XXVI

Lui mi picchia e io l’insulto: o dolce piacere!, se fosse il contrario – se io potessi picchiarlo mentre lui mi insulta.

Troilo e Cressida

Ma Fred il giorno seguente non si recò a Stone Court per dei motivi abbastanza perentori. Da quelle visite alle strade malsane di Houndsley, mentre andava in cerca di Diamond, aveva riportato non solo un cattivo affare in fatto di cavalli, ma anche l’ulteriore disgrazia di una certa indisposizione che per uno o due giorni si era presentata come una semplice spossatezza e mal di testa, ma che al suo ritorno dalla visita a Stone Court peggiorò tanto che, entrando nella sala da pranzo, egli si gettò sul divano e, in risposta alla domanda ansiosa di sua madre, disse: «Mi sento molto male: credo che dovrai mandare a chiamare Wrench».

Wrench arrivò ma non temette nulla di grave, parlò di una “lieve indisposizione” e non accennò di dovere ritornare l’indomani. Egli godeva di una debita stima in casa Vincy, ma anche gli uomini più accorti tendono a essere un po’ intorpiditi dalla routine, e le mattine in cui sono preoccupati talvolta svolgono il loro compito con lo stesso entusiasmo impiegato dal campanaro nel suo lavoro quotidiano. Mr Wrench era un uomo di bassa statura, ordinato e bilioso, con una parrucca ben pettinata: aveva un’intensa attività professionale, un carattere irascibile, una moglie linfatica e sette figli; ed era già un po’ in ritardo prima di affrontare il percorso di quattro miglia per andare incontro al Dr. Minchin dall’altra parte di Tipton, visto che il decesso di Hicks, un medico di campagna, aveva aumentato la clientela di Middlemarch in quella direzione. Sbagliano i grandi statisti, e perché no i piccoli medici? Mr Wrench non tralasciò di inviare i suoi soliti pacchetti bianchi che questa volta avevano un contenuto nero e drastico. Il loro effetto non arrecò alcun sollievo al povero Fred il quale, tuttavia, rifiutandosi di credere, come lui diceva, di avere “preso una malattia” la mattina successiva si alzò alla solita ora e scese al piano inferiore con l’intenzione di fare colazione, ma non riuscì che a sedersi tremante accanto al fuoco. Fu mandato a chiamare di nuovo Mr Wrench, ma questi era uscito per le sue visite e Mrs Vincy, nel vedere lo sguardo alterato e l’aspetto pietoso del suo figlio prediletto, cominciò a piangere e disse che avrebbe mandato a chiamare il Dr. Sprague.

«Oh, sciocchezze, mamma! Non è niente,» disse Fred tendendole la mano cocente e asciutta «presto starò bene. Devo avere preso freddo durante quella brutta cavalcata all’umido.»

«Mamma!» esclamò Rosamond, seduta vicino alla finestra (le finestre della sala da pranzo si affacciavano su quella strada altamente rispettabile chiamata Lowick Gate). «C’è Mr Lydgate; si è fermato a parlare con qualcuno. Se fossi in te lo farei venire. Lui ha guarito Ellen Bulstrode. Dicono che guarisce tutti.»

Mrs Vincy balzò alla finestra e l’aprì in un istante, pensando solo a Fred e senza preoccuparsi delle convenienze. Lydgate si trovava a sole due iarde di distanza, dall’altra parte di un’inferriata, e prima che lei lo chiamasse si girò al rumore improvviso della finestra. In due minuti fu nella stanza, e Rosamond uscì dopo avere aspettato quel tanto che bastava a mostrare una graziosa espressione d’inquietudine che contrastava con ciò che lei riteneva le si addicesse.

