PESO

  1. Farfalla più pesante: oltre 25 grammi. Farfalla della regina Alessandra. Nazione: Papua Nuova Guinea.
  2. Neonato più pesante nato da madre sana: 10 chilogrammi e 340 grammi. Nazione: Italia.
  3. Autobus più pesante trainato con i capelli: 7,8 tonnellate. Trainato da Letchemanah Ramasamy. Nazione: Malesia.
  4. Precipitazioni annuali più pesanti: 11.872 millimetri. Mawsynram. Nazione: India.
  5. Oggetto più pesante rimosso da uno stomaco: 2 chilogrammi e 400 grammi. Palla di capelli. Nazione: Regno Unito.
  6. Uccello vivente più pesante in grado di volare: grande otarda. 21 chilogrammi. Nazione: Ungheria.
  7. Cuore più pesante: fino a 680 chilogrammi. Balenottera azzurra. Nazione oceanica.
  8. Gatto più pesante: Himmy. 21 chilogrammi. Nazione: Australia.
  9. Cane più pesante: Kell. 130 chilogrammi. Nazione: Inghilterra.
  10. Uomo più pesante: John Minnoch. 635 chilogrammi. Nazione: Stati Uniti d’America.

Questa è la signorina Ona Vitkus. E questi sono i frammenti della sua vita su nastro. Parte terza.

Questi «frammenti» non mi convincono.

Perché mi fanno sentire come qualcosa di rotto e irriassemblabile.

Ricordi, forse. Ma non sono neanche quello. Danno l’idea di qualcos’altro.

Non importa. Va bene «frammenti». Andiamo avanti.

Te lo dico io dov’ero: a casa ad aspettare. Come le madri di adesso. Come tutte le madri, da che mondo è mondo. Randall studiava alla facoltà di legge, intento a trascinarsi da un’aula all’altra su quei suoi piedi piatti; ma Frankie si arruolò in Marina. Rischiando di passare davvero sul mio cadavere.

«Pensa a come tornarono traumatizzati i giovani che avevano preso parte alla prima», gli dissi. «Guarda com’è ridotto tuo padre.» Ma Frankie non era uno che sapeva ascoltare, come te. Frankie era un gran chiacchierone. Scrisse delle lettere bellissime dalla sua LCT nelle Marianne settentrionali.

È una grossa imbarcazione usata per il trasporto. Di uomini e carri armati, soprattutto. Li conduce al di là del grande mare verde di Dio e poi li molla dritti nelle fauci del pericolo. Avresti dovuto vedere le sue lettere. Howard me le tenne nascoste quando me ne andai.

«Ho visto un uccello con un’apertura alare di tre metri, mamma.» «Mi trovo benissimo con i miei compagni di bordo, mamma.» Cose del genere. «Il cielo qui prende certe tinte, mamma, pare l’occhio pesto di un pugile.» Il mio Frankie ci sapeva fare con le parole.

Be’. Sei mesi più tardi, dopo la battaglia di Saipan, lo beccò un cecchino in una delle rare serate che i ragazzi trascorrevano a terra. Gli altri erano tutti sulla spiaggia a guardare un film, ma Frankie no. Frankie sgraffignò una jeep e se ne andò senza permesso, come al solito, un bel giretto a bordo di un’auto rubata per una strada sicura. Che non era sicura come pensava. C’era di mezzo l’alcol, senza dubbio. E una ragazza. Pure nel bel mezzo del vuoto palmo di Dio, Frankie avrebbe trovato il tempo per una ragazza.

Sai che mi sono chiesta anch’io la stessa cosa? La stessa identica cosa. Ma nessuno me l’ha saputo dire. Non l’hanno ritenuto importante. Ho pensato a un film con Bob Hope.

Oh, Bob Hope era fantastico. Un uomo davvero spiritoso. Secondo me era un film con lui. Bob Hope e Bing Crosby, magari, uno di quegli stupidi road movies con Dorothy Lamour in sarong bianco. Da una parte tutti quei ragazzi educati, cresciuti da madri migliori di me, che si guardavano la bella Dorothy Lamour come era stato loro ordinato. E dall’altra Frankie al volante della jeep, che correva a tutta birra lungo un campo di canna da zucchero.

È possibile. Non ci ho mai pensato. Mmh. Laggiù il cielo è famoso per essere aperto. Le jeep però fanno un tale baccano, e l’impianto audio non sarà stato certo un granché. Non credo proprio che riuscisse a distinguere le parole esatte. Magari avrà colto le scene divertenti dagli alti e bassi del volume, dal tempismo. Bing e Bob erano famosi per il loro tempismo.

Anch’io. Spero che il suono si propagasse a dovere. Spero sia morto ridendo.