folla si radunava. «Avrò un pubblico notevole, in ogni caso. Questo mi piace, vedete – questo tipo di pubblico formato dai nostri vicini, sapete.»

I tessitori e i conciatori di Middlemarch, a differenza di Mr Mawmsey, non avevano mai considerato Mr Brooke come un vicino, e non gli erano più affezionati di quanto lo sarebbero stati se egli fosse stato inviato da Londra in una cassetta. Ma ascoltarono senza fare molta confusione gli oratori che presentarono il candidato, anche se uno di loro – una personalità politica di Brassing che era venuto per indicare agli abitanti di Middlemarch il loro dovere – parlò così a lungo che ci si poteva chiedere che cosa mai il candidato avrebbe potuto dire dopo di lui. Nel frattempo la folla diventò più numerosa, e quando quella personalità politica si avvicinò alla fine del suo discorso, Mr Brooke sentì un notevole cambiamento nelle proprie sensazioni, mentre continuava ad aggiustarsi il monocolo, giocherellava con i documenti davanti a sé, e scambiava commenti con il suo comitato con l’aria di uno che non si preoccupava affatto della prova che lo attendeva.

«Datemi un altro bicchiere di sherry, Ladislaw» disse con un’aria disinvolta a Will che stava dietro di lui e gli porse subito quel presunto corroborante. Fu una scelta sbagliata; perché Mr Brooke era astemio, e bere d’un fiato un secondo bicchiere di sherry a un intervallo tutt’altro che lungo dal primo fu una sorpresa, per il suo organismo, che fece disperdere le sue energie anziché raccoglierle. Compatitelo, vi prego: tanti gentiluomini inglesi si rendono ridicoli facendo discorsi per motivi del tutto personali! Laddove Mr Brooke, presentandosi come candidato al Parlamento, desiderava servire il proprio paese – il che, in realtà, si può anche fare per motivi personali, ma una volta preso, questo impegno esige qualche bel discorso.

Non era l’inizio del discorso che preoccupava Mr Brooke; questo, ne era certo, sarebbe andato bene; avrebbe dovuto conoscerlo alla perfezione, ed era abilmente limato come un gruppo di distici di Pope. Imbarcarsi sarebbe stato facile, ma la visione del mare aperto che avrebbe potuto seguire era allarmante. “E le domande, poi,” insinuò il demone che proprio allora si risvegliava nelle sue viscere “qualcuno potrebbe fare delle domande sui programmi.” – «Ladislaw,» proseguì ad alta voce «datemi il memorandum dei programmi.»

Quando Mr Brooke comparve sul balcone gli applausi furono abbastanza fragorosi da controbilanciare le grida, i mormorii di disapprovazione, lo strepito e altre manifestazioni degli avversari che erano così moderati che Mr Standish (decisamente una vecchia volpe) osservò all’orecchio del suo vicino: «Questo mi sembra pericoloso, per Dio! Hawley deve avere qualche piano più torbido». Eppure gli applausi furono incoraggianti, e nessun candidato poteva sembrare più amabile di Mr Brooke con il suo memorandum nel taschino, la mano sinistra sulla ringhiera del balcone e la destra che giocherellava con il monocolo. Ciò che colpiva, nel suo aspetto, erano il panciotto color camoscio, i capelli biondi tagliati corti e l’espressione indifferente. Cominciò con una certa sicurezza.

«Signori – Elettori di Middlemarch!»

Questa era proprio la cosa giusta da dirsi tanto che una piccola pausa, dopo di essa, parve naturale.

«Sono straordinariamente felice di essere qui – non sono mai stato così fiero e felice in vita mia – mai così felice, sapete.»

Questa era una figura retorica ardita, ma non esattamente la cosa giusta da dirsi; perché, sfortunatamente, l’inizio conosciuto alla perfezione gli era sfuggito di mente – persino i distici di Pope non possono che “sfuggirci, scomparire”, quando la paura ci assale e un bicchiere di sherry si diffonde rapidamente come il fumo tra le nostre idee. Ladislaw, in piedi vicino alla finestra, dietro l’oratore, pensò: “È finita. L’unica possibilità, visto che le cose ben fatte non sempre risultano efficaci, è che il suo fare impacciato per una volta raggiunga lo scopo”. Nel frattempo Mr Brooke, avendo perduto il filo del discorso, ripiegò su se stesso e i suoi meriti – un argomento sempre appropriato e gradevole per un candidato.

«Sono un vostro vicino, miei buoni amici – mi conoscete da molto tempo come magistrato – mi sono sempre occupato molto di questioni pubbliche – le macchine, vedete, e la distruzione delle macchine – molti di voi sono interessati alle macchine, e io ultimamente mi sono occupato di questo. Non serve a nulla, sapete, distruggere le macchine: tutto deve procedere – i traffici commerciali, l’industria, il commercio, lo scambio di materie prime... cose del genere – dopo Adam Smith, tutto deve procedere. Dobbiamo abbracciare ogni parte del globo: “Osservare con ampie vedute”, dobbiamo abbracciare tutto “dalla Cina al Perù”, come ha detto qualcuno – Johnson, credo, “The Rambler”, sapete. È ciò che io ho fatto fino a un certo punto – non fino al Perù; ma non sono rimasto sempre a casa – mi sono accorto che non sarebbe servito a nulla. Sono stato nel Levante, dove si esportano alcune vostre merci di Middlemarch – e poi anche nel Baltico. Il Baltico, sapete.»

Muovendosi tra i suoi ricordi in questo modo, Mr Brooke avrebbe potuto facilmente tornare in sé e sarebbe ritornato dai mari più lontani senza difficoltà; ma il nemico aveva messo in opera un piano diabolico. Tutto a un tratto si elevò sopra le spalle della folla, quasi di fronte a Mr Brooke e a non oltre dieci iarde da lui, la sua effigie: il panciotto color camoscio, il monocolo e l’espressione indifferente dipinti su uno straccio; e nell’aria sembrò risuonare, come la nota monotona del cuculo, l’eco pappagallesco delle sue parole pronunciate da una voce simile a quella di Pulcinella. Tutti alzarono lo sguardo verso le finestre aperte delle case, agli angoli opposti delle strade convergenti; ma esse erano vuote oppure piene di ascoltatori che ridevano. L’eco più innocente possiede un’ironia diabolica quando riproduce le parole di un oratore serio e tenace, e quell’eco non era affatto innocente; anche se non ripeteva con la precisione di un’eco naturale, aveva fatto una scelta maligna delle parole. Quando ripeté: “Il Baltico, sapete”, le risate che erano circolate tra il pubblico divennero uno scoppio di risa generale, e se non fosse stato per gli effetti moderatori determinati dall’interesse del partito e da quella grande causa pubblica che la confusione aveva identificato con “Brooke di Tipton”, probabilmente le risate avrebbero contagiato il suo stesso comitato. Mr Bulstrode si chiese in tono di biasimo che cosa mai facesse la nuova polizia; ma giustamente non si poteva afferrare per il colletto una voce, e attaccare l’effigie del candidato sarebbe stato troppo pericoloso perché Hawley, senza dubbio, l’aveva destinata a essere lapidata.

Quanto a Mr Brooke, egli non era in grado di rendersi conto subito di nulla, tranne che tutte le idee gli erano sfuggite di mente: sentiva anche un piccolo ronzio nelle orecchie, ed era l’unico che non aveva udito distintamente l’eco o scorto la propria effigie. Nulla paralizza le nostre percezioni come l’ansia per ciò che abbiamo da dire. Mr Brooke udì le risate; ma aveva previsto qualche tentativo di creare scompiglio da parte dei conservatori, e in quel momento si sentiva ulteriormente eccitato dalla sensazione stimolante e pungente che il suo esordio perduto stava tornando a prenderlo dalle rive del Baltico.

«Questo mi ricorda,» proseguì con aria disinvolta, infilando la mano nella tasca laterale, «se avessi bisogno di un precedente, sapete – ma non abbiamo mai bisogno di precedenti per una cosa giusta – ma c’è Chatham, vedete; non posso dire che avrei appoggiato Chatham o Pitt, Pitt il giovane – non era un uomo d’ingegno, e noi abbiamo bisogno di idee, sapete.»

«Al diavolo le vostre idee! Noi vogliamo la Legge di Riforma elettorale» gridò una voce forte e rude dalla folla sottostante.

