12

Sam e Remi erano seduti l’uno di fronte all’altra nella cabina del jet e si stavano godendo la compagnia reciproca. Lei stava ripassando la storia di Oak Island e della caccia al tesoro nel cosiddetto Pozzo del Denaro, mentre lui stava leggendo la relazione su Charles Avery scritta e spedita da Selma.

Dopo un po’, Sam si appoggiò allo schienale e poi alzò lo sguardo verso Remi. «Il nome di questo tizio mi suonava familiare. Ricordavo di aver letto di lui su Forbes. Ha guadagnato milioni facendo razzia di aziende. Quando non è impegnato ad acquisire compagnie a corto di liquidità, si pavoneggia da esperto di recuperi marittimi.»

«Com’è possibile che non lo abbiamo mai incrociato?»

«Non frequentiamo gli stessi ambienti. Ma è meglio così, a giudicare dal numero di persone che ha mandato in rovina.»

Bree si presentò con l’aria decisamente più riposata dopo il sonnellino. «Va meglio?» le chiese Remi, sorridendole.

«Decisamente.»

Sam le indicò con un cenno la cena leggera che si trovava sul buffet. «Serviti pure. Selma ha organizzato il tuo volo di ritorno a casa per domani pomeriggio.»

«Grazie.» Diede una sbirciata alle carte che Remi aveva sparpagliato su tutto il tavolo. «Oak Island? Pensate davvero che Larayne si riferisse a quella?»

«È un’ipotesi logica sulla base delle informazioni che abbiamo. La mappa sul risguardo in effetti ricorda quell’isola. Tu ne sai qualcosa?»

«L’essenziale. Una costante caccia a un tesoro a quanto pare inesistente, dopo che un paio di adolescenti avevano dissotterrato qualche sasso e qualche tronco di quercia verso la fine del Settecento.»

«1795», precisò Remi. «Anzi, la cosa è iniziata grosso modo nel periodo in cui Storia dei pirati e dei corsari è finito sul mercato.»

«Una coincidenza?» chiese Bree.

Sam alzò gli occhi da quello che stava leggendo. «Se volete la mia opinione, sì. Personalmente, non ho mai creduto che a Oak Island ci fosse un tesoro. E le varie relazioni di scienziati e ingegneri che l’hanno studiata negli anni sembrano confermarlo.»

Bree prese una foto dell’isola. «Ma allora perché gli uomini di Avery starebbero andando lì? Sempre che ci sia davvero Charles Avery dietro.»

Sam mostrò le carte che Selma gli aveva mandato. «A giudicare da queste, penso proprio che dietro ci sia lui. Quanto al motivo per cui stanno andando lì a caccia di un tesoro, be’... non tutti credono all’evidenza dei fatti.»

Remi passò in rassegna sul suo tablet le foto del libro sui pirati. Quando trovò l’illustrazione della mappa nascosta sotto il risguardo, sollevò lo schermo in maniera che Bree potesse vederla e poi le mostrò la mappa reale di Oak Island. «Secondo me, ma non mi baso su dati scientifici di nessun tipo, quella gente è convinta che la mappa contenuta nel libro rappresenti Oak Island.» Guardò Sam. «Devi ammettere che effettivamente la ricorda.»

«Ricorda anche un sacco di altre isolette sparse in tutto l’Atlantico. Sarebbe stato bello se all’epoca avessero avuto a disposizione foto satellitari.»

Remi non era facile da dissuadere. «E che mi dici della misteriosa pietra cifrante rinvenuta nel pozzo dell’isola, stando alla quale due milioni di sterline erano sepolti dodici metri sottoterra?»

«Ti riferisci alla misteriosa pietra che si crede sia stata rinvenuta nel pozzo? Quella che nessuno ha mai visto. Per non parlare del fatto che il messaggio è considerato una bufala.»

Remi sapeva che Sam era molto scettico sul fatto che Oak Island custodisse dei tesori. «A ogni buon conto, i nostri rapitori sembrano convinti che ci sia una ragione per andarci, quindi faremmo bene a dare una ripassatina alle tradizioni dell’isola. E, se ciò non basta a stimolare la tua curiosità, ci sono comunque numerosi relitti in zona. Quello che cerchiamo potrebbe benissimo essere lì.»

Bree scrutò le carte sparpagliate sul tavolo. «Sarei felice di aiutarvi», disse a Remi.

«E noi siamo felici di accettare il tuo aiuto. Non è vero, Sam?»

«Certo.» Sorrise alla ragazza. «Remi ha ragione. Non importa cosa crediamo io e lei. Se quella gente sta andando là, dev’esserci un motivo. E, considerando quello che ci hanno fatto passare di recente, soprattutto a te, sono intenzionato a scoprire di che si tratta.»

Ovviamente, quando atterrarono in Nuova Scozia, non avevano scoperto niente di nuovo a proposito dei segreti che l’isola custodiva. Tutto ciò che sapevano con certezza era che negli ultimi due secoli nel Pozzo del Denaro erano stati sprecati milioni di dollari da numerosi gruppi, nella convinzione che vi fosse sepolto un tesoro. Remi sperava di apprendere qualcosa in più visitando l’isola.

