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Lo yacht di Raffaele, il Financier, si rivelò essere più di quarantacinque metri, di gran lunga il più grande al porticciolo. Il suo scafo bianco candido luccicava sotto il sole del pomeriggio mentre si incamminavano sulla passerella, bagagli al seguito.
Durante il suo precedente lavoro come consulente finanziaria internazionale, Kat aveva lavorato per molti milionari e qualche miliardario. Aveva visto la sua quota di giocattoli da magnate d’industria e aveva perfino partecipato a delle feste su alcuni di essi. Sapeva poco degli yacht, ma il Financier era più grande e arredato più lussuosamente di qualsiasi altro su cui fosse stata. Lo yacht di Raffaele faceva sembrare le altre barche attraccate al porticciolo dei nani, sia per taglia che per magnificenza.
Kat sentì gli sguardi invidiosi posarsi su di loro mentre arrancavano lungo il molo dietro Raffaele e Gia. L’attenzione le diede uno strano senso di importanza, come se fosse una celebrità.
Il sole pomeridiano batteva su di loro mentre si imbarcavano sul Financier. Si diressero immediatamente sotto coperta verso una spaziosa cambusa con l’aria condizionata e un corridoio che conduceva verso il retro, o poppa, della nave. Gli interni lussuosi erano rifiniti con luci incastonate nelle superfici e mobili a muro in teak dall’aria costosa. Raffaele fece un gesto verso una cabina sulla destra. Jace aveva cancellato il loro albergo visto che Raffaele aveva insistito perché stessero a bordo dello yacht.
“Quella è per voi due e Harry è alla porta successiva,” disse Raffaele.
Kat seguì Jace dentro la cabina. Era più spaziosa di quanto si aspettasse, almeno il doppio della cabina privata che avevano occupato durante la loro crociera nei Caraibi dell’anno precedente. “Wow.”
Lasciò cadere la borsa sul letto e sbucò nuovamente in corridoio. Sbirciò nella stanza di Harry lì accanto. Era più piccola ma non meno lussuosa.
“Potrei abituarmici.” Harry guardò fuori dal grosso oblò. “Potrei diventare marinaio su una nave mercantile, ottenere un lavoro a bordo.”
Kat rise. “Hai più di settant’anni, Zio Harry. È troppo tardi per cercare un nuovo lavoro e hai già una pensione. Inoltre scommetto che l’equipaggio lavora sodo per far funzionare ogni cosa.”
Kat uscì dalla cabina dello zio e sbirciò lungo il corridoio. Oltre la cabina di Harry, c’erano le stanze dell’equipaggio. Secondo Raffaele, lo yacht aveva tutte le ultime tecnologie per la navigazione. Doveva ancora vedere l’equipaggio, ma probabilmente si stavano preparando per la partenza.
Tornò nella loro stanza, dove Jace stava disfando il borsone riponendo le sue cose nel cassettone.
“Questo yacht deve valere più di casa nostra.” Kat sedette sul letto e fece scorrere la mano sulla trapunta di cotone egiziano. Era contenta per Gia, ma sentiva che la sua storia d’amore con Raffaele era un po’ troppo bella per essere vera. Tutto quello che lo riguardava era fin troppo perfetto.
“Più di diverse case, ne sono sicuro.” Jace rise. “Sono contento che Raffaele non abbia accettato la mia offerta di pagare per il carburante. Quando ha detto ‘yacht’, pensavo che stesse esagerando.”
“Sembra di no. Non trovi che Gia e Raffaele siano una strana coppia?” I vestiti su misura di Raffaele, il fisico perfetto e, a quanto pareva, lo status di miliardario sconfinavano nell’incredibile. Non che Gia non fosse una preda ambita per ogni uomo. Solo che normalmente non la vedevano in quel modo.
Gia era divertente, attraente e aveva successo, ma non era esattamente una modella da costumi da bagno. I tipi come Raffaele normalmente curavano molto l’aspetto e l’immagine. Le donne che decoravano le loro braccia spesso erano un’estensione di questa cura.
