CAPITOLO 50

Il mattino dopo, Tracy incontrò Kins in un bar nella zona di Madison Park. Stava smaltendo i postumi di una sbronza. Lei e Dan erano usciti a cena e si era concessa due martini. Insieme alle due birre che aveva bevuto nel pomeriggio con Melton, era più alcol di quello che avesse buttato giù negli ultimi mesi. Non parlò della serata a Kins, perché sospettava che lui avesse lavorato di nuovo fino a tardi.

«Devi controllare i casi di Nicole Hansen e Gabrielle Lizotte» gli disse, la testa che le pulsava come se fosse sul punto di spaccarsi in due. «Scopri se avevano detto a qualcuno di avere un appuntamento quella sera, o se avevano dovuto fare qualche riparazione a casa, alle auto, qualunque cosa.»

«Credi davvero che questo tizio conosca le sue vittime?»

«Melton ha fatto le analisi del DNA del caso Stinson.»

«Credevo che Nolasco gli avesse detto di non farlo.»

«Le aveva già iniziate» mentì lei. «Nessun riscontro con il DNA di Gerhardt. Pensaci. C’erano le impronte di quel tizio per tutta la casa, ma non il DNA

«E dal momento che ha trascorso gli ultimi nove anni in prigione, possiamo essere abbastanza sicuri che non sia lui il nostro Cowboy.»

«Esatto.»

«Melton ha ottenuto qualche riscontro positivo?»

«Nessuno presente nei nostri database.»

«Il che esclude Bankston, Gipson, Taggart e Tomey» disse Kins, «visto che loro sono stati dichiarati colpevoli di un reato, hanno prestato servizio nell’esercito o hanno fornito volontariamente un campione di DNA. Ci resta Nash.»

«Esattamente quel che ho pensato anch’io.»

Kins si appoggiò allo schienale, la tazza di caffè stretta fra le mani. «Nolasco ha in mente qualcosa. Esce dall’edificio e non dice a nessuno dove è diretto. Ieri Amanda Santos ha chiamato e ha chiesto di lui. Ha detto che le aveva lasciato un messaggio chiedendole di richiamarlo al più presto, ma senza spiegare per quale motivo. Ha detto anche che aveva chiesto un maggiore coinvolgimento dell’FBI. Si tiene le cose per sé, ci fa un sacco di domande, ma non racconta quasi niente.» Kins guardò l’orologio. «Meglio che mi muova. Ha indetto un’altra riunione. Se le finestre del Centro di Giustizia si aprissero, Faz si sarebbe già buttato di sotto.»

Uscirono. La temperatura era fresca, ma almeno non pioveva. L’aria fredda placò il mal di testa di Tracy.

«Hai visto la disciplinare?» chiese Kins.

«Avrei dovuto farlo ieri, ma me la sono svignata.»

«Sta’ attenta. Ho sentito dire che Rawley è un osso duro. Prende il suo cazzo di lavoro sul serio.»

«Gli ho detto che avevo un problema femminile e che sono dovuta uscire prima.»

Kins sorrise. «E lui non ha chiesto i dettagli?»

«Li avrà immaginati. Mi prenderò un giorno di malattia, oggi, tanto per essere più convincente.»

«Non hai bevuto da sola, vero?» Dopo sei anni insieme, Kins la conosceva bene. «Devo preoccuparmi per te?»

Tracy sorrise.

«Be’, sono felice che almeno uno dei due scopi.»

«Non ho detto di aver scopato.»

«Non ce n’era bisogno» disse Kins.

 

A un isolato di distanza dal Centro di Giustizia, Johnny Nolasco tirò fuori il telefono usa e getta. Maria Vanpelt rispose al primo squillo.

«Agiamo oggi pomeriggio.»

«Così in fretta?»

«Il capo voleva un colpo di scena. Lo avrà.»

«Sei sicuro che sia il nostro uomo?»

«Ho parlato a lungo con la profiler. Rientra nel profilo. È un aspirante poliziotto e un ex militare. Sa come fare i nodi e aveva facile accesso alla corda. Abbiamo fatto i compiti a casa. La corda è passata da quel deposito dell’Home Depot. E ha fallito al poligrafo. Questo ci autorizza a perquisire la sua proprietà.»

«Come procederete, quindi?»

«Gli agenti dell’FBI sono pronti a entrare in azione. Non devo fare altro che una telefonata.»

«Perché non il dipartimento?»

«Perché c’è una fuga di notizie.» Sorrise. «Come faccio a fidarmi della squadra di Tracy Crosswhite, se per caso le soffiate provengono da lì?»

«E così ti prendi tutto il merito.»

«Ti chiamerò quando stiamo per muoverci. La tempistica sarà fondamentale. Hai pensato a come giustificare l’imbeccata?»

«Ho fatto di meglio. Sono andata dal direttore e gli ho detto che adesso che c’è una nuova task force volevo girare un servizio per fare il punto della situazione, inclusa una intervista a te. Sembrerà che abbia scelto proprio il giorno in cui entrerete in azione con la perquisizione.»

«Resta vicina al telefono» disse Nolasco.