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Kat entrò nella sua cabina, impaziente di fare una doccia fredda e rinfrescante.
Jace era già dentro. Spingeva i suoi vestiti nello zaino sopra il letto.
“Vai da qualche parte?”
“Io e Raffaele esploriamo l’isola. Andremo a vedere quello che resta del vecchio insediamento di Fratello XII.”
“Faccio la doccia e prendo la mia roba.” Slegò la coda di cavallo e rovistò nella borsa per cercare un cambio di vestiti.
Silenzio.
Si voltò e guardò Jace.
Lui si gingillò con le dita mentre si sedeva sul letto. Guardava in basso verso le scarpe da trekking invece di incrociare il suo sguardo.
Kat deglutì mentre le si formava un groppo in gola. Aveva programmato di andarsene senza di lei? “Oh, capisco. Immagino di non essere invitata.”
“Io-uh, pensavo che avessi già fatto qualche programma con Gia. O forse Harry.” Jace si lanciò lo zaino in spalla e si alzò. “Ci sono un sacco di cose da fare a bordo. O magari voi ragazzi volete solo stare in spiaggia o qualcosa del genere.”
“Ma avevamo programmato di esplorare l’isola insieme, Jace.” Prima che tu mi rimpiazzassi con Raffaele, pensò. Era gelosa o sospettosa? Forse un po’ di entrambe le cose.
“Pensavo che sarebbe stato più efficiente in questo modo, soprattutto visto che devo scrivere due storie in una. Posso intervistare Raffaele mentre andiamo al sito di Fratello XII.” Si voltò verso la porta. “Io e te possiamo visitarlo da soli più tardi.”
Kat si accigliò. “Capisco dove vuoi arrivare. Non vuoi che venga.”
“Non essere sciocca. Se fai in fretta puoi venire con noi.” Uscì dalla porta, poi si voltò. “Ci vediamo sul ponte.”
Le lacrime le fecero pizzicare gli occhi. Jace non la voleva veramente lì. Lo aveva negato, ma era chiaro che avrebbe preferito tenerla lontana da Raffaele. In un certo senso capiva la sua preoccupazione e il fascino che Raffaele esercitava su di lui. Non si incontravano miliardari tutti i giorni, ma quello era un altro discorso. La loro fuga romantica si era trasformata in una faccenda di gruppo dove non c’era tempo per stare da soli.
Evitò il suo sguardo e guardò oltre l’oblò. Erano appena fuori dal porto con il motore al minimo. C’erano solo due barche ormeggiate, un gommone da pesca e un peschereccio malconcio. Il porto sembrava troppo piccolo per il Financier.
Il cuore di Kat accelerò. “Oltre al tuo incarico, questo sarebbe dovuto essere un weekend tutto per noi. Ma tu preferisci passare il tempo con Raffaele piuttosto che con me. Ho capito. Non sono una miliardaria appariscente con giocattoli costosi. Sono solo la tua ragazza.” Forse se la stava prendendo troppo ma a quel punto non le importava. Il fine settimana era iniziato da qualche ora e lei voleva già voltarsi indietro e tornare a casa.
“Non è quello che intendevo, Kat.” Jace, in piedi sulla porta, alzò gli occhi al cielo. “Certamente preferirei passare il tempo con te. Ma questa è una grossa opportunità per una storia. Posso ottenere due articoli in un giorno solo. Sei stata tu a suggerire che scrivessi un articolo su di lui, quindi perché la fai tanto lunga? Se scriverò su questo tizio, prima devo parlargli.”
“Non hai bisogno di passare ogni momento di veglia con lui.”
Jace alzò le braccia al cielo. “Siamo a bordo da poche ore soltanto. Abbiamo ancora tutto il weekend. Inoltre è un tipo davvero impegnato e potrebbe dover andare da qualche altra parte. Non so per quanto tempo resterà nei paraggi.”
“Non molto a lungo, spero.” Non sarebbe rimasto dopo che lei lo avesse smascherato. Quello era sicuro.
“Sembra che tu pensi che sia un criminale o qualcosa del genere. Penso che ti interessi la mia storia solo per aver modo di indagare.”
Silenzio.
“Ho ragione, vero?”
“Non farebbe male scoprire qualcosa di più sulle sue origini. Alcune delle sue affermazioni sono un po’ difficili da credere. Dovrai verificarle in ogni caso.”
Harry passò accanto alla porta aperta e salutò con la mano. “Salite voi due?”
Jace scosse la testa.
Harry guardò prima Jace e poi Kat. Il suo sorriso svanì insieme a lui.
Jace si voltò e chiuse la porta alle sue spalle. Sedette sul letto con Kat. “Perché stiamo discutendo di questa storia? Dovremmo divertirci.”
“Perché tu preferisci stare con lui piuttosto che con me.” Suonava stupido una volta detto ad alta voce, ma era la verità.
“Non è vero.” La attirò vicina a sé e la baciò. “Preferirei che tu venissi con noi, ma temo che perderesti la pazienza con Raffaele. Non puoi dire niente di polemico o imbarazzante.”
“Oh, quindi adesso ti causo imbarazzo?” Le lacrime le punsero gli occhi. Non avrebbe pianto per nessuna ragione. Si voltò e trattenne il respiro. Aveva il diritto di avere le sue opinioni su Raffaele. Non poteva esprimerle senza venire emarginata?
“Sai cosa intendo. Sei un po’ troppo protettiva nei confronti di Gia, ma devi tenerti i tuoi sospetti per te. La loro relazione non sono affari tuoi. Io credo che lui sia completamente a posto, anche se tu non lo pensi. Inoltre, ci ha portati tutti fino a qui. Dovremmo almeno essere educati con lui.”
Jace poteva avere ragione. Almeno riguardo al tenersi i sospetti per sé. Si sarebbe comportata bene, ma non si sarebbe tirata indietro mentre lui derubava la sua amica. Ora più che mai doveva indagare sulla storia di Raffaele. Solo non l’avrebbe detto a nessuno. Specialmente non a Jace.