24

Raffaele entrò nella sua cabina e raggelò vedendo l’espressione di Gia. Uno sguardo e capì di essere nei guai.

Gli occhi di Gia si strinsero mentre sventolava una busta. “Dimmi perché hai dei biglietti aerei per il Costa Rica. Sono datati domani e uno è a nome di un’altra donna.”

Raffaele sventolò una mano. “Rilassati, bellissima. Non è come pensi.”

“Non raccontarmi stronzate. Chi diavolo è Maria e perché voi due volerete in prima classe in Costa Rica?” Gia incrociò le braccia e lo guardò male. “Credevo che ci saremmo andati in barca.”

Raffaele si strinse nelle spalle e sorrise. “La mia assistente ha capito male il tuo nome. Glielo farò sistemare.”

“Bel tentativo. Come diavolo ha fatto ha capire Maria invece di Gia?”

“La linea sarà stata disturbata. Non c’è abbastanza campo.” Raffaele continuava a guardarsi le unghie e a evitare il suo sguardo. Qualcosa o qualcuno aveva innescato la reazione di Gia, ne era certo. Per la prima volta c’era il dubbio nella sua voce. Doveva accelerare i suoi piani.

“Come hai fatto a non notarlo? Quei biglietti sono per domani, eppure hai detto che ci saremmo andati con lo yacht. Qualcosa non quadra.”

“I piani cambiano, bellissima. I miei contatti di affari hanno posticipato alcuni incontri, per questo ho più tempo. Ora possiamo navigare fino in Costa Rica con lo yacht invece di andarci in aereo.” Le accarezzò i capelli.

Lei lo spinse via. “Ti adatti ai loro piani, ma non ai miei. Perché dovrei chiudere la mia attività e lasciarmi alle spalle tutta la vita con un preavviso di un paio di giorni?”

Raffaele fece spallucce. “É successo tutto velocemente. Non possiamo ignorare le opportunità di fare affari.”

“Sembra che stiamo ignorando le mie.” Gia aggrottò la fronte mentre studiava il biglietto. “Questo biglietto è stato prenotato un mese fa. Non ci eravamo neanche conosciuti. Non mentirmi, Raffaele. Avevi in programma di portarci qualcun’altro, non è vero?”

“Certo che no.”

“Allora spiegami perché hai un volo prenotato in prima classe con una donna che si chiama Maria.” Gli occhi di Gia si strinsero. “Continui a cambiare versione. Non mi piace che mi si menta, quindi non ritenermi responsabile per quello che succederà la prossima volta se scoprirò che mi hai mentito.”

Fratello XII aveva ragione, pensò Raffaele mentre fronteggiava una Gia adirata. Quell’uomo aveva convinto migliaia di seguaci a trasferirsi sulla sua stupida isoletta e a cedergli tutti i loro beni materiali, eppure ne era uscito senza pagare lo scotto. Probabilmente avrebbe potuto dargli una lezione o due su come compiere una truffa.

Sfortunatamente era troppo tardi.

Fratello XII aveva salvato il salvabile ed era fuggito quando la gente aveva iniziato a fare troppe domande. Ma a differenza sua, Raffaele non poteva semplicemente bruciare gli edifici e sparire senza lasciare traccia. Le stesse persone da cui stava scappando erano a bordo della sua barca.

La sfiducia improvvisa di Gia proveniva da qualcosa o qualcuno.

Kat.

Aveva invitato gli amici di Gia a bordo come potenziali investitori, ma la cosa gli si era ritorta contro quando Kat aveva iniziato a fare troppe domande. Se Gia era sospettosa, senza dubbio lo erano tutti. Doveva sbarazzarsi di loro, in fretta. Le cose gli stavano sfuggendo di mano. Se non avesse agito subito poteva perdere tutto.

Il suo battito accelerò. Il suo passaporto era nella busta coi biglietti? Un semplice errore che sarebbe potuto costargli tutto. Non ricordava.

“Bellissima, io—” La voce gli si mozzò in gola.

“Non fare giochetti con me, Raffaele.” Gia tamburellò sulla busta. “Chi è?”

“Maria è una mia ex-dipendente, la direttrice delle vendite per l’America Latina. Si è licenziata una settimana fa. È un’altra ragione per cui ho deciso di andare in barca invece che in aereo. Ho solo dimenticato di cancellare i biglietti.” Tese la mano per prendere la busta. “Dammeli. Sistemerò ogni cosa.”

Gia esitò prima di dargli la busta. “È meglio che non sia una bugia.”

“Certo che no, bellissima.” Le strinse le braccia attorno e la baciò. “Ora prendi la tua roba per l’escursione.”

Gia si liberò dall’abbraccio e riempì lo zaino, obbediente.

Se solo Gia non avesse trovato i biglietti. Odiava i finali incasinati.