47.

Proprio come una bomba disinnescata può essere riciclata per farne un soprammobile, il resto della storia divenne routine, come sempre. Tommy Bryson rilasciò una dichiarazione confusa, la cui parte più comprensibile fu: “Io l’amavo, io l’amavo, io l’amavo”. Gli diedero un cambio di vestiti e lo misero in cella. Bud Lawson negò che l’auto che avevano visto allontanarsi dal Bridgegate c’entrasse qualcosa con lui. Disse di essere andato da Poppies e di aver seguito Harry Rayburn. Una volta scoperto dove si trovava Tommy Bryson, aveva deciso di aspettare la notte e poi ucciderlo. Fu portato in ospedale. Minty McGregor invece fu rilasciato e disse: “Che modo assurdo di trattare un moribondo”. Quando la polizia andò da Poppies ad arrestare Rayburn, trovò solo un cadavere. Rayburn era andato a mettersi la giacca e si era tagliato la gola.

“E tu saresti quello sano,” disse Laidlaw a Harkness. “Quante persone hai amato in questo modo?”

Erano seduti in un ufficio, alla Divisione centrale. Harkness lavorava al rapporto, Laidlaw lavorava al caffè, fumando e fissando il muro. Harkness aveva creduto che la fine del caso sarebbe stata diversa. Gli sembrava di essere stato derubato dell’euforia che avrebbe dovuto provare. Era come sapere che c’era una festa in corso, ma ignorare l’indirizzo. Che di sicuro non era lì.

“Dev’essere stata una cosa molto difficile da fare, per Bud Lawson,” disse.

“Già. Aiuterà la sua evoluzione. Per un po’ di tempo dovrà pensare invece di picchiare.”

“Per fortuna sei riuscito a convincerlo che uccidere il ragazzo sarebbe stato uno sbaglio.”

“Io ho fatto questo? Non sono neppure sicuro che fosse uno sbaglio.”

Harkness scoprì ancora una volta che la cosa più sicura riguardo a Laidlaw era il suo dubbio. Tutto si riduceva sempre a quello, persino la sua determinazione.

“Allora di che si trattava?” chiese Harkness.

Laidlaw bevve un sorso di caffè. “Quello che non sopporto, nei tipi come Lawson, non è il fatto che commettano errori. È la loro convinzione di avere ragione. Il bigottismo è solo una certezza immeritata, non trovi?”

Harkness tornò a battere sui tasti. Il telefono squillò e Laidlaw prese la chiamata. Ascoltò, facendo smorfie a Harkness.

“Grazie,” disse. “Glielo riferirò.” E mise giù.

Harkness immaginava di cosa si trattasse, ma volle sentire tutto.

“Il capo manda le sue congratulazioni. È rimasto impressionato da te. Vuole vederti di persona.”

“Grazie. E riguardo a te?”

“Oh, è stato molto gentile anche con me. Dopo questo, il resto della mia vita potrà solo essere deludente.”

Laidlaw si rimise a fissare il muro. Si chiedeva quanta energia ancora avesse a disposizione per affrontare le feroci contraddizioni della sua vita. Sarebbe tornato a casa domani. Anzi... guardò l’orologio... oggi. Il presentimento di qualche disastro imminente da quella parte lo opprimeva.

“John Rhodes,” disse.

Harkness si interruppe e alzò gli occhi. “Dici che è lui che ha trovato il ragazzo per conto di Lawson?”

“Deve essere stato lui.”

“Lo penso anch’io. Poi ci ha dato l’informazione su Minty McGregor per metterci su una falsa pista.”

“È proprio da lui. Crede nel confronto uomo a uomo. Occhio per occhio, un figlio per una figlia. Geova Rhodes. Be’, avremo di nuovo a che fare con lui.”

“Te la senti di affrontarlo?”

“Non intendevo in quel senso. Ma se si arrivasse a questo, certo che me la sento.”

“Credevo non ti considerassi un duro.”

