Nel V secolo d.C. fu
costruito in mezzo all’Agorà, sopra i resti dell’Odeion di Agrippa (I secolo d.C.), un grandioso
palazzo al quale si accedeva da un ingresso monumentale, sostenuto
da sculture di grandi dimensioni definite Giganti, con il braccio
sinistro alzato per sostenere le travi di marmo. Erano di due tipi:
uomini con terminazioni a forma di serpente e uomini con
terminazioni a coda di pesce e con foglie di acanto intorno ai
lombi. Solo una testa si è conservata, con barba e capigliatura
folta e mossa. Le sculture erano state in origine scolpite per la
facciata dell’Odeion di Agrippa,
ricostruito intorno al 150 d.C., e sono datate in età adrianea da
uno dei più autorevoli studiosi di arte antica. Sulla loro
identificazione gli archeologi hanno idee diverse e hanno pensato
ai mitici re di Atene, agli eroi che avevano dato il nome alle
tribù dell’Attica, a Tritoni e Giganti (divinità marine e
terrestri) che simboleggiavano il dominio di Atene, agli antenati
degli ateniesi affiorati dalla terra (il riferimento a Cecrope,
primo re di Atene, sarebbe un segno del desiderio di Adriano di
presentarsi come nuovo sovrano della città).