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Cassiopea attese che Cotton la raggiungesse; le aveva coperto la ritirata sparando qualche colpo ben piazzato.
Poi si lanciarono avanti insieme, proteggendosi dietro altri alberi.
Li accompagnarono colpi secchi di fucile, coi proiettili che fischiavano tutto intorno.
Il sentiero piegava uscendo dalla macchia, lasciandoli allo scoperto. Alla sua destra, Cassiopea vide altri canyon ripidi e immersi nell’ombra. Lei e Cotton si mossero paralleli al bordo scoperto del sentiero, con passi cauti. Sul lato opposto il sole splendeva accecante, smorzato dal nero ardesia della montagna. Trenta metri più in basso, l’acqua fluiva precipitosa, grigia come la polvere della strada, lanciando altissimi spruzzi schiumosi. Cassiopea e Malone si arrampicarono su un argine ripido, oltre il ghiaione di morene crollate.
Lei scorse il ponte di cui aveva parlato Viktor.
Un fascio di corde che si stendeva da traverse ancorate a mucchi di pietre sulle due sponde della gola, solo pezzi di roccia l’uno sull’altro, con un po’ di sterpaglia in mezzo a fare da malta. Una passerella di assi tenuta su da funi di canapa tese per trenta metri sopra il fiume.
In lontananza echeggiarono degli spari.
Cassiopea lanciò un’occhiata alle loro spalle.
Niente soldati.
Altri spari.
«Forse li sta portando via», disse lei.
Malone era scettico, ma non commentò. Si cacciò la pistola in tasca.
Cassiopea lo imitò, quindi salì sul ponte.
Ni udì altri spari in lontananza.
«Avrai un grandioso funerale di Stato. Sarà una cosa spettacolare. Dopotutto sei un uomo rispettato», disse Tang.
«E poi, che cosa farai?»
«Assumerò il controllo del governo. Il premier non rimarrà a lungo in questo mondo, dunque è logico che passi gradualmente le redini al suo primo vice. Allora comincerà il nostro ritorno alla gloria.»
«E il petrolio inesauribile faciliterà il viaggio?»
Tang sorrise. «Sokolov te l’ha detto, vedo. Bene. Bisogna che tu sappia che cosa ti sei fatto sfuggire. Sì, la prospettiva di non doverci più prostituire alla Russia, al Medio Oriente e all’Africa – e non dover temere per ciò che potrebbe fare l’America – solo per assicurarci che le nostre fabbriche continuino a produrre vale questo sforzo.»
«Quindi inseguire quella lampada in Belgio faceva parte della grandiosa messa in scena organizzata da te e Pau?»
«La lampada era importante, stanne certo. Ma è stata anche un’esca perfetta per attirarti lì. Dove saresti dovuto morire.»
«Invece sono morti altri quattro uomini.»
Tang scrollò le spalle. «Come hai detto, li ha uccisi Pau.»
«Ma tu hai ordinato l’omicidio del pilota.»
Tang non disse nulla.
«Non hai idea di ciò che affligge la Cina.»
«Invece sì. Questa nazione ha bisogno di una mano ferma.»
Ni scosse la testa. «Sei un pazzo.»
Il suo destino sembrava segnato.
E altri spari dalle montagne suggerivano che Cotton Malone e Cassiopea Vitt erano a loro volta in grossi guai.
Cassiopea sentiva vibrare le tavole sotto i piedi per l’impeto dell’acqua. Malone era passato per primo; aveva detto che, se il ponte avesse sopportato il suo peso, di sicuro avrebbe retto anche lei. Ora erano sospesi a mezz’aria, a metà strada, totalmente scoperti, e dalle ombre si spostavano verso la luce. All’estremità opposta, Cassiopea scorse un sentiero di pietrisco che conduceva a un’altra macchia d’alberi. Una figura alta circa cinque metri, scolpita sulla parete rocciosa al di là del sentiero – un’immagine del Budda –, le disse che erano nel posto giusto.
«Questo ponte ha visto giorni migliori», commentò mentre Malone si voltava verso di lei.
«Spero che gliene rimanga almeno uno», ribatté lui.
Cassiopea afferrò le corde ritorte che formavano una ringhiera improvvisata. Nessun segno d’inseguitori, ma sopra l’acqua impetuosa salì un nuovo rumore. Toni bassi e profondi. In lontananza, ma sempre più forti.
Lei cominciò a scorgere un’ombra su una parete di roccia, a un paio di chilometri di distanza, dove la gola che stavano attraversando ne incontrava un’altra. L’ombra lontana si fece più grande, quindi al suo posto si stagliò netta la sagoma di un elicottero.
E non era di quelli da trasporto: un mezzo da assalto, attrezzato con mitragliere e missili.
