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San Francisco, California, oggi

Sam e Remi Fargo si fecero largo tra la folla di turisti assiepati sul marciapiede. Una volta varcata la porta verde a pagoda che segna l’inizio di Chinatown, la calca diminuì e Remi controllò la mappa sul cellulare. «Qualcosa mi dice che a un certo punto abbiamo sbagliato.»

«In quel ristorante», ribatté Sam, sfilandosi il panama. «La trappola per turisti peggiore che abbia mai visto.»

Remi lanciò un’occhiata al marito, che si passava le dita tra i capelli castani schiariti dal sole. Era più alto di lei di una testa, aveva le spalle ampie e un fisico atletico. «Non ti ho sentito lagnarti quando ti hanno portato il maiale mu shu.»

«Dove abbiamo sbagliato?»

«Nell’ordinare il manzo alla mongola. Grave errore.»

«Intendo sulla mappa, Remi.»

Lei allargò l’immagine, leggendo i nomi delle strade. «Forse, la scorciatoia attraverso Chinatown non era poi così corta.»

«Se almeno mi dicessi dove stiamo andando, potrei darti una mano...»

«È l’unica parte di questo viaggio che deve essere una sorpresa per te da parte mia», disse Remi. «Tu non mi hai nemmeno detto cos’hai in programma.»

«C’è un motivo.» Sam si rimise il cappello in testa, Remi lo prese sottobraccio e ricominciarono a camminare. Lui aveva pianificato quel viaggio perché la loro ultima avventura alle isole Salomone non era stata la vacanza tranquilla che avevano sperato di fare. «Non ti ho promesso altro che riposo, tranquillità e una settimana senza che qualcuno cerchi di ucciderci.»

«Un’intera settimana di inattività», disse Remi facendosi più vicina, mentre una nube copriva il sole portandosi via tutto il calore di un pomeriggio d’inizio settembre. «Da quanto tempo non ci capita una cosa simile?»

«Da così tanto che non me lo ricordo.»

«Eccola», disse Remi, scorgendo la libreria. In vetrina, l’insegna realizzata a mano con lamine d’oro ormai scrostate recitava: PICKERINGSLIBRI USATI & RARI. «Per farti capire quanto apprezzo che tu abbia fatto questa lunga scarpinata insieme a me, ti permetterò di non entrare», scherzò. Il padre di Sam, ormai morto, era stato un ingegnere della NASA nonché collezionista di libri rari, e Sam, anche lui ingegnere, aveva ereditato la stessa passione.

Scrutò la libreria e poi sua moglie. «Che razza di marito sarei se ti succedesse qualcosa lì dentro?»

«Oggetti pericolosi, i libri.»

«Guarda cos’hanno fatto al tuo cervello.»

La coppia attraversò la strada per raggiungere la libreria. Un gatto siamese che riposava su una pila di volumi in vetrina alzò gli occhi, sdegnato, al suono del campanello che si azionò quando Sam aprì la porta per Remi. Il posto odorava di muffa e carta vecchia. Remi perlustrò gli scaffali con lo sguardo e in un primo momento non vide altro che libri usati con la copertina rigida o tascabili contemporanei. Nascose la sua delusione, sperando di non aver fatto un viaggio a vuoto.

Un uomo brizzolato con gli occhiali da vista color oro sbucò dal retro asciugandosi le mani con uno straccio impolverato. Li vide e sorrise. «Posso darvi una mano a trovare qualcosa?»

Il telefono di Sam squillò. Lui lo estrasse da una tasca, dicendo alla moglie: «Vado fuori a rispondere».

«Va benissimo, visto che doveva essere una sorpresa.»

Sam uscì e lei attese che la porta si richiudesse completamente alle sue spalle prima di rivolgersi al proprietario. «Il signor Pickering?»

L’uomo annuì.

«Mi è stato detto che avete una copia della Storia dei pirati e dei corsari

Il sorriso del libraio vacillò per una frazione di secondo. «Certo. Da questa parte.»

La condusse a uno scaffale su cui si trovavano diversi volumi identici della Storia dei pirati e dei corsari. E, pur trattandosi chiaramente di riproduzioni, la rilegatura in falso cuoio decorato in oro faceva pensare a libri vecchi di centinaia d’anni.

