— Lo spettacolo sta per cominciare — mormorò Billy the Kid. Diede un colpetto sulla spalla di Josh e indicò verso il Golden Gate.

Il ragazzo si accovacciò su un basso scoglio della costa occidentale di Alcatraz e osservò la lunga V che solcava la superficie del mare, avvicinandosi all’isola.

Un’onda si infranse sugli scogli e la spuma bianca si levò alta nell’aria. Un tentacolo nero-verdastro, simile a un serpente, irruppe fuori dall’acqua e ondeggiò per un attimo prima di ricadere sugli scogli. Lì si scosse, spostandosi delicatamente lungo la sabbia e le rocce, e poi centinaia di piccole ventose nell’incavo pallido del tentacolo si attaccarono a un masso. Un secondo tentacolo comparve, subito seguito da un terzo e da un quarto.

Josh deglutì, scosso da un brivido. — Serpenti.

— Mi sembri un po’ verdognolo — osservò Billy, accovacciandosi accanto a lui.

Con un cenno del mento, il ragazzo indicò i tentacoli. — Somigliano ai serpenti. E io odio i serpenti.

— Neanch’io li ho mai potuti soffrire molto — ammise l’immortale. — Una volta, da piccolo, sono stato morso da un serpente a sonagli. Mi gonfiai come un pallone, e ci avrei lasciato la pelle se Black Hawk non mi avesse curato.

— Se dipendesse da me, non esisterebbero più serpenti sulla Terra.

— Ti capisco.

Josh rabbrividì. Sebbene fosse giugno, il vento che soffiava dalla baia era rigido e le goccioline d’acqua che gli spruzzavano il viso erano gelide. Però sapeva che non era il tempo a fargli sentire così freddo. La presenza del male – un male antico – era quasi palpabile nell’aria. — Tu conoscevi questo Neroe?

— Nereo — precisò Billy.

— Lo conoscevi?

— Ne avevo sentito parlare, ma non lo avevo mai incontrato prima di oggi. Non ho mai avuto molto a che fare con nessuno degli Antichi Signori o della Nuova Generazione. Dee e Machiavelli sono i primi veri immortali europei che abbia mai conosciuto. — Billy si scostò un ciuffo di capelli lunghi dal viso. — Mi faccio gli affari miei ed eseguo i compiti più disparati per il mio padrone, Quetzalcoatl. Faccio le commissioni, per così dire, e sono la sua guardia del corpo le rare volte in cui va in città. Mi sono avventurato con Virginia in alcuni dei Regni d’Ombra vicini, ma per la maggior parte erano copie di questo, e di rado ci siamo imbattuti in qualche mostro. — L’immortale indicò col pollice alle sue spalle, verso la prigione. — Non avevo mai visto niente di simile prima d’ora.

— Eccolo — mormorò Josh.

La superficie dell’acqua si increspò e il ragazzo si tenne forte, aspettandosi una sorta di mostro serpentino e tentacolare. Invece dalle onde emerse un uomo dall’aspetto incredibilmente normale, con una massa incolta di capelli ricci. Il volto era ampio, con gli zigomi sporgenti e la mascella robusta, coperta da una barba fitta e attorcigliata in due grandi riccioli pieni di alghe.

— Il Vecchio del Mare — bisbigliò Billy. — Un Antico Signore.

— A me sembra normale — cominciò Josh, ma in quell’istante Nereo si erse sopra le onde, e il ragazzo poté vedere che la metà inferiore del corpo era costituita da otto tentacoli da piovra.

Qualcosa però non tornava. Tre degli enormi tentacoli terminavano con dei monconi. L’Antico Signore aveva una brutta scottatura proprio al centro della fronte. Indossava un farsetto senza maniche fatto di foglie d’alga sovrapposte e cucite con dei tralci, e portava un tridente di pietra sulla schiena.

Josh tossì e Billy si asciugò le lacrime dagli occhi. L’aria pulita del mare si era intorbidita con un tanfo di pesce morto e grasso rancido di balena.

— Nereo — chiamò Dee, avvicinandosi impettito al bordo dell’acqua. — Era ora. Ti stavamo aspettando.