Lydgate dovette ascoltare un lungo racconto in cui la memoria di Mrs Vincy si soffermò con notevole capacità istintiva su ogni dettaglio di minore importanza, in special modo su ciò che Mr Wrench aveva o non aveva detto circa una sua nuova visita. Lydgate capì subito che avrebbe potuto crearsi una situazione imbarazzante con Wrench; ma il caso era abbastanza grave da fargli accantonare quella considerazione: era convinto che Fred si trovasse nella fase di incubazione della febbre tifoidea e che avesse preso proprio le medicine sbagliate. Doveva mettersi a letto immediatamente e avere un’infermiera qualificata, e si dovevano usare vari accorgimenti e prendere delle precauzioni riguardo alle quali Lydgate fu molto dettagliato. Lo sgomento della povera Mrs Vincy, di fronte a questi segni di pericolo, trovò sfogo in un torrente di parole. Lo considerava «un pessimo trattamento» da parte di Mr Wrench, che aveva assistito la loro famiglia per tanti anni ed era stato preferito a Mr Peacock, sebbene Mr Peacock fosse ugualmente un loro amico. Non riusciva assolutamente a capire perché Mr Wrench dovesse trascurare i suoi figli più degli altri. Non aveva trascurato quelli di Mrs Larcher quando avevano avuto il morbillo, né in verità Mrs Vincy avrebbe desiderato che lo facesse. E se fosse accaduto qualcosa...

A questo punto a Mrs Vincy mancarono quasi le forze, e la sua gola da Niobe e il viso sereno si contorsero in una smorfia di tristezza. Questo accadde nel vestibolo, lontano dalle orecchie di Fred, ma Rosamond aveva aperto la porta del salotto e in quel momento si fece avanti con un’aria ansiosa. Lydgate scusò Mr Wrench spiegando che i sintomi forse non apparivano evidenti il giorno prima, e che questo tipo di febbre all’inizio si presentava molto ambigua: si sarebbe recato immediatamente dal farmacista e per non perdere tempo gli avrebbe presentato la sua ricetta, ma avrebbe scritto a Mr Wrench per fargli sapere quel che si era fatto.

«Ma dovete tornare – dovete continuare ad assistere Fred. Non posso affidare il mio ragazzo a qualcuno che potrebbe venire oppure no. Non serbo rancore a nessuno, grazie a Dio, e Mr Wrench mi ha salvata dalla pleurite, ma avrebbe fatto meglio a lasciarmi morire... se... se...»

«Incontrerò Mr Wrench qui, allora, va bene?» disse Lydgate, convinto in realtà che Wrench non fosse affatto preparato per curare adeguatamente un caso del genere.

«Vi prego, provvedete voi a tutto, Mr Lydgate» disse Rosamond venendo in aiuto di sua madre e prendendole il braccio per portarla via.

Quando Mr Vincy tornò a casa si adirò molto contro Wrench, e dichiarò che non gli importava nulla se non avesse più messo piede in casa sua. Ora avrebbe dovuto continuare Lydgate, che piacesse oppure no a Wrench. Non era uno scherzo avere il tifo in casa. Ora bisognava avvertire tutti di non venire più a pranzo giovedì. E non occorreva che Pritchard portasse su il vino: il brandy era il miglior rimedio contro l’infezione. «Berrò del brandy» aggiunse Mr Vincy con enfasi – vale a dire che questa non era un’occasione per sparare a salve. «È un ragazzo terribilmente sfortunato, Fred. Occorrerebbe che in seguito venisse compensato con un po’ di fortuna – altrimenti mi domando chi potrebbe desiderare di avere un figlio primogenito.»

«Non parlare così, Vincy,» disse la madre col labbro tremante «se non vuoi che mi venga tolto.»

«Sarai preoccupata da morire, Lucy; questo lo capisco» disse Mr Vincy più dolcemente. «Comunque, Wrench saprà quel che penso della faccenda.» (Quel che Mr Vincy pensava confusamente era che si sarebbe potuto in qualche modo fermare la febbre se Wrench avesse mostrato la giusta premura verso la sua famiglia – quella del sindaco.) «Sono l’ultima persona che accetterebbe di cantare le lodi dei nuovi dottori o dei nuovi pastori, siano essi uomini di Bulstrode oppure no. Ma Wrench saprà quel che penso, la prenda pure come vuole.»

Wrench non la prese affatto bene. Lydgate fu cortese il più possibile nel suo solito modo disinvolto, ma la cortesia di un uomo che ti ha messo in condizioni di svantaggio è soltanto un’ulteriore esasperazione, soprattutto se già ti era antipatico. I medici di provincia erano di solito una categoria di persone irritabili, suscettibili in fatto d’onore; e Mr Wrench era uno dei più irritabili. Non si rifiutò di incontrare Lydgate quella sera, ma la sua pazienza fu messa in qualche modo a dura prova. Dovette sentire Mrs Vincy dire:

«Oh, Mr Wrench, cosa ho mai fatto per essere trattata a questo modo? – Andare via e non tornare più! E il mio ragazzo avrebbe potuto restarci secco!»