Pickering sfilò una copia dallo scaffale, ne spolverò la sommità con lo straccio e la consegnò a Remi. «Come faceva a sapere che abbiamo questo particolare volume?»

Lei decise di mantenersi sul vago, non voleva offenderlo ora che aveva scoperto che il libro era una semplice riproduzione. «Un’amica sapeva che mio marito ha una passione per i manufatti perduti e i libri rari.» Aprì la copertina, ammirando i dettagli che conferivano un’aria antica al volume. «È una splendida copia... Solo, non è esattamente quello che speravo.»

L’uomo si spinse gli occhiali più in alto, sul dorso del naso. «Piace molto agli arredatori d’interni. Meno enfasi sui manufatti perduti e più attenzione alla decorazione del tavolino in salotto. Ogni tanto, in realtà, mi capita d’imbattermi in volumi storicamente rilevanti. Forse, la sua amica si riferiva ai tomi di Charles Johnson sulla Storia generale dei pirati? Quelli li abbiamo.»

«Li abbiamo anche noi. Speravo che Storia dei pirati e dei corsari potesse arricchire la nostra collezione. È chiaro che la mia amica deve aver confuso i titoli.»

«Chi ha detto che l’ha mandata qui?»

«Bree Marshall.»

«Oh, be’, è...» Un soffio d’aria e il tintinnio del campanello parvero far trasalire il libraio, che insieme a Remi si voltò verso la porta. Lei, che si aspettava l’ingresso di Sam, vide invece profilarsi nella luce che filtrava dalla vetrina un uomo decisamente più basso e dalle spalle larghe. Pickering scrutò l’uomo e poi sorrise a Remi. «Mi consenta di togliere la polvere e di incartarglielo. Torno subito.» E le sfilò il libro dalle mani, prima che lei potesse obiettare e dirgli che non era affatto interessata all’acquisto di una riproduzione.

Era chiaro che la sua amica Bree aveva frainteso quale libro fosse nel negozio di suo zio. Pazienza. Era comunque una splendida copia e avrebbe fatto un figurone nell’ufficio di Sam. Lui avrebbe sicuramente apprezzato il pensiero, decise Remi mentre si voltava per curiosare tra gli scaffali. Individuò, nell’attesa, una copia del settecentesco trattato di Galeazzi sulla musica. Sembrava una prima edizione e non capiva come mai fosse conservato in una semplice vetrinetta chiusa a chiave, accanto al bancone.

«Lei lavora qui?» le chiese l’uomo.

Remi si voltò e vide i capelli scuri, gli occhi castani e la mascella squadrata dell’uomo mentre si spostava dalla luce della vetrina. «No, mi spiace. Il libraio è sul retro. Mi sta preparando un pacchetto regalo.»

Quello annuì, poi superò il corridoio e sparì alla vista. Quando Pickering tornò dalla stanza sul retro, l’uomo fece il giro del bancone per raggiungere il registratore di cassa e rimase fermo in disparte, con le mani nelle tasche della sua giacca di pelle. Remi si sentiva a disagio per quella presenza, pur non comprendendone il motivo se non, forse, per il modo in cui l’uomo sembrava osservare ogni loro movimento e per il fatto che non avesse mai tirato fuori le mani dalle tasche. Non le piaceva non vedere le mani di una persona.

Quando Pickering fece scivolare sul bancone il suo pacchetto di carta marrone, le dita nodose gli tremavano leggermente.

«Grazie», disse Remi. «Quanto le devo?»

«Ah, sì. Sono quarantanove dollari e novantacinque centesimi, più le tasse. La confezione è gratis.»

Non esattamente la carta che avrebbe scelto lei. «La buona notizia è che è molto meno di quanto mi aspettassi», commentò ad alta voce.

«Stampato in Cina», le disse Pickering, con un sorriso nervoso.

Lei pagò e poi si piazzò il pacco sotto un braccio. Il siamese, sul suo trespolo nella vetrina accanto alla porta, la guardò, muovendo la coda a scatti. Remi allungò una mano per accarezzare il gatto che le fece le fusa, ma non rinunciò a dare un’ultima occhiata furtiva allo sconosciuto che non si era mosso.

L’uomo estrasse una pistola da una tasca della giacca e la puntò contro entrambi. «Signora, avrebbe fatto meglio ad andarsene quando ne aveva la possibilità. Tenete le mani bene in vista.»

Pirati
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