Il mattino seguente Bree rimase con l’equipaggio, insistendo nel dire che si sarebbe sentita molto più al sicuro lì, mentre Remi e Sam avrebbero noleggiato un’auto e avrebbero guidato per un’ora da Halifax verso sud lungo la costa occidentale di Mahone Bay, per poi prendere la strada rialzata che conduceva a Oak Island. Selma aveva prenotato per loro due posti per la visita guidata del famoso Pozzo del Denaro.

Mentre scendevano dall’auto, Remi guardò il marito. «Pensi che sia una buona idea, con tutti questi turisti?»

Lui la cinse con un braccio, per rassicurarla. «Gli uomini che se la sono presa con Bree e Larayne hanno fatto in modo che non ci fossero testimoni. Pensaci. Se fossero qui e partecipassero alla visita guidata, cosa che ritengo improbabile, dubito fortemente che farebbero qualcosa in mezzo a tutta questa gente. L’unione fa la forza.»

Di certo, lì c’erano tanti potenziali testimoni. Remi sapeva che l’isola era famosa, ma non si sarebbe mai aspettata che partecipassero tutte quelle persone a una visita a piedi di due ore. Il clima era perfetto, il cielo azzurro e terso. Una brezza leggera faceva stormire i sempreverdi ai margini del parcheggio, vicino al centro visitatori.

Uomini, donne e bambini si radunarono intorno a una guida, un ragazzo poco più che ventenne, il quale richiamò a gran voce l’attenzione di tutti. Remi e Sam si misero nelle retrovie. Lei cercava di capire se in mezzo a quella trentina di turisti ci fossero anche gli uomini di Avery. «Davvero una meta gettonata.»

«Altroché. Vedi facce familiari?»

«No. Quindi cosa cerchiamo?»

«È quella, la domanda.»

Finsero interesse mentre la guida raccontava nel dettaglio la storia dell’isola, facendoli avanzare verso sud, in direzione del famoso pozzo, una depressione del terreno accanto a una quercia solitaria. «La storia narra che i due ragazzi che hanno scavato il pozzo per primi abbiano trovato strati di rocce non indigene e tronchi di quercia ogni tre metri. Alla fine, dopo aver scavato per poco meno di dieci metri, hanno rinunciato. E il pozzo è rimasto com’era, senza che nessuno lo toccasse, finché uno di loro non è tornato all’inizio dell’Ottocento.» La guida si fermò per studiare la comitiva. «Nessuno dei due ragazzi avrebbe mai potuto prevedere quante ore di lavoro e quanti soldi sarebbero stati spesi in quello che a ragione è stato battezzato il Pozzo del Denaro, per carpirne i segreti che forse custodiva. Un tesoro dei templari? La cripta funeraria di un importante sacerdote da tempo dimenticato?» Fece una pausa teatrale. «Nessuno lo sa. Ma i nuovi proprietari di Oak Island intendono scoprirlo e noi vi consentiremo di farvi un’idea vostra. Pertanto, se volete seguirmi...»

Li condusse verso il centro dell’isola, in direzione del pozzo, raccontando altri dettagli della storia a mano a mano che avanzavano. Non sembrava esserci nulla di particolare, al di là dei fatti già noti: il pozzo, le rocce su cui erano incisi dei simboli, le presunte gallerie che allagavano il pozzo ogni volta che qualcuno scavava troppo in profondità.

In effetti, iniziava a sembrare che avessero sprecato due ore. Dopo che la guida li ebbe condotti alla spiaggia, dove un’altra insolita formazione rocciosa sembrava indicare il Pozzo del Denaro – in tal modo rafforzandone la leggenda –, Sam disse alla moglie: «Hai sentito?»

Dall’acqua proveniva il forte rombo di un motoscafo.

«Laggiù.» Sam indicò un’isoletta poco più a est, e due uomini che vi si stavano dirigendo in barca.

«Sono loro?» chiese Remi, mentre il marito sollevava il binocolo per guardare meglio.

«Sembra proprio di sì», disse, consegnandole il binocolo.

Lei sistemò la messa a fuoco e osservò l’imbarcazione che manovrava nell’insenatura sulla costa meridionale dell’isola. Un uomo scese e raggiunse la riva a guado, portandosi dietro una pala e uno zaino, alla ricerca di qualcosa tra le rocce. Remi riconobbe uno degli uomini del capannone e dell’albergo di San Francisco. «Il nostro ladro di libri nonché uno dei finti poliziotti.»

«Evidentemente, sanno qualcosa che noi non sappiamo.»

Diversi minuti dopo, Sam e Remi si allontanarono dal gruppo attraverso un boschetto. Sam continuava a osservare gli uomini sull’altra isola. «Hanno trovato qualcosa. Stanno scavando dietro quel masso.»

«Scusate. Non potete stare qui», disse qualcuno alle loro spalle.

