18

Kat oltrepassò Raffaele e si diresse al piano di sopra, un passo doloroso alla volta. Raffaele la seguiva a breve distanza. Mentre zoppicava verso il piano di sopra, il portafogli risalì la sua tasca di qualche centimetro. Lo spinse più giù. Se lo notò, Raffaele non disse niente.

Per quanto tempo l’aveva osservata dalla porta? Sentì il battito accelerare mentre ricordava le telecamere di sicurezza. Poteva averla vista entrare nella sua cabina dalle telecamere a circuito chiuso. Se l’avesse fatto, però, l’avrebbe affrontata a riguardo. Questo tuttavia non significava che non avrebbe potuto rivedere le registrazioni più tardi. Poteva ancora essere scoperta.

Quel che era fatto era fatto e non c’era molto che lei potesse fare per cambiare le cose. Sarebbe stata più attenta la prossima volta.

Finalmente lei e la sua gamba gonfia raggiunsero il ponte principale e la cambusa. O meglio, la sala da pranzo separata vicino alla cambusa, dove gli altri erano già seduti.

“Era ora.” Harry salutò con la mano e si alzò. Estrasse una sedia, che Kat accettò con gratitudine. Jace sedette alla sua destra e Harry alla sua sinistra, con Raffaele e Gia seduti di fronte a loro.

“Sembra che tu abbia recuperato l’appetito,” Harry sorrise. “Meno da mangiare per me.”

“C’è abbastanza per tutti,” disse Gia. “Mi fa piacere che tu stia meglio, Kat.”

Kat rispose con un sorriso. Sembrava che Gia l’avesse perdonata. Allungò una mano dietro di sé e spinse il portafogli giù nella tasca dei pantaloni. La sua tasca posteriore era troppo stretta per nascondere la bozza del portafogli da seduta. Non vedeva l’ora di tornare alla cabina per indagarne il contenuto.

“Non vedo l’ora di sapere della tua avventura,” disse Gia. “Hai trovato dell’oro nella grotta?”

“No, ma ho trovato un passaggio interessante.” Parlò delle affermazioni di Pete secondo cui c’erano artefatti degli aborigeni. “Secondo la leggenda, c’è un tunnel che collega l’Isola di De Courcy all’Isola di Valdes. È ad alcune decine di metri di profondità. Sotto il mare, in effetti. Penso di averlo trovato.”

“Bello!” Harry quasi versò il bicchiere per l’entusiasmo. “Sei arrivata fin dall’altra parte?”

Kat scosse la testa. “Non sono andata abbastanza in profondità nel passaggio. Era buio e non avevo una torcia. O, come ho scoperto, le scarpe adatte.”

“Magari l’oro è lì,” disse Jace. “Torniamoci domani a esplorare.”

Gia si voltò verso Raffaele, che era stranamente silenzioso. “Kat è l’unica ad aver visto qualcosa?”

“Mi sa che io e Jace ce la siamo persa.” Si alzò e andò nella cambusa. Aprì il frigo e afferrò una bottiglia di condimento per l’insalata. La portò al tavolo. “Che sfortuna.”

Gia si accigliò. Si voltò verso Kat. “Parlaci della leggenda.”

Kat ripeté quello che Pete le aveva raccontato. “I Salish della costa e altre tribù usavano il tunnel come rito di passaggio per giovani uomini. Portavano i loro bastoni di legno lungo il tunnel sotto l’oceano, lungo quasi cinque chilometri, li depositavano dall’altra parte come prova del loro viaggio.”

“Devi essere stata proprio in quella galleria!” esclamò Gia. “Hai visto degli artefatti?”

“Non ne sono sicura,” Kat non moriva dalla voglia di raccontare dell’altare di pietra—sempre che fosse un altare quello che aveva visto. Se era un luogo sacro non voleva disturbarne la solitudine portandoci altre persone. Non aveva visto prove del suo uso; era più una sensazione che aveva provato mentre era lì davanti.

“Non ho visto bastoni di legno o maschere. Ma ho visto una cascata.” Descrisse la cascata e la pozza. “Era molto bella. Però era molto buio, non ho visto molto. C’erano anche dei graffiti, quindi non posso essere la sola a sapere della grotta.”

“Quanto sei andata in profondità nel tunnel?” chiese Raffaele.

“Probabilmente un paio di chilometri o qualcosa del genere,” disse Kat. “Mi piacerebbe tornarci. Questa volta con una torcia. Penso di essere arrivata a metà del percorso verso l’Isola di Valdes, ma è impossibile saperlo con sicurezza. Non sono mai arrivata dall’altra parte.”

Raffaele rise con disprezzo. “É solo una vecchia leggenda, come quella di Fratello XII e dell’oro. Probabilmente è solo un tunnel che non va da nessuna parte. Ce ne sono un sacco in giro.”

La rabbia di Kat montò, ma poi si rese conto che Raffaele si era appena tradito. “Non sapevo che fossi stato sull’isola prima.”

“Eh?”

“Conosci i tunnel e le grotte.”

