Ringraziamenti

Ai miei bambini, Zoe e Tomás, e alla mia Paola. Insieme siamo una squadra imbattibile, un’alleanza quotidiana contro le insidie della realtà. Ad Annarita, per i libri e la vita. A Gherardo per la volontà. A Paola Babbini, la mia splendida novantatreenne. Alla mia Isabella. Alla piccola Chiara. A Giorgio, Liviana e al piccolo Mario, per l’affetto e per i pranzi.

A Fabrizio Cocco, il mio necessario demone custode. A Stefano Mauri, il mio editore. A Giuseppe Strazzeri, il mio direttore editoriale. Ad Alessia Ugolotti e alla redazione Longanesi. A Raffaella Roncato e a Tommaso Gobbi per l’enorme pazienza. A Graziella Cerutti, non smetterò mai di ringraziarti. A Giuseppe Somenzi e alla sua squadra che gira l’Italia per me.

A Laura Ceccacci, ai suoi necessari quattro quarti e all’assurda alchimia Toro-Bilancia. A Giorgio Amendola, il mio straordinario consulente psico-filosofico capace di svelarmi gli specchi di questo libro. E i loro mille riflessi.

A Giulio Vasaturo per i consigli criminologici (come al solito ho scelto la finzione!).

A Luigi Nava, consulente farmacologico attento e severo.

A Chiara Lucarelli per quella chiacchierata che sa e a Valeria Maccarone per le sue dritte.

Al mio sindaco, Enzo Matteucci, per quella mattina a Polino tra tronchi e radici. E alla sua stupenda famiglia.

Ad Alba Maiolini, la mia amica romano-meneghina.

A Nicola Ugolini, Eleonora Bonoli e Walter «Neqrouz» Comelli.

A Manolo «manolesta» e alle sue lame pericolose.

Alle mie città. Roma, Polino, Terni, Latina, Dublino. A Grottammare che mi ha adottato, che d’estate mi nutre e, soprattutto, mi disseta.

Agli amici di ieri e di oggi: Enrico «Drinkerrun» Terrinoni, Ronnie «Redneck» James, Corrado «Red Ribbon» Quinto, Andrea «Ploughboy» Binelli, Andrea «Honest» Terrinoni, Andrea «Waster» Comincini, Daniele «Djalma» Casella, Antonio «NMM» Positino, Neil «Thelastpint» Brody, Vincenzo «The Hat» Brutti, Daniele «The Voice» Masci. Up the Irons!

Al mio professore Carlo Bigazzi.

Ai miei editori stranieri per il lavoro splendido e l’entusiasmo con cui mi accolgono in giro per l’Europa.

A tutti gli amici scrittori che mi hanno presentato nel lunghissimo tour di È così che si uccide.

Ai MIEI librai e ai loro cuori straordinari. Senza il vostro abra cadabra la magia che vive nei miei libri sarebbe un mero trucco da baraccone.

Ai MIEI lettori. Le mie storie sono per voi. I miei personaggi, le mie parole.

A Giovanna De Angelis che mi segue passo passo.

A mia madre. Nonostante tutto, continui a mancare.

Alla finzione, alle vertigini, all’illusione.

 

Ad astra per aspera.