Immediatamente l’invisibile Pulcinella che finora aveva imitato Mr Brooke ripeté: «Al diavolo le vostre idee! Noi vogliamo la Legge di Riforma elettorale». Le risate divennero più sonore che mai e per la prima volta Mr Brooke, rimasto in silenzio, udì distintamente l’eco beffardo. Ma pareva che canzonasse la persona che lo aveva interrotto; e sotto questa luce era piuttosto incoraggiante; quindi egli replicò cortesemente:

«C’è del vero nelle vostre parole, mio buon amico, e perché ci siamo riuniti, se non per dire ciò che pensiamo – libertà di pensiero, libertà di stampa, indipendenza – cose di questo genere? La legge elettorale, ora – avrete la legge elettorale...» A questo punto Mr Brooke fece una pausa per aggiustarsi il monocolo e prendere il foglio di carta dal taschino, con la sensazione di essere pratico, di arrivare ai dettagli. L’invisibile Pulcinella seguitò:

«Vi arriverà il conto,a Mr Brooke: per la propaganda elettorale e, come da bolla, per un seggio fuori del Parlamento, sarà di cinquemila sterline, sette scellini e quattro penny.»

Mr Brooke, tra gli scrosci di risa, arrossì, lasciò cadere il monocolo e, guardandosi intorno confusamente, vide la propria immagine che si era avvicinata. Un momento dopo la vide penosamente imbrattata di uova. Il suo umore si scaldò un poco, come pure la sua voce.

«Fare i buffoni, i pagliacci, mettere in ridicolo una testimonianza di verità – va benissimo...» A questo punto un uovo si ruppe sgradevolmente sulla spalla di Mr Brooke, mentre l’eco ripeteva: “Va benissimo”; poi arrivò una grandinata di uova perlopiù dirette contro l’effigie, ma che di tanto in tanto colpivano l’originale quasi per caso. Una massa di uomini appena arrivati si fece strada tra la folla; fischi, grida, urla rabbiose e pifferi produssero tanto più frastuono perché si urlava e si lottava per metterli a tacere. Nessuna voce sarebbe stata tanto forte da superare quel baccano, e Mr Brooke, spiacevolmente imbrattato, abbandonò il campo. La sconfitta sarebbe risultata meno esasperante se i mezzi usati fossero stati meno scherzosi e infantili: un assalto serio di cui l’inviato di un giornale “può affermare che mise in pericolo le costole del colto gentiluomo”, o testimoniare rispettosamente “che si erano viste le suole degli stivali di quel gentiluomo al di sopra della ringhiera” offre forse una maggiore consolazione.

Mr Brooke rientrò nella sala del comitato dicendo nel modo più naturale possibile: «È davvero un peccato, sapete. A poco a poco avrei conquistato l’attenzione della gente – ma non me ne hanno dato il tempo. A poco a poco sarei entrato nella questione della Riforma elettorale, sapete» aggiunse lanciando un’occhiata a Ladislaw. «Comunque, le cose si aggiusteranno al momento della designazione.»

Ma il parere generale non era quello che le cose si sarebbero aggiustate; il comitato, al contrario, aveva un’aria piuttosto accigliata, e la personalità politica di Brassing scriveva alacremente come se stesse escogitando nuovi espedienti.

«È Bowyer l’autore di tutto» disse evasivamente Mr Standish. «Lo so bene, come se avessero affisso il suo nome su un manifesto. È straordinariamente bravo a fare il ventriloquo, e l’ha fatto straordinariamente bene, per Dio! Hawley l’ha invitato spesso a pranzo ultimamente: ha un certo ingegno questo Bowyer.»

«Be’, sapete, non me ne avete mai parlato, Standish, altrimenti l’avrei invitato a pranzo» disse il povero Mr Brooke che aveva dovuto fare un gran numero di inviti per il bene del suo paese.

«Non c’è persona più spregevole di Bowyer a Middlemarch,» disse Ladislaw indignato «ma si direbbe che siano sempre le persone spregevoli a fare pendere la bilancia.»