Mr Vincy, che aveva continuato energicamente a fare fuoco sul nemico, l’Infezione, e di conseguenza si era scaldato un bel po’, quando sentì entrare Wrench balzò in piedi e andò nel vestibolo per dirgli ciò che pensava.

«Statemi bene a sentire, Wrench, questo supera i limiti di ogni scherzo» disse il sindaco che, avendo avuto di recente da rimproverare alcuni trasgressori in tono ufficiale, assunse un’aria importante e infilò i pollici nel bordo del gilè. «Lasciare che la febbre entrasse di sorpresa in una casa come questa! Certe cose dovrebbero essere perseguibili a termini di legge, e non lo si fa – questo è il mio parere.»

Ma quei rimproveri irrazionali erano più facili da sopportare che non la sensazione di ricevere una lezione, o meglio la sensazione che una persona più giovane, come Lydgate, pensasse in segreto che lui avesse bisogno di una lezione, perché “in verità”, come disse in seguito Mr Wrench, Lydgate faceva sfoggio di conoscenze estranee e passeggere che non avevano alcun futuro. Sul momento soffocò la sua collera, ma in seguito inviò una lettera per rifiutarsi di seguire ulteriormente il caso. Quella famiglia poteva certamente essere annoverata tra i buoni clienti, ma in campo professionale Mr Wrench non era disposto a umiliarsi di fronte a nessuno. Pensò che, molto probabilmente, ben presto anche Lydgate sarebbe stato colto in fallo, e i suoi tentativi poco corretti di screditare la vendita dei farmaci da parte dei suoi colleghi si sarebbero ben presto ritorti contro di lui. Sentenziò commenti pungenti sugli espedienti di Lydgate, degni soltanto di un ciarlatano, usati per procurarsi una reputazione fittizia presso la gente credulona. Quelle chiacchiere sulla maniera di curare non erano mai state prese in considerazione dai medici seri.

Questa fu una questione per la quale Lydgate soffrì tanto quanto Wrench poteva desiderare. L’essere esaltato dall’ignoranza altrui era non solo umiliante, ma anche pericoloso, e non risultava più invidiabile della reputazione di un meteorologo dilettante. Lui si mostrava impaziente di fronte alle folli speranze tra le quali si doveva compiere ogni lavoro, e probabilmente si sarebbe danneggiato tanto quanto poteva desiderare Mr Wrench, a causa di una franchezza che era contraria alla pratica della sua professione.

Comunque Lydgate diventò il medico dei Vincy e l’avvenimento fornì un argomento di conversazione generale a Middlemarch. Alcuni dicevano che i Vincy si erano comportati in modo scandaloso, che Mr Vincy aveva minacciato Wrench e Mrs Vincy lo aveva accusato di avere avvelenato suo figlio. Altri erano del parere che l’arrivo di Mr Lydgate era stato provvidenziale, che lui era decisamente competente nel curare le febbri e che Bulstrode faceva bene ad appoggiarlo. Molti ritenevano che la stessa venuta di Lydgate nella città fosse in realtà dovuta a Bulstrode; e Mrs Taft, sempre occupata a contare le maglie e a raccogliere informazioni in piccoli frammenti ingannevoli catturati tra i ferri del suo lavoro a maglia, si era messa in testa che Mr Lydgate era figlio illegittimo di Bulstrode – un fatto che sembrava confermare i suoi sospetti sui laici evangelici.

Un giorno comunicò questa idea a Mrs Farebrother che non mancò di riferirla a suo figlio aggiungendo:

«Nulla mi sorprenderebbe da parte di Bulstrode, ma ne sarei dispiaciuta per Mr Lydgate.»

«Andiamo, mamma,» disse Mr Farebrother dopo una risata fragorosa «sai benissimo che Lydgate appartiene a una buona famiglia del Nord. Non aveva mai sentito parlare di Bulstrode prima di venire qui.»

«Questo è convincente per quanto riguarda Mr Lydgate, Camden» disse la vecchia signora con un’aria cerimoniosa. «Ma quanto a Bulstrode – la voce potrebbe essere vera e riferirsi a qualche altro figlio.»

Middlemarch
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