I Giganti dell’Agorà (tav. 7b)
Nel V secolo d.C. fu costruito in mezzo all’Agorà, sopra i resti dell’Odeion di Agrippa (I secolo d.C.), un grandioso palazzo al quale si accedeva da un ingresso monumentale, sostenuto da sculture di grandi dimensioni definite Giganti, con il braccio sinistro alzato per sostenere le travi di marmo. Erano di due tipi: uomini con terminazioni a forma di serpente e uomini con terminazioni a coda di pesce e con foglie di acanto intorno ai lombi. Solo una testa si è conservata, con barba e capigliatura folta e mossa. Le sculture erano state in origine scolpite per la facciata dell’Odeion di Agrippa, ricostruito intorno al 150 d.C., e sono datate in età adrianea da uno dei più autorevoli studiosi di arte antica. Sulla loro identificazione gli archeologi hanno idee diverse e hanno pensato ai mitici re di Atene, agli eroi che avevano dato il nome alle tribù dell’Attica, a Tritoni e Giganti (divinità marine e terrestri) che simboleggiavano il dominio di Atene, agli antenati degli ateniesi affiorati dalla terra (il riferimento a Cecrope, primo re di Atene, sarebbe un segno del desiderio di Adriano di presentarsi come nuovo sovrano della città).