Nelle ore del mezzogiorno il canyon dietro casa mia era piacevole e la leggera brezza faceva uscire i falchi a caccia di topi e conigli selvatici. Da qualche parte più in basso, tra gli alberi, proveniva il gemito di una sega elettrica contrappuntato dai colpi di una sparