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Kat era già al terzo caffè quando Gia e Raffaele emersero sul ponte. Raffaele grugnì un buon giorno a Jace e a Harry, ma si limitò a guardare storto Kat. Gia gettò un’occhiata verso Kat, poi distolse lo sguardo. Gli occhi di Gia erano gonfi e iniettati di sangue. Ovviamente aveva pianto e sembrava di nuovo sull’orlo delle lacrime.

Harry balzò in piedi e si diresse alla macchina del caffè al bar. Versò due tazze di caffè nero fumante e ne porse una a ciascuno dei due. “Buon giorno. Dormito bene?”

Raffaele bofonchiò qualcosa tra i denti e posò la sua tazza di caffè sul tavolo.

“Humpf.” Harry si voltò e sparì nella cambusa. Tornò dopo qualche secondo con un paio di cornetti al cioccolato. Ne offrì uno a Gia, che scosse la testa.

L’ammissione che Jace aveva fatto la notte precedente preoccupava Kat. Non solo Jace aveva investito tutti i suoi risparmi, aveva anche aggiunto dei soldi da una linea di credito. Ora era indebitato per aver investito soldi che non possedeva. Benché fossero i suoi soldi, Kat si sentiva tradita dalle sue azioni. Avevano un impatto significativo su entrambi, eppure non l’aveva nemmeno consultata.

Kat spostò lo sguardo su Gia. Il suo aspetto scompigliato era inusuale. Sembrava stanca e, invece di tenere il suo solito atteggiamento da cerbiatta verso Raffaele, sedette leggermente in disparte. C’era qualcosa che non andava, visto che Gia guardava appena Raffaele. Si era finalmente resa conto che si stava approfittando di lei?

“Mangiate. Non vedo l’ora di andare a terra e trovare la caverna.” Harry prese a sgranocchiare il secondo croissant, ignaro della tensione attorno a lui.

“Cambio di programma, Harry,” disse Raffaele. “Terremo prima il matrimonio e poi andremo sull’isola questo pomeriggio.”

Gia rimase in silenzio, anche se il labbro inferiore le tremava leggermente.

Brutte notizie, pensò Kat. Aveva ancora meno tempo del previsto per impedire il matrimonio.

“Ancora meglio,” disse Harry. “Vado a cambiarmi. Vorrei aver portato il mio completo.”

“Aspetta un attimo,” Jace si voltò verso Gia. “Abbiamo un sacco di tempo per la cerimonia. Non sarebbe meglio farla oggi pomeriggio?”

Gia si strinse nelle spalle. “Qualsiasi cosa preferisca Raffaele va bene per me.”

Se Gia non avesse cambiato idea riguardo al matrimonio, almeno Kat doveva convincerla a rimandarlo. Avrebbe pensato a una scusa mentre parlava con Gia in privato. “Se le cose stanno così, andiamo nella tua cabina a prepararci.”

Dieci minuti più tardi, Kat era seduta sul letto nella cabina di Gia, senza essere più vicina a convincerla a cambiare idea. La sua amica socievole, sicura di sé, si era trasformata nell’ombra docile e insicura di sé stessa. Si limitava semplicemente a seguire le istruzioni di Raffaele. “Che cosa cambia ad aspettare qualche ora? Il pomeriggio è molto meglio per un matrimonio.”

“Non è l’ideale, ma Raffaele vuole sposarmi il più presto possibile.” Gia si tirò indietro i capelli mentre studiava il suo riflesso nello specchio.

Kat fece scorrere lo sguardo sul pavimento della cabina, sperando di trovare altre prove legate al portafoglio. Non vide altro oltre alle scarpe che Gia aveva tirato fuori dall’armadio per valutarle. Si alzò dal letto e camminò attorno alla stanza mentre fingeva di stiracchiarsi. Non c’era niente di visibile su nessuno dei due comodini.

Gia tirò fuori una mezza dozzina di vestiti dall’armadio e li stese sul letto. Molti erano di colori sgargianti e senza maniche, simili a quello che indossava. “Questo è tutto quello che ho da indossare. Ho sempre sognato un matrimonio in grande e mi ero immaginata in un vestito da sposa vintage. Questi non sembrano abbastanza speciali. Sembra tutto così sbrigativo.”