«Non è qui per aiutarci», disse lei.
Allora capì: i soldati li avevano spinti in quel punto.
Il pilota cominciò a sparare.
Tang udì la rapida scarica di colpi di mitragliera e capì cosa stava succedendo: i pakistani avevano usato uno dei loro Cobra. Lui aveva detto loro che un’intrusione aerea tra le montagne non sarebbe stata vista con favore, almeno questa volta. Al contrario, voleva che la missione andasse a buon fine e aveva pensato che il ponte offrisse lo scenario perfetto.
Poteva soltanto sperare che Viktor si fosse unito a Malone e a Cassiopea, e che tutti e tre si trovassero sospesi sul fiume.
In caso contrario, sarebbero stati i militari a finire il lavoro.
«Sarò il prossimo premier della nazione. La Cina riconquisterà la supremazia nel mondo. Riprenderemo anche Taiwan, i territori meridionali, la Mongolia, perfino la Corea. Il Paese tornerà integro», disse il ministro.
«Questo è il genere di stupidità che ci ha portati dove siamo ora», ribatté Ni.
«E tu saresti il brillante leader in grado di salvarci? Non ti sei neppure accorto che ti stavamo manipolando. La tua ingenuità ti sarà fatale.»
«E il mondo se ne starà lì seduto a lasciarvi fare quello che vi pare?»
«Qui viene la parte interessante. Vedi, sapere che il petrolio è inesauribile dà un grande vantaggio. Mantenendo l’informazione riservata e usandola saggiamente, potremo orchestrare il crollo di più d’una potenza straniera. Il mondo combatte per il petrolio come i bambini per i dolci. Si scontrano fisicamente ed economicamente, per soddisfare i propri bisogni. Noi non dobbiamo far altro che dirigere la battaglia.» Scosse la testa. «Gli eserciti del mondo non saranno un problema per la Cina. Vedi, ministro, una singola informazione può essere più potente di cento armi nucleari.» Accennò alla porta. «Ora, prima che tu lasci questo mondo, il maestro ha pensato che forse ti sarebbe piaciuto vedere una cosa. In realtà ritiene che potremmo trovarla interessante entrambi, dato che nemmeno io l’ho ancora vista.»
«Senz’altro, allora. Vediamo che cosa vuole mostrarci l’Egemone.»
Cassiopea si tuffò di pancia sulle tavole del ponte, con lo sguardo fisso su Cotton, mentre i colpi di mitragliera si avvicinavano a ritmo regolare. L’elicottero ruggì verso di loro, con le pale che affettavano l’aria limpida. Qualche colpo raggiunse il ponte, lacerando il legno e la corda con furia selvaggia.
Lei fu accecata dalla rabbia, trovò la pistola, si mise in ginocchio e sparò al tettuccio dell’elicottero. Ma quell’accidenti era sicuramente blindato e si muoveva veloce come un colibrì.
«Vieni giù, cazzo», strillò lui.
La raffica successiva cancellò il ponte tra loro due. In un istante, la costruzione di legno e corda era svanita in una nube di schegge.
Lui balzò in piedi.
Non poteva raggiungerla in nessun modo, quindi cercò di superare gli ultimi sei metri che lo separavano dalla roccia, aggrappandosi alle corde mentre il ponte cadeva.
L’elicottero proseguì il volo verso la parte opposta del burrone.
Anche lei strinse forte le funi e, quando il ponte si divise e le due metà ricaddero verso i lati opposti del burrone, si ritrovò a volare.
Andò a sbattere sulla roccia.
Si tenne stretta e arrischiò un’occhiata dall’altra parte. Cotton si stava tirando su lentamente, percorrendo i pochi metri che lo separavano dalla cima.
Il rumore dell’acqua e il tonfo delle pale dell’elicottero le riempivano le orecchie.
Quando Cassiopea si girò nuovamente verso la gola, Cotton era arrivato in cima e la guardava. Lei era aggrappata con entrambe le mani all’altra metà del ponte che penzolava contro la parete fulva della gola. Il ghiaione sdrucciolevole non offriva punti d’appoggio.
L’elicottero eseguì una curva stretta all’interno del dirupo, inarcandosi verso l’alto, poi riprese la corsa verso di loro.
«Riesci ad arrampicarti?» le gridò Malone cercando di sovrastare il rumore.
Lei scosse la testa.
«Prova!»
«Togliti di mezzo!»
«Non senza di te.»
Il Cobra era a poco più di un chilometro da loro. La mitragliera avrebbe aperto il fuoco da un istante all’altro.
«Sali!» urlò lui.
Lei si tirò su, ma il pezzo di corda che afferrò cedette.
Cassiopea precipitò giù.
Nel fiume impetuoso.