“Non lo sono, infatti. Ma credo che non lo sia neppure nessun altro. Odio così tanto la violenza, che non intendo permettere a nessuno di praticarla su di me impunemente. Se si arrivasse a uno scontro, lui vincerebbe la prima volta. Ma io vincerei la seconda, sempre se rimanessi vivo dopo la prima. Di questo sono sicuro. Farei in modo che fosse così. Io non combatto mai battaglie. Combatto guerre.”

Harkness pensò che fosse troppo cupo parlare delle prossime battaglie quando non avevano ancora assaporato la vittoria appena ottenuta.

“È una bella sensazione, comunque,” disse. “Quella di aver risolto un delitto.”

Laidlaw si accese un’altra sigaretta. “I delitti non si risolvono. Si seppelliscono sotto i fatti.”

“Che significa?”

“Un crimine che cerchi di risolvere è un mistero temporaneo. Una volta risolto, è permanente. Cosa se ne fa allora un tribunale? Chi sa di cosa si tratta? Può anche essere solo una storia d’amore come tante.”

“Cosa? Vorrei vedere se fossi tu il padre di quella ragazza e ti dicessero una cosa del genere.”

“Sono d’accordo con te. Se succedesse a una delle mie figlie, potrei comportarmi proprio come Bud Lawson. Ma questo non renderebbe giusta la mia reazione. Non ho mai capito esattamente a cosa serve la legge. Ma una cosa può fare: proteggere i parenti della vittima dall’atavismo. Può fermare tutti quegli impulsi primitivi, facendo in modo che noi ce ne prendiamo la responsabilità. Finché non ritroviamo l’equilibrio.”

“È sempre una cosa molto lontana da una storia d’amore.”

“Non lo so. Forse è Romeo e Giulietta alla rovescia. Voglio dire, a Jennifer Tommy piaceva davvero. E lui l’amava. E immagino che anche suo padre provasse ad amarla, nel modo in cui riusciva. E il povero vecchio Harry Rayburn amava Tommy. E sua madre.”

“Credi davvero in quello che dici?”

“Non lo so. Ma sono certo che più di due persone erano presenti a quell’omicidio. E di cosa possiamo accusare gli altri? Bud Lawson ha affrontato tutta la sua vita con i pugni serrati. Sadie Lawson è più sottomessa di quanto il mondo possa permettere a chiunque. John Rhodes. Poiché è un tipo pratico, si è messo a giocare a Nerone con la vita di un ragazzo. Chi diavolo crede di essere? Non mi interessa che sia in grado di picchiare chiunque otto giorni alla settimana. Poi ci sei tu, con i tuoi atteggiamenti deodorati. E ci sono io. Che mi nascondo nei sobborghi. Che cosa abbiamo tutti di tanto intelligente da poterci permettere di essere sprezzanti con gli altri? Le nostre vite ci fanno credito solo fino a un certo punto. Ma prima o poi bisogna pagare il conto. Jennifer Lawson e Tommy Bryson sono quelli che hanno dovuto pagarne la maggior parte. Voglio dire: cosa è successo in quel parco?”

Harkness espirò lentamente. “Porta un po’ più avanti questo ragionamento, e tutto diventa solo un atto di Dio.”

“Allora dovremmo scoprire dove si trova e assumerlo.” Laidlaw si alzò. “Vado da quel ragazzo,” disse. “Forse ha bisogno di parlare con qualcuno. Tu scrivi la lapide e stampala in triplice copia.”

Harkness restò a fissare davanti a sé, dopo che Laidlaw fu uscito. Nello scoramento che provava, un pensiero lo sosteneva come una zattera. Quella sera sarebbe andato al Muscular Arms.

Sollevò il foglio di carta che avevano prelevato dalla tasca di Tommy Bryson. Era una pagina scritta che era stata cancellata con molta cura. Tenendola in controluce, Harkness cercò di leggere qualche parola. Era impossibile ma, speculando sui frammenti di lettere che riusciva a vedere, credette di poter decifrare la frase: “Penso che lei sapesse quello che sono”. Ma non si poteva esserne certi. L’unica cosa chiara che restava, di tutto ciò che Tommy aveva scritto, era una piccola frase alla fine: “Ho provato ad amarla”.