Kat annuì ma non aggiunse nulla.

Gia tenne un vestito nero a tubino decorato di lustrini contro il suo corpo. “Che ne dici di questo?”

“Non si indossa il nero per il matrimonio.” Kat scosse la testa. Anche se sposare Raffaele richiedeva il lutto. “Perché non potete aspettare quando saremo tornati a Vancouver? Ti potrei aiutare a cercare un vestito.”

“Non possiamo aspettare tanto a lungo.” Gia sospirò. “Partiremo per il Costa Rica domani.”

Anche Pete aveva parlato del Costa Rica.

“Costa Rica? Perché? Per quanto tempo?” Se Raffaele avesse lasciato il paese non sarebbe mai tornato. Tuttavia dubitava seriamente che avrebbe portato Gia con sé, a prescindere da quello che diceva. Gia probabilmente non aveva nemmeno il passaporto con lei.

“Non lo so. Dipende dagli incontri d’affari di Raffaele. Vorrei aver avuto il tempo di pianificare tutto meglio. È tutto fatto un po’ all’ultimo momento.”

“Puoi dire di no, Gia. Non devi andare per forza.”

Gia esitò per un attimo, poi scosse la testa. “Ma certo che andrò. Non posso perderlo. Non troverò mai più un ragazzo come lui.”

Kat era certa che un tipo come Raffaele fosse meglio perderlo che trovarlo, ma prima doveva recuperare i soldi di tutti. “Solo non affrettare il matrimonio. Puoi andare in aereo a San Jose e fargli visita in qualunque momento. Oppure lui può venire qui.”

“Non resterà a San Jose. Sarà in un qualche posto sperduto della cosa occidentale. Ci si può arrivare solo in barca.”

Un posto strano per fare affari, pensò Kat. “Se lui ci può arrivare, allora puoi arrivarci anche tu. Non è un gran problema.” Aveva visitato il Costa Rica molte volte. Anche se le strade non erano un granché, si poteva arrivare praticamente dappertutto. Ci voleva solo tanto tempo.

“No, è un gran problema. Se voglio aiutare Raffaele, devo supportarlo.” Gia si asciugò la guancia bagnata di lacrime. “So che guadagna più di me, ma perché dev’essere tutto o niente? Devo lasciare il mio salone, la mia casa e i miei amici, così come se nulla fosse.” Schioccò le dita. “Non è giusto.”

“Hai assolutamente ragione. Non dovresti.” Era totalmente insolito per Gia abbandonare la sua impresa e i suoi clienti senza preavviso. “Perché il Costa Rica? È un posto improbabile per lanciare un prodotto.”

“Anche per me non ha senso.” Gia sospirò. “Ma lui sa sempre quello che fa. Vorrei solo che mi desse una risposta diretta.”

Kat mise un braccio attorno alle spalle dell’amica. “Almeno concediti il tempo sufficiente per mettere a posto i tuoi affari. Devi chiudere il negozio e prendere accordi per la tua assenza. Non c’è motivo di affrettare le cose.”

“Non voglio dire niente, nel caso cambi idea su di me. È la cosa migliore che mi sia mai capitata.”

Era più probabile che fosse la cosa peggiore che le fosse capitata. “Se Raffaele non è disposto a prendere in considerazione i tuoi desideri, forse non è l’uomo giusto per te.”

Per una volta Gia non protestò. “Vorrei che facessimo quello che voglio io, almeno qualche volta.”

“Diglielo. A iniziare dal matrimonio. Esploreremo l’Isola di De Courcy per qualche ora almeno. Poi saremo tutti pronti per celebrare.”

“Hai ragione.” Gia fece un respiro profondo. “È ora che io punti i piedi. Terremo il matrimonio questo pomeriggio, come previsto.”

Benché Gia fosse ancora decisa a sposare Raffaele, almeno questo avrebbe fatto guadagnare a Kat un po’ di tempo. Si diresse alla sua cabina, ansiosa di continuare la sua ricerca sul Catalyst e determinare esattamente come aveva fatto a cambiare nome in Financier.