“Un po’.” Jace si strinse nelle spalle. “Sembrano piacersi molto però. Buon per Gia.”
Kat aveva intenzione controllare che Raffaele fosse chi diceva di essere. L’avrebbe smascherato abbastanza in fretta.
“Suppongo sia così.” Aveva solo qualche momento rubato con Jace prima di dover tornare di sopra e voleva valutare la sua impressione di Raffaele. “Sei sicuro riguardo a questa storia, Jace? Sono in difficoltà ad approfittare di Raffaele. Lo conosciamo appena.”
“Lo hai sentito,” disse Jace. “Ha detto che ha sempre desiderato visitare le isole. Se avessi una barca come questa, cercherei sempre una scusa per andare da qualche parte. Devo trovare un modo per ripagarlo però. Magari potrei fare qualche lavoro di scrittura per i suoi affari o qualcosa del genere.”
“Immagino di sì.” Kat si sentiva ancora a disagio. Raffaele probabilmente aveva qualche motivo ulteriore; solo non sapeva ancora quale fosse. Le dava i brividi ma non aveva nulla di tangibile su cui basare le sue sensazioni. Il suo istinto però le diceva che c’era qualcosa di sbagliato in lui.
“Gia mi ha detto che vive a bordo,” disse Jace. “Ti immagini una vita come questa? Questa nave deve valere milioni.”
“Dev’essere difficile viaggiare e gestire gli affari dall’altra parte del mondo,” disse Kat. “Scommetto che costa una fortuna azionare questo coso.”
Jace sedette accanto a lei sul letto. “Ha una fortuna. Sono sicuro che non se ne preoccupa.”
“Deve venire da una famiglia molto ricca,” disse Kat. “È fin troppo giovane per aver guadagnato tutti questi soldi da solo.” Dove trovava Raffaele il tempo di navigare fin lì dall’Italia nel bel mezzo del lancio del suo nuovo business? La maggior parte dei magnati non aveva tempo per estemporanei viaggi in yacht.”
“Magari ci rivelerà il suo segreto,” disse Jace. “Non sarebbe bellissimo vivere così?”
“È molto lussuoso,” convenne Kat. La loro cabina era arredata sontuosamente, fino al copriletto di cotone egiziano damascato e al dipinto a olio con un paesaggio marittimo. “Perché non scrivi una storia su come è arrivato al successo? Passeremo un sacco di tempo con lui. Puoi scrivere due articoli invece di scrivere solo quello su Fratello XII.”
“É una grande idea. È un tipo affascinante. Un sacco di gente sarebbe interessata a sapere come ha fatto fortuna.”
“Ne sono certa.” Lei era una di queste, visto che dubitava che la ricchezza di Raffaele provenisse da fonti oneste. Quando i soldi arrivavano velocemente, spesso significava che erano stata prese delle scorciatoie e il suo istinto le diceva che Raffaele ne aveva prese alcune. Quante persone aveva bruciato nella sua scalata fino alla vetta? La storia di Jace forse avrebbe dato qualche risposta. “Puoi scoprire i suoi segreti.”
Jace fece l’occhiolino. “Ho tutta l’intenzione di farlo.”
“Sono preoccupata per Gia.” Da una parte era contenta per lei. Meritava di essere felice. Ma l’idillio con Raffaele faceva sentire Kat a disagio. Era infatuata al punto che non vedeva le cose—e Raffaele—nella luce giusta. “Magari potresti scoprire qualcosa di più sul suo passato, vedere se tutto torna.”
“Non lo interrogherò, se è questo quello che intendi.” Jace scosse la testa. “Gia è perfettamente in grado di badare a sé stessa. Se lei non è preoccupata, perché ti preoccupi tu?”
Gia aveva fiuto per gli affari, visto che si era costruita il suo salone dal niente e senza aiuto. Ma era molto ingenua riguardo agli uomini e Kat dubitava che usasse lo stesso occhio critico quando si trattava di storie romantiche. “Spero solo che non le spezzi il cuore.”
