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Nonostante le sue migliori intenzioni, Kat era di nuovo dentro una grotta senza una torcia. L’aveva dimenticata nel turbinio dei loro cambiamenti di programma. “Jace?”

La sua voce echeggiò nella caverna, ma non ottenne risposta.

“Probabilmente è troppo in profondità per sentirti,” disse Gia.

Esattamente come Kat aveva temuto. Ora che Raffaele si era assicurato i soldi di Jace e di Zio Harry, non aveva più bisogno di loro. Come vittime potenziali erano più che altro un peso. Gli incidenti potevano capitare dentro una grotta, senza testimoni, ed era improbabile che qualcuno li trovasse in una camera poco conosciuta.

“Jace?” gridò questa volta. Se l’esplorazione della grotta era stata uno stratagemma per separare Jace e Harry, allora non avevano molto tempo. Camminò più in fretta mentre i suoi occhi si abituavano al buio.

“Fa piuttosto freddo qui,” Gia accese il raggio della torcia del cellulare. La luce soffusa fu un netto miglioramento. “Credo di aver sentito la voce di Raffaele.”

Procedettero a piccoli passi lungo il corridoio mentre una voce maschile si faceva più forte. Seguirono le pareti ricurve e dopo circa un minuto Raffaele apparve. Teneva una pietra stretta nella mano destra.

Kat finse di non notarlo, ma il suo cuore batteva all’impazzata. Erano due contro Raffaele. O meglio, contro Raffaele e Pete, che era appena emerso dall’ombra. La pietra in mano a Raffaele era un souvenir o un’arma? Nel secondo caso, avrebbe potuto ferirle sul serio. Li aveva separati di proposito da Jace e Zio Harry?

Gia fronteggiò Raffaele. “Perché non hai risposto a Kat quando ha chiamato?”

Raffaele la ignorò. Si rigirò la pietra tra le mani, assorto nei suoi pensieri.

“Dove sono Jace e Harry?” Kat fece scorrere lo sguardo sulla grotta ma non vide traccia di loro. Raffaele era in piedi al centro del passaggio e bloccava la via.

“Sono andati oltre,” Pete si mise davanti a Raffaele, a qualche decina di centimetri da Kat. “Non li vediamo da almeno un quarto d’ora.”

Un quarto d’ora era un sacco di tempo. Nonostante il freddo all’interno della grotta, Kat sentì un leggero strato di sudore sulla fronte. Né Jace né Zio Harry si sarebbero separati volontariamente da Pete e Raffaele. Jace non sarebbe mai andato da solo dentro una grotta che non conosceva. Inoltre sarebbe tornato entro l’ora, come avevano concordato. C’era qualcosa che non andava, se lo sentiva.

“Cos’è quella pietra che hai in mano, Raffaele?” Gia gli afferrò il braccio e cercò di sbirciare la roccia che aveva in mano.

“Lasciala.” Lui strinse la presa e scostò la mano. “Faccio collezione di rocce.”

“Un geologo,” disse Gia. “Era una cosa che non sapevo di te.”

“Ci sono molte cose che non sai.” Raffaele si voltò verso l’ingresso. “Usciamo da qui.”

Gia spalancò gli occhi ma non disse niente.

“Aspetta un attimo. Non possiamo lasciare qui Jace e Zio Harry.” Kat ricordò la sua precedente esperienza nella grotta. I due uomini potevano aver preso la direzione sbagliata. La loro assenza significava che si erano persi, erano feriti, o in qualche modo non erano in grado di tornare sui loro passi.

“C’è una sola via per uscire, non è difficile,” disse Raffaele.

“Ma è un tunnel sottomarino,” protestò Kat. “Ci sono almeno due passaggi diversi. E se ci fossero altre camere? Potrebbero essere ovunque.”

“Andrò io a cercarli,” Pete illuminò con la torcia davanti a sé mentre si dirigeva nella direzione opposta. “Aspettate qui. Tornerò tra un paio di minuti.

Kat tirò un sospiro di sollievo. Pete sembrava collaborativo. Anche se si era schierato con Raffaele, almeno il pericolo non era immediato. Si appoggiò contro la parete fredda della caverna, cercando di sembrare disinvolta.

Studiò Raffaele. Le vene sul suo braccio spuntavano dalla pelle mentre continuava a stringere la roccia nel pugno. Si avvicinò di qualche centimetro e si allarmò nel vedere una chiazza rossa sulla roccia. La macchia rossa non era solo sulla pietra, ma anche sul suo palmo. Incrociò lo sguardo di Gia e annuì verso la mano di Raffaele.

Anche se Raffaele sembrava stupito della decisione di Pete, non era detto che significasse qualcosa.

Per la seconda volta in ventiquattro ore, si trovava in una grotta con un omicida. In un modo o nell’altro, sarebbe stata l’ultima.