Si voltarono e videro una guida turistica a pochi metri da loro, a braccia conserte.

«Ci scusi», disse Sam. «Non lo sapevamo...»

«Dovete raggiungere gli altri.»

Seguirono l’uomo e si ricongiunsero al gruppo.

«Quell’isola laggiù come si chiama?» chiese Sam alla guida.

«Quella? Frog Island.»

Sam annuì.

«È una tessera del mistero di Oak Island?» chiese Remi.

«C’è qualcosa da queste parti che non lo sia?»

«Non sa nulla di più specifico?»

L’uomo le scoccò un’occhiata e lei gli rivolse il suo sorriso più delizioso. «In effetti girava voce che un tempo ci fosse una sorta di collegamento tra Frog Island e Oak Island», le disse. «Una galleria sotterranea, anche se non so come possa essere stata costruita senza che si allagasse. È probabile che qualcuno si sia messo a scavare in cerca di un tesoro e che si sia diffusa una nuova diceria.» Si fermò e puntò il dito verso il litorale. «Vedete la caletta in cui si trova quel motoscafo? Pare che sia stata scavata lì la galleria.»

I Fargo osservarono i due uomini che guadavano l’acqua per tornare al motoscafo, gettando pale e zaini a bordo. «Pensa che ci sia un minimo di verità in quelle leggende?» chiese Remi alla guida.

L’altro rise. «Spero proprio di sì. Odio pensare che siano stati spesi milioni da un sacco di gente per scavare sempre lo stesso buco alla ricerca di qualcosa che non c’è.»

«Ottima osservazione», disse Remi. La guida si allontanò insieme al gruppo. Al di là degli alberi, lei vide il motoscafo filare via. «E adesso?» chiese a Sam.

«Torniamo stanotte e scopriamo cos’hanno trovato di tanto interessante su quell’altra isola.»

Pirati
9788830456921-cov01.xhtml
9788830456921-presentazione.xhtml
9788830456921-tp01.xhtml
9788830456921-cop01.xhtml
9788830456921-occhiello-libro.xhtml
9788830456921-fm_1.xhtml
9788830456921-fm_2.xhtml
9788830456921-p-0-c-1.xhtml
9788830456921-p-0-c-2.xhtml
9788830456921-p-0-c-3.xhtml
9788830456921-p-0-c-4.xhtml
9788830456921-p-0-c-5.xhtml
9788830456921-p-0-c-6.xhtml
9788830456921-p-0-c-7.xhtml
9788830456921-p-0-c-8.xhtml
9788830456921-p-0-c-9.xhtml
9788830456921-p-0-c-10.xhtml
9788830456921-p-0-c-11.xhtml
9788830456921-p-0-c-12.xhtml
9788830456921-p-0-c-13.xhtml
9788830456921-p-0-c-14.xhtml
9788830456921-p-0-c-15.xhtml
9788830456921-p-0-c-16.xhtml
9788830456921-p-0-c-17.xhtml
9788830456921-p-0-c-18.xhtml
9788830456921-p-0-c-19.xhtml
9788830456921-p-0-c-20.xhtml
9788830456921-p-0-c-21.xhtml
9788830456921-p-0-c-22.xhtml
9788830456921-p-0-c-23.xhtml
9788830456921-p-0-c-24.xhtml
9788830456921-p-0-c-25.xhtml
9788830456921-p-0-c-26.xhtml
9788830456921-p-0-c-27.xhtml
9788830456921-p-0-c-28.xhtml
9788830456921-p-0-c-29.xhtml
9788830456921-p-0-c-30.xhtml
9788830456921-p-0-c-31.xhtml
9788830456921-p-0-c-32.xhtml
9788830456921-p-0-c-33.xhtml
9788830456921-p-0-c-34.xhtml
9788830456921-p-0-c-35.xhtml
9788830456921-p-0-c-36.xhtml
9788830456921-p-0-c-37.xhtml
9788830456921-p-0-c-38.xhtml
9788830456921-p-0-c-39.xhtml
9788830456921-p-0-c-40.xhtml
9788830456921-p-0-c-41.xhtml
9788830456921-p-0-c-42.xhtml
9788830456921-p-0-c-43.xhtml
9788830456921-p-0-c-44.xhtml
9788830456921-p-0-c-45.xhtml
9788830456921-p-0-c-46.xhtml
9788830456921-p-0-c-47.xhtml
9788830456921-p-0-c-48.xhtml
9788830456921-p-0-c-49.xhtml
9788830456921-p-0-c-50.xhtml
9788830456921-p-0-c-51.xhtml
9788830456921-p-0-c-52.xhtml
9788830456921-p-0-c-53.xhtml
9788830456921-p-0-c-54.xhtml
9788830456921-p-0-c-55.xhtml
9788830456921-p-0-c-56.xhtml
9788830456921-p-0-c-57.xhtml
9788830456921-p-0-c-58.xhtml
9788830456921-p-0-c-59.xhtml
9788830456921-ind01.xhtml
Il_libraio.xhtml