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Era quasi mezzanotte quando la Guardia Costiera finalmente rispose ai loro segnalatori. Li trasferirono dallo yacht sulla loro imbarcazione, dopo aver trascinato via Frank e averlo chiuso da qualche parte a bordo. Tremava ancora per il suo bagno, il che si dimostrò un modo molto efficace per tenerlo tranquillo.

Frank rifiutò di parlare coi suoi salvatori, tranne che per chiedere un avvocato.

L’imbarcazione della guardia costiera ritornò al porto di Victoria e trovò la polizia ad attenderla. Gli agenti salirono a bordo e portarono via Frank in manette. Mentre veniva caricato su un furgoncino della polizia, lo osservarono. Il suo sorriso smagliante si era trasformato in uno sguardo arrabbiato e i suoi abiti firmati erano stati sostituiti da pantaloncini da ginnastica presi in prestito e una maglietta macchiata di grasso.

“Non posso dire che ne sentirò la mancanza,” disse Jace. “Però seguirò il suo processo. Credi che sarà condannato?”

“Ne sono sicura. Le telecamere di sicurezza hanno registrato tutta la sua confessione.” Kat aveva sperato che fossero in funzione e la polizia l’aveva appena confermato. “Dovrebbero essere tutte le prove di cui hanno bisogno.”

“Chi riporterà lo yacht a Vancouver?” Harry guardò con nostalgia in lontananza, verso il mare. “Mi piacerebbe navigarci ancora.”

“Il Catalyst proviene da Friday Harbor, non da Vancouver. È stato rubato, ricordi?” Lo yacht aveva bisogno di riparazioni dopo la distruzione di Frank e il proprietario doveva essere contattato. Una volta che fossero state raccolte le prove, sarebbe tornato al sicuro al suo legittimo proprietario.

“Magari un giorno sarò abbastanza ricco da comprarlo.”

Jace rise. “Non contarci, Harry. Inoltre i soldi non sono tutto.”

“Certamente no,” Harry si dichiarò d’accordo. “Almeno ho celebrato un matrimonio. Peccato che la cosa non abbia funzionato.”

“Di certo è un matrimonio da ricordare.” Gia gli diede una pacca sulla spalla. “Andrà tutto bene. Ne sono sicura.”

Trascorsero le ore successive alla stazione di polizia, dove fornirono ulteriori dettagli sulla loro disavventura. Raffaele si era chiuso a riccio, ma la sua confessione registrata e le prove raccolte da Kat e gli altri erano abbastanza per accusarlo formalmente di diversi reati. Oltre alle accuse di frode, doveva affrontare l’accusa di omicidio di primo grado per la morte di Anna Melinda Bukowski ed Emily Bukowski.

In più, a Washington lo avrebbero accusato del furto dello yacht.

“Me n’ero quasi dimenticata.” Kat porse una piccola scatola all’ufficiale di polizia. Conteneva il portafogli di Melinda, i passaporti di Frank e gli anelli di fidanzamento falsi. “Vi serviranno.”

“Per gli sciocchi e i traditori, niente.” Jace sorrise.

“Fratello XII potrà aver portato via il suo oro, ma Frank di sicuro non c’è riuscito,” disse Kat.

Zio Harry inarcò le sopracciglia. “Huh?”

“La storia si ripete, Harry. Solo che questa volta c’è il lieto fine. Questa volta il ladro non è riuscito a farla franca.” Senza dubbio nelle settimane successive sarebbero emersi altri dettagli sui crimini di Frank, ma Kat aveva già messo insieme la maggior parte dei pezzi.

Dopo aver ucciso sua moglie e sua figlia, Frank si era diretto a sud su una seconda barca che aveva nascosto nelle vicinanze. Aveva navigato tra le Isole Gulf e attraversato il confine dal Canada negli Stati Uniti. Era arrivato a Friday Harbor sull’Isola di San Juan poche ore dopo aver spedito Melinda ed Emily nella loro tomba d’acqua.

Era rimasto lì qualche settimana, dormendo a bordo della sua barca e tenendo d’occhio la situazione alla ricerca di una barca che non fosse occupata. Era stato allora che aveva notato il Catalyst. La barca non era occupata e nessuno si sarebbe accorto che mancava. Aveva assunto Pete e gli altri, portuali che non avrebbero fatto domande se non ne fossero state fatte a loro.

Aveva ridipinto il nome del Catalyst, sostituendolo con Financier e si era tenuto alla larga dalla polizia. Finché non fosse rimasto troppo a lungo nello stesso posto, nessuno avrebbe fatto domande sulla sua presenza sullo yacht.

La truffa del successo di Bellissima gli era venuta in mente quando era entrato nel salone di Gia in centro. Lei era stata semplicemente la prima donna abbastanza ingenua da farsi fregare dal suo fascino.

Il resto era storia.

Era stato un lungo weekend, anche se era solo sabato sera. Kat non vedeva l’ora di arrivare all’albergo che avevano prenotato per la notte. Sarebbero tornati a Vancouver l’indomani, e non aveva intenzione di andarsene tanto presto.

“Hai una buona storia, Jace?” Harry strinse una mano sulla spalla di Jace.

“Oh ragazzi, non le ho sempre?” Jace sorrise. “Un forziere di storie.”