Il Vecchio del Mare appoggiò le braccia umane sul masso e sorrise all’inglese, mostrando una bocca irta di denti aguzzi. — Bada a quello che dici, figlio degli homines. Non devo certo rispondere a te delle mie azioni. — Aveva una voce liquida e vischiosa. — E ho fame.

— È una minaccia sciocca, e lo sai bene — ribatté Dee.

Nereo lo ignorò. — Allora, cosa abbiamo qui…? — Scrutò Machiavelli e Billy, squadrò Virginia e infine posò gli occhi su Josh. — Qualche immortale e un Oro, venuto per distruggere il mondo. Com’era stato predetto nel Tempo Prima del Tempo.

L’aura di Josh divampò sotto quello sguardo, plasmandosi in un’armatura di maglia dorata.

— E tu… sei proprio come ti ricordavo — aggiunse Nereo.

Josh tentò una risata. — Non l’ho mai incontrata in vita mia, signore.

— Ne sei sicuro?

— Oh, me lo sarei ricordato — replicò Josh, contento che la voce non tremasse troppo.

— Mi era stato detto che avresti obbedito ai miei ordini — li interruppe Dee.

L’Antico Signore lo ignorò e si rivolse a Machiavelli. — È ora?

L’italiano annuì. — È ora. L’ha portato?

— L’ho portato. — Il Vecchio del Mare guardò prima Machiavelli, poi Dee, e poi di nuovo l’italiano. — Chi vuole controllare il Lotan?

— Io — rispose subito l’inglese, facendosi avanti.

— Naturalmente — gorgogliò Nereo.

Un tentacolo si staccò da un masso e si attorcigliò intorno al polso di Dee, strattonandolo in avanti. L’immortale non ebbe neanche il tempo di gridare. Virginia Dare si preparò all’attacco, con il flauto stretto in mano, ma un’occhiata di Nereo la fermò.

— Non essere stupida. Se lo avessi voluto morto, lo avrei già gettato in pasto alle mie figlie. — Alle sue spalle, una dozzina di nereidi dalle chiome verdi spuntò sulla superficie del mare, con le bocche spalancate a mostrare i denti da piranha. — Io e te dovremo fare i conti per quello che hai fatto poco fa. Tengo molto alla mia famiglia.

— Non sei il primo Antico Signore a minacciarmi. — Un sorriso crudele imbruttì il viso di Virginia Dare. — E sai che fine ha fatto l’altro.

Il tanfo di pesce marcio si intensificò. Billy e Josh indietreggiarono, trattenendo un conato di vomito.

Virginia gettò indietro la testa e inspirò profondamente. — Oh, quanto mi piace l’odore della paura.

Nereo si rivolse di nuovo a Dee. — Un regalino per te — disse, premendo quello che somigliava a un uovo venato d’azzurro nella mano dell’inglese e chiudendolo fra le sue dita. — Fa’ quello che vuoi, ma non aprire la mano. — Strinse ancora di più la presa sulla mano del dottore, e si udì il suono inconfondibile di un guscio che si rompeva.

— Perché no? — chiese Dee. E poi trasalì, la bocca aperta e gli occhi sgranati dal dolore.

— Ah, sì — gorgogliò di nuovo Nereo, mostrando i denti in un ghigno feroce. — Quello che senti è il Lotan che ti sta mordendo.

Dee rabbrividì ma rimase zitto, con gli occhi grigi piantati sul volto dell’Antico Signore.

— Hai del coraggio, te lo concedo — disse Nereo, spalancando la bocca in un sorriso ancora più feroce. — Si dice che il morso del Lotan sia più doloroso della puntura di uno scorpione.

Dee si era fatto di un pallore spettrale. Gli occhi sembravano enormi sul suo viso, gocce di sudore giallo gli imperlavano la fronte, e l’aria puzzò di zolfo. — Pensavo… — mormorò a denti stretti — pensavo che sarebbe stato più grande.

Billy strizzò l’occhio a Josh. — Anch’io.