“Lo stai giudicando troppo in fretta.” Jace le passò un braccio attorno alla vita. “Devi ammettere che è piuttosto generoso da parte sua portarci tutti sull’Isola di De Courcy.”
“Immagino di sì, ma è tutto così improvviso. Gia lo ha incontrato un paio di settimane fa e fanno già sul serio.” Doveva parlare con Gia in privato, e presto.
Kat sentì crescere il disagio che provava nei confronti di Raffaele, anche se non riusciva a spiegarsi il perché. Era come se quell’uomo si stesse innamorando con una tabella di marcia in mente. L’amore raramente si atteneva a un programma, tanto meno un programma aggressivo. Se Raffaele aveva delle motivazioni nascoste, Kat le doveva scoprire. Qualche ricerca di informazioni sotto banco non avrebbe fatto male a nessuno se l’avesse tenuto segreto.
“Non riesco ancora a credere che Gia esca con un tizio che ha uno yacht di queste dimensioni. Deve valere almeno cento milioni.”
“Jace, Gia se la cava piuttosto bene anche per conto suo. Ha aperto due saloni redditizi in cinque anni.” Il lavoro duro e l’acume finanziario di Gia stavano dando i loro frutti. Dietro l’apparenza frizzante di Gia c’era una donna d’affari scaltra con un talento per l’imprenditoria. “Il suo franchising Arriccia e Tingi ha già molto successo. Non le serve Raffaele per affermarsi.”
Kat era orgogliosa dei traguardi che la sua amica aveva ottenuto da sola. Aveva osservato gli affari di Gia crescere e l’aveva aiutata con qualche consiglio finanziario, fin da quando aveva aperto il primo salone dieci anni prima.
“Potrà anche non aver bisogno di lui, ma è bello condividere le tue speranze e i tuoi sogni con qualcuno.” Jace la attirò più vicina e la baciò. “Così vale la pena di lavorare duramente.”
Kat sospirò mentre si alzava. “Gia merita la felicità, ma secondo me qui c’è qualcosa che non quadra. Non so esattamente cosa sia, ma sono un po’ preoccupata.”
“Sii felice per lei, Kat. Non incasinare le cose interrogandolo o facendo la sospettosa.” Jace scosse la testa e si diresse alla porta. “Non tutti sono criminali.”
Forse no, ma Raffaele certamente aveva l’aspetto esteriore dei tanti furfanti che aveva incontrato in qualità di investigatrice di frodi.
“Lo so. Solo che non riuscirei più a convivere con me stessa se i miei sospetti si rivelassero fondati e non avessi fatto niente.” Trascorrere così tanto tempo con i colletti bianchi della criminalità le dava una visione cinica delle cose. “Naturalmente sono felice per lei. Solo non voglio che si faccia male.”
“Sei solo invidiosa. Noi non abbiamo tutti questi soldi e probabilmente non li avremo mai.” Jace sospirò. “Ammetto di essere un po’ invidioso anch’io. Ma facciamoci gli affari nostri, ok?”
Jace non poteva essere più diverso da Raffaele. Non era ossessionato dall’accumulare soldi o dall’ostentare ricchezza e status. Lei e Jace non erano esattamente ricchi, ma possedevano tutto quello di cui avevano bisogno e se la cavavano bene. Ma forse aveva ragione. Era invidiosa. Sempre che lo sfoggio di ricchezza e affetto di Raffaele fossero veri. Tuttavia sospettava ci sarebbero stati dei problemi.
Jace tenne la porta aperta mentre uscivano dalla cabina. “Vedila in questo modo, Raffaele ha molto più successo di Gia. Se c’è qualcuno che deve preoccuparsi, è lui non lei.”
I motori brontolarono mettendosi in moto e vibrarono sotto i piedi di Kat mentre saliva la scala fino al ponte superiore. Benché l’offerta di Raffaele di portarli all’Isola di De Courcy in barca fosse generosa, era anche studiata per impressionarli. Che facesse tutto parte del piano di Raffaele? Qualcosa non tornava e lei aveva tutta l’intenzione di scoprire cosa fosse.