capitolo quattordici
— È Nereo — disse Machiavelli a Billy the Kid. Aveva posato la mano sinistra sulla spalla del giovane, come se niente fosse, ma in realtà gli stava serrando con forza un nervo laterale del collo. Ogni volta che l’americano apriva la bocca per dire qualcosa, l’italiano stringeva, mettendolo a tacere. — Billy, ti presento il Vecchio del Mare, uno degli Antichi Signori più potenti. — Allentò la pressione sul collo per un istante.
— Tanto piacere — gracchiò Billy.
La luce bianca e nitida che Machiavelli aveva creato illuminava ancora il tunnel. Rivelò un uomo basso e tarchiato, con una folta chioma che gli arrivava alle spalle e una lunga barba riccia. Una brutta scottatura gli sfregiava la fronte abbronzata, e aveva una serie di scottature simili sul petto e sulle spalle. Indossava un farsetto senza maniche fatto di foglie d’alga sovrapposte e cucite con dei tralci, e stringeva un tridente di pietra nella mano sinistra. Quando Nereo si fece un po’ più avanti, la luce bianca si inclinò, illuminandone la parte inferiore del corpo. Machiavelli si accorse che Billy tratteneva un respiro scioccato, e ancora una volta le sue dita si strinsero per impedirgli di commentare. Il Vecchio del Mare era umano soltanto dalla vita in su; sotto di lui, brulicavano lunghi tentacoli da piovra.
— È un onore incontrarla — esordì Machiavelli.
— E tu sei l’immortale italiano. — La voce di Nereo era un gorgoglio liquido. — Quello che chiamano “il facitore di re”.
Machiavelli si inchinò. — Un titolo che non udivo da molto tempo.
— È così che ti ha chiamato il tuo padrone.
— Il mio padrone è molto generoso — replicò mellifluo l’italiano.
— Il tuo padrone è molto pericoloso, e non è molto soddisfatto di te. Tuttavia la cosa non mi riguarda. Ho ricevuto l’ordine di darti la mia assistenza, Facitore di Re. Che cosa vuoi?
— Mi hanno mandato qui per liberare su San Francisco le creature rinchiuse in queste celle. Secondo le mie istruzioni, devo cominciare con le creature anfibie, rilasciandole nella baia. Mi hanno detto che le sue figlie le guideranno verso la città.
— Hai le parole per risvegliarle? — La voce di Nereo era umida e appiccicosa.
Machiavelli mostrò una fotografia a colori ad alta risoluzione. — Il mio padrone mi ha mandato questa. Viene dalla piramide di Unas.
Nereo annuì. Tre dei suoi tentacoli si sollevarono di fronte all’italiano. — Fammi vedere.
Machiavelli fece un passo indietro, scostandosi dalla presa dei tentacoli.
— Non ti fidi di me? — lo fulminò il Vecchio del Mare.
L’italiano rivolse la fotografia verso Nereo. — Non voglio che l’immagine si bagni — spiegò. — L’ho stampata a getto d’inchiostro. Se si bagna, l’inchiostro cola. E di certo non voglio deludere il mio padrone ulteriormente.
— Tienila in alto. Fammi vedere. — Nereo si sporse in avanti e socchiuse gli occhi. Poi, con riluttanza, infilò un tentacolo sotto il farsetto e tirò fuori una busta di plastica, chiusa con una zip; dentro c’era una custodia per occhiali. Nereo l’aprì, inforcò sul naso un paio di occhiali a mezzaluna e guardò di nuovo l’immagine. — Antico Regno — borbottò, quindi annuì. — Questi sono gli Enunciati. Attento, italiano: contengono un grande potere. Che cosa vuoi liberare per primo?
Machiavelli lasciò la presa su Billy e prese un foglietto da una tasca. — Il mio padrone mi ha dato ulteriori istruzioni — disse, spiegando il foglietto per rivelare una serie di punti e trattini.
— Ce l’abbiamo un kraken? — si precipitò a suggerire Billy. — Possiamo liberare un kraken?
Nereo e Machiavelli si voltarono simultaneamente a guardare l’americano.
— Che c’è? — chiese Billy, guardando ora l’uno ora l’altro. Poi si rivolse a Machiavelli e ripeté: — Che c’è?
Gli occhi grigi dell’italiano lampeggiarono un avvertimento.
— Non abbiamo kraken — disse Nereo. — E poi, anche se ne avessi uno, considera che sono grandi così. — Coi tentacoli fece segno all’incirca di tre centimetri.
— Pensavo che fossero più grandi.
— Fandonie da marinaio. Sono dei gran bugiardi.
— Che cosa abbiamo? — domandò Machiavelli. — Mi serve qualcosa di molto scenografico. Pensavo di cominciare con qualcosa di teatrale, che abbia un impatto spettacolare e catturi l’attenzione degli abitanti di San Francisco.
Nereo rifletté per un momento e poi sorrise, mostrando i brutti denti. — In effetti… ho il Lotan.
Machiavelli e Billy lo guardarono poco impressionati.
— Il Lotan! — ripeté Nereo.
I due immortali scossero la testa. — Non ho idea di cosa sia — ammise Machiavelli.
— Non mi sembra un nome tanto spaventoso — commentò Billy.
— È un drago marino a sette teste.
Machiavelli annuì. — Potrebbe funzionare.
— Di certo non passerà inosservato — borbottò Billy.