— Lo sarà. — Nereo rise. — Ha soltanto bisogno di nutrirsi di un po’ di sangue, prima. — Dee era scosso da violenti fremiti. Cercò di divincolare il braccio sinistro, ma un altro tentacolo lo teneva fermo. — Una volta assaggiato il tuo sangue, sarà legato a te. E sarai tu a controllarlo. Ma dovrai essere rapido. I Lotan sono come le efemere; hanno una vita breve. Avrai tre o quattro ore al massimo prima che muoia. — L’Antico Signore liberò l’inglese dalla presa dei tentacoli e aggiunse: — Dovrebbe essere un tempo sufficiente per cominciare la distruzione della città degli homines.

Josh osservò il Vecchio del Mare ritirarsi dagli scogli e scivolare giù nelle acque verdi e fredde della baia. Diverse teste di donna gli comparvero subito intorno, le chiome verdi sparse come alghe sull’acqua. L’Antico Signore si voltò e puntò gli occhi su Josh; aggrottò la fronte, come per sforzarsi di ricordare, ma poi scosse la testa e si inabissò. L’una dietro l’altra, anche le nereidi scomparvero.

Virginia Dare corse ad afferrare Dee, che sembrava non reggersi più in piedi: con la pelle cinerea, l’inglese teneva ancora la mano sinistra ben chiusa, ma il sangue colava dalle dita. — Aiutatemi! — gridò la donna.

Billy saltò giù dagli scogli e corse ad avvolgere un braccio intorno alla vita dell’inglese. — Lo tengo.

— Spostiamolo laggiù — ordinò Virginia.

— No! — gridò Machiavelli. — Aspettate. — Avanzò con prudenza fra le rocce scivolose e si portò di fronte a Dee. — Josh, aiutami.

Senza pensarci due volte, Josh saltò giù dagli scogli e si mise al fianco dell’italiano.

— Guarda me — disse Machiavelli, sollevando le braccia. Due elaborati guanti di metallo si plasmarono intorno alle mani. — Riesci a copiarlo?

— Facile. — Josh tese le mani, e l’aria marina si tinse del profumo delle arance, mentre un paio di guanti dorati compariva intorno alle dita.

— Prendilo per un braccio e, qualunque cosa accada, non lasciarlo andare — ordinò Machiavelli. Poi guardò Virginia e Billy, ancora ai fianchi dell’inglese. — Pronti?

I due americani annuirono.

— Josh?

Il ragazzo annuì e afferrò il braccio di Dee, tenendolo spalancato. L’aura sulfurea dell’inglese sfrigolò al contatto con i guanti d’oro, ma il profumo di arance era più forte di quello di uova marce. Machiavelli afferrò la mano sinistra di Dee, la rivolse con il palmo verso l’alto e aprì con cautela le dita. Annidati nel palmo c’erano i resti del guscio infranto. E in mezzo ai frammenti c’era il Lotan.

— Somiglia a una specie di lucertola — commentò Josh, sporgendosi per guardarlo bene. La creatura era minuscola, lunga circa tre centimetri, con la pelle verde, quattro zampe e il corpo rigato da striature orizzontali. — A parte le teste.

Sette teste identiche spuntavano da altrettanti colli tozzi sul corpo del piccolo mostro. Ciascuna testa era attaccata al palmo della mano di Dee: le bocche piccole e rotonde ne succhiavano rumorosamente il sangue.

— Se non sapessi come stanno le cose, direi che il Vecchio del Mare ci ha giocato un brutto tiro. — Col mento, Billy the Kid indicò la piccola creatura. — Non mi pare così spaventoso, tanto per cominciare.

— Che si fa per fare crescere le cose? — gli domandò Virginia, in tono condiscendente.

Billy la guardò inespressivo e scrollò le spalle.

Virginia scosse la testa, un po’ delusa dalla sua ignoranza. — Basta aggiungere dell’acqua.

Mentre Machiavelli staccava con delicatezza la creatura dalla carne insanguinata di Dee, quella sollevò le sette testoline e si dimenò con forza, squittendo come un gattino appena nato, cercando di addentare con le fauci aguzze le mani dell’italiano, graffiando i suoi guanti aurici. — Brutta bestiaccia — borbottò Machiavelli. Tenendola sempre a distanza di sicurezza, la lasciò cadere in una pozza d’acqua che si era raccolta fra le rocce.

— E adesso? — chiese Billy.

— Adesso scappiamo — rispose l’italiano.