“Solo grazie a quello che mi ha detto Pete.” Rise nervosamente. “Probabilmente sono solo un mucchio di storie inventate.”

“Mi piacerebbe comunque vedere la grotta,” disse Jace. “Non so come abbiamo fatto a non vederla. Forse potremmo andarci domattina presto ed esplorarla.”

Harry alzò il braccio. “Questa volta contate su di me. Tu dovresti saltare invece, Kat. Fai riposare la gamba.”

“Mi sento già meglio. Una bella notte di riposo e sarò come nuova.” A dire la verità le faceva malissimo ma non aveva intenzione di ammetterlo davanti a Raffaele.

“Anch’io vorrei vederla coi miei occhi. E vorrei parlare con Pete,” Jace si voltò verso Raffaele. “Può venire con noi? Sembra sapere molte cose sull’isola.”

Raffaele si strinse nelle spalle. “È probabile. Ma perché non decidiamo domani.”

Jace annuì. “Sarebbe una bella aggiunta alla mia storia. Si sta rivelando un viaggio fantastico.”

Raffaele annuì e sollevò il bicchiere di vino. “Vorrei proporre un brindisi. A Gia, l’amore della mia vita.”

Gia arrossì. “Dovremmo dir loro la novità, Raffaele?”

Kat si voltò verso Gia. “Quale novità?”

“Se sei pronta, bellissima,” Raffaele mise la mano su quella di Gia.

Kat si preparò. Le cose potevano mettersi ancora peggio se Gia aveva investito altri soldi.

“Abbiamo deciso di sposarci.” Gia ridacchiò. “Non è meraviglioso?”

“Voi cosa?” Kat annaspò. Anche se il suo istinto fosse stato in errore riguardo a Raffaele—e non era così—Gia lo conosceva appena ed era così accecata dall’amore che non riusciva a vedere le sue bugie.

“Hai sentito bene. Faremo il grande passo.” Gia sollevò la mano sinistra, che era ornata da un solitario da un sacco di carati. Sembrava gigantesco sulla sua piccola mano paffuta.

“È una notizia fantastica,” esclamò Jace. “Siamo davvero felici per voi.” Diede una spintarella a Kat. “Non è vero, Kat?”

Kat sentì la bile salirle in gola. “È una notizia entusiasmante. Avete deciso una data?”

“No, ma prima è meglio è.” Raffaele strinse la mano di Gia. “Non posso lasciarmela sfuggire.”

Il polso di Kat accelerò. La sola cosa che Raffaele non voleva perdere erano i soldi.

“Oh Raffele, non essere sciocco. Non vado da nessuna parte.” Gia gli accarezzò il braccio. “Siete tutti invitati al matrimonio, naturalmente. Lo sposerei domani se potessi.”

“Perché no?” disse Harry. “Posso sposarvi io. Sono un officiante di matrimoni qualificato, e Jace e Kat possono farvi da testimoni. Che ne dite?”

Kat diede un calcio a Harry sotto il tavolo. Sposare le persone era uno dei lavori part-time che avrebbe voluto suo zio non avesse accettato.

“Ma che diavolo—?” Harry aggrottò la fronte mentre si massaggiava il ginocchio. “Mi hai fatto male.”

Gia squittì. “Davvero? Non avevo idea che sposassi le persone. Sarebbe favoloso!”

Kat guardò Raffaele. Per la prima volta vide un tocco di paura sul suo viso. Un vero matrimonio l’avrebbe messo in fuga? Non poteva andare lontano mentre erano a bordo dello yacht. Ma quella situazione non sarebbe durata.

Kat aggrottò le sopracciglia. “Andiamo alla grotta domani, ricordi?”

“Possiamo andare alla grotta al mattino e celebrare il matrimonio al pomeriggio.” Harry si voltò verso Gia. “Se va bene per voi.”

“Ma certo che sì!” Gia batté le mani.

“Ma non hai il vestito o altro.” Tutti ignorarono Kat mentre si concentravano su Zio Harry, che descriveva i passaggi di un matrimonio a bordo di una nave.

Passarono l’ora successiva a discutere i piani per il matrimonio mentre cenavano con un sontuoso banchetto di salmone appena pescato e insalate, per finire con un carrello di dessert carico di torte e biscotti. Per essere un viaggio improvvisato, lo yacht era sorprendentemente ben fornito.

Kat si alzò. “Sono davvero stanca. Scusate, ma vado di sotto a dormire.”

Gia mise il broncio. “Non puoi restare ancora un po’?”

Sorrise a Gia. “Non se vuoi che sia riposata per il tuo matrimonio.”

“Scendo subito,” disse Jace.

“Non affrettarti,” a Kat serviva un po’ di tempo da sola per esaminare il portafogli e scoprire di più della misteriosa Anne Bukowski. Si diresse fuori, sul ponte. Era buio adesso, il calore estivo si era dissolto. Una brezza leggera le scompigliò i capelli e le ricordò quanto fosse grata di essere stata liberata dalla grotta.

Se solo avesse potuto vedere Gia libera dalle grinfie di Raffaele.