Will era furioso con se stesso come pure con il suo “capo”, e andò a rinchiudersi nel suo appartamento quasi deciso ad abbandonare il «Pioneer» e Mr Brooke. Perché sarebbe dovuto restare? Se mai si fosse colmato l’abisso profondo esistente tra lui e Dorothea, ciò sarebbe avvenuto soltanto se egli fosse andato via e avesse raggiunto una posizione del tutto differente, e non certo se fosse rimasto lì e si fosse esposto a un meritato disprezzo come subalterno di Brooke. Poi si affacciò il giovane sogno delle meraviglie che avrebbe potuto compiere – tra cinque anni, per esempio: i discorsi, gli scritti politici avrebbero acquistato un maggior valore adesso che la vita pubblica stava per allargarsi a un respiro nazionale, e gli avrebbero potuto conferire una tale importanza che egli non avrebbe più dato l’impressione di chiedere a Dorothea di scendere un po’ in basso per lui. Cinque anni: se solo avesse potuto essere sicuro che ella teneva più a lui che agli altri; se solo avesse potuto farle capire che si teneva in disparte finché non avesse potuto rivelarle il suo amore senza umiliarsi – allora sarebbe stato facile andare via e cominciare una carriera che a venticinque anni gli sembrava rientrasse nell’ordine stesso delle cose, dove il talento porta la fama, e la fama ogni altra cosa piacevole. Sapeva parlare e sapeva scrivere; era in grado di padroneggiare a suo piacimento qualsiasi argomento, e intendeva sempre schierarsi dalla parte della ragione e della giustizia che avrebbe sostenute con tutto il suo ardore. Perché un giorno non avrebbe dovuto essere portato in trionfo dalla folla e sentire di essersi giustamente conquistato quella superiorità? Senza dubbio avrebbe lasciato Middlemarch, sarebbe andato nella capitale e si sarebbe preparato alla celebrità “studiando giurisprudenza”.

Ma non immediatamente: non prima di scambiarsi almeno qualche segno con Dorothea. Non poteva sentirsi soddisfatto prima di farle sapere perché, anche se era l’uomo che lei avrebbe scelto di sposare, lui non l’avrebbe sposata. Doveva quindi tenere ancora un po’ l’impiego e sopportare Mr Brooke.

Ma presto ebbe motivo di sospettare che Mr Brooke avesse anticipato il suo desiderio d’interrompere la loro relazione. Alcune designazioni esterne e delle voci dentro di lui avevano contribuito a indurre quel filantropo a prendere un provvedimento più energico del solito per il bene dell’umanità: vale a dire quello di ritirarsi a favore di un altro candidato al quale lasciò i vantaggi del suo apparato di propaganda elettorale. Lui stesso lo definì un provvedimento energico, ma osservò che la sua salute non era in grado di sopportare le agitazioni come egli aveva creduto.

«Ho provato un certo malessere al petto – non sarebbe bene esagerare» disse a Ladislaw spiegandogli la faccenda. «Devo fermarmi. Il povero Casaubon mi è stato di avvertimento, sapete. Ho fatto dei grossi anticipi di denaro, ma ho tracciato un solco. È un lavoro piuttosto grossolano... questa campagna elettorale, eh, Ladislaw? Suppongo che ne abbiate abbastanza. Comunque, abbiamo tracciato un solco con il “Pioneer” abbiamo incanalato le cose, e così via. Adesso un uomo più ordinario di voi basterebbe per mandarlo avanti – più ordinario, sapete.»

«Desiderate che vi rinunci?» disse Will arrossendo intensamente, mentre si alzava dallo scrittoio e faceva qualche passo con le mani in tasca. «Sono pronto a farlo in qualsiasi momento vogliate.»

«Quanto a volerlo, mio caro Ladislaw, ho la più grande stima delle vostre capacità, sapete. Ma riguardo al “Pioneer” mi sono consultato un po’ con alcuni uomini del nostro partito, ed essi sono disposti a prenderlo nelle loro mani – a risarcirmi fino a un certo punto – a mandarlo avanti, in realtà. E date le circostanze, forse preferite rinunciarvi... trovare un settore migliore. Queste persone potrebbero non avere quella grande stima di voi che io ho sempre avuto, considerandovi come un alter ego, un braccio destro – sebbene abbia sempre sperato che avreste fatto qualcos’altro. Penso di fare una scappatina in Francia. Ma vi preparerò delle lettere, sapete – per Althorpe21 e persone di quel genere. Ho conosciuto Althorpe.»

«Vi sono estremamente grato» rispose fieramente Ladislaw. «Visto che state per cedere il “Pioneer”, non è necessario che vi importuni con le mie decisioni. Potrei scegliere di rimanere qui per il momento.»

Dopo che Mr Brooke lo ebbe lasciato, Will disse fra sé: “Il resto della famiglia l’ha sollecitato a sbarazzarsi di me, e adesso non gli importa che me ne vada. Resterò quanto mi pare. Me ne andrò di mia iniziativa, e non perché hanno paura di me”.

a. Nel testo: You shall have the Bill (“avrete la legge elettorale”). La voce dello sconosciuto fa eco alle ultime parole pronunciate da Mr Brooke; ma un gioco di parole tra bill (“conto”) e Bill (in questo caso “Legge di Riforma elettorale”) ne altera il senso suscitando l’ilarità del pubblico.

Middlemarch
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