28.

“Chi ha bisogno di razzi per andare sulla luna?” pensò. “Possiamo andarci in macchina.”

L’uomo con la cicatrice superò in macchina The Seven Ways e The Square Ring. Per lui, quelli non erano soltanto dei pub. Erano parte del suo strano oroscopo personale, tutta quella serie di cose che contribuivano a fare di lui ciò che era. Non ci pensò, mentre passava loro davanti. Era passato molto tempo da quando era entrato in uno di quei pub, ma non importava. Sei sere alla settimana, fabbricavano rogne e mal di testa del giorno dopo, gettando le persone in strada poco dopo le dieci e sostenendo il clima confuso che rappresentava il suo habitat naturale.

Lui non aveva mai contestato quel clima, aveva semplicemente imparato a conviverci. Era parte di lui. I suoi occhi non registravano nulla, a parte una certa solerzia, mentre percorreva le strade. La desolazione intorno a lui non gli faceva provare pietà, o rabbia o affetto, era solo la direzione in cui stava andando. Proprio come il suo viso era dominato dalla ferita, una cicatrice con dei lineamenti intorno, così la sua natura era una reazione riflessa a ciò che aveva passato.

Non parcheggiò nel terreno vuoto, ma nella strada accanto, sotto un lampione. Quell’azione esprimeva un’abitudine, non uno scopo, perché non era buio. In giro c’erano alcuni ragazzi. Gettò una moneta da dieci penny a quello più grosso, dalla giacca a vento sdrucita.

“Non c’è problema, signore,” disse il ragazzo.

Ma il problema c’era. Stava proprio andando a trovarlo. Dall’esterno, il caseggiato era vecchio e scrostato. Ma l’interno, per lui, fu una serie di sorprese familiari. L’ingresso, le scale e la porta verniciati di fresco. Il corridoio decorato, la moquette folta, i quadri luminosi, era come la caverna di Alì Babà.

“Ciao, zio.” Era Maureen, in pantaloni a zampa d’elefante viola e maglioncino di lana intonato. “Andiamo al cinema.”

“Allora divertiti, piccola.”

Lo chiamava ancora zio, anche se ormai aveva tredici anni e sapeva che non era un vero parente. Ma a lui piaceva. Entrò nel soggiorno e trovò la sorpresa finale di quella casa: John Rhodes seduto accanto al fuoco, violenza addomesticata, isolata in cardigan e pantofole. John alzò lo sguardo dal giornale e lo salutò con una strizzata d’occhio.

L’uomo con la cicatrice si sedette di fronte a lui. Conosceva le regole. Quando c’era la famiglia intorno, non si parlava d’affari.

“Come sono andate le corse oggi, John?”

“Alla rovescia. Un sacco di brocchi. Tu hai giocato?”

“Non c’era nulla di interessante, per me. Ho visto la lista nel locale di Matt Mason.”

John Rhodes alzò un attimo gli occhi dal giornale e tornò ad abbassarli. Il messaggio era chiaro. Non voleva riferimenti agli affari, neppure in codice, finché i suoi famigliari erano ancora in casa.

Per l’uomo con la cicatrice andava benissimo. Anzi, avrebbe preferito che il momento di parlare di affari non arrivasse mai. Restò a osservare le due ragazze e Annie, la moglie di John, che si preparavano per il cinema. John sembrava godersi lo spettacolo. La vita domestica non era una finzione, per lui. La famiglia era la cosa più importante della sua vita. Tutto il resto serviva solo a proteggerla.

Maureen e Sandra lo salutarono con un bacio, Annie disse che non avrebbero fatto tardi e che se John doveva uscire per favore ricordasse di mettere il parafuoco al caminetto. Maureen tornò indietro e diede un bacio anche all’uomo con la cicatrice. Era una cara ragazza e odiava lasciare qualcuno privo di qualcosa.

Quando furono uscite, John restò ancora un po’ a leggere il giornale, come se volesse lasciar evaporare la presenza di moglie e figlie. L’uomo con la cicatrice attese. Non ci sarebbe stato nulla da bere, perché John non teneva alcolici in casa.

“Allora?”

“Si dice in giro che l’assassino sia un amico di Harry Rayburn. Un giovane.”

“Ma Harry Rayburn è un finocchio.”

“Questo è ciò che si dice.”

“Vuoi dire che è un boyfriend di Rayburn?”

“Sembra di sì.”

“E che ci faceva un finocchio con una ragazza?”

“Forse è bisessuale.”

“Io non li sopporto, i finocchi.”

Era un commento di una semplicità agghiacciante. Un voto. John non aggiunse altro. L’uomo con la cicatrice esitò. Voleva che la decisione andasse verso una direzione precisa, ma quella era un’elezione che era meglio non provare a truccare. John Rhodes fissava il fuoco, un disgusto quasi affettato sul viso. Un puritanesimo selvaggio. La rabbia di John era più violenta di quella di chiunque altro. L’uomo con la cicatrice l’aveva visto picchiare a mani nude un uomo fino a renderlo cieco. Senza nessun rimorso.

“Non so come si chiama. Ma è ancora in città.”

“Dove?”

“Non lo so.”

“Questo non è molto.”

“Cristo, non sono un indovino, John.”

“So chi sei. Tu ricorda chi sono io. Sei pagato per scoprire le cose, non per fare lo spiritoso. Se voglio un comico, ne assumo uno. Ma tu sei fuori dalla lista.”

“C’è un modo per scoprirlo, penso. Ma.”

John Rhodes lo guardò e sorrise. “Non essere timido.”

“Si tratta di Lennie Wilson.”

“Chi sarebbe?”

“È solo un ragazzo. Grosso e incazzato.”

“Sono i migliori.”

“Lavora per Matt Mason. La cosa strana è che in questo periodo sta lavorando anche per Harry Rayburn.”

John Rhodes annuì. “Capisco. Perché dovrebbe essere lì, se non per scoprire cose per conto del signor Mason?”

“È proprio quello che intendo.”

“Già. E pensi che questo Lennie sappia chi è stato?”

“Credo che dovrebbe saperlo.”

“Bene. Un ragazzo così dice in giro quello che sa come un ufficio informazioni. È lui il nostro uomo.”

“Ma.”

John Rhodes attese. Non c’era nulla che aveva bisogno di evitare, perché non c’era nulla che non potesse affrontare. L’uomo con la cicatrice era prudente. Cercare di scavalcare John era facile come passare accanto a un toro infuriato. L’uomo provava un rispetto infinito per lui. In una città dove trovavi guai ogni volta che li cercavi, e spesso anche quando non li cercavi, non aveva mai visto nessuno più duro, più veloce e meno impaurito di John. Ma in un certo senso quello era il problema. La violenza di John non aveva mai trovato i propri limiti. E l’uomo temeva che, cercandoli, prima o poi John avrebbe distrutto tutto ciò che avevano costruito. Quello poteva essere il momento.

“Qui si tratta di tagliare la strada a Matt Mason, John. Per quale motivo?”

“Se taglio la strada a qualcuno, significa che lui si trova sulla mia strada. Di chi è la colpa? Lascia stare Lennie Wilson fino a domani. Stasera, tu e Tam portate questo Lawson al Gay Laddie. Poi venite a prendermi qui. Voglio vedere di persona che uomo è.”

L’uomo con la cicatrice non era ancora sicuro di cosa fosse stato deciso. Ma non c’era altro da dire. John Rhodes si alzò e raccolse un paio di scarpe che Maureen aveva lasciato in giro. Le sistemò sotto una sedia. L’uomo con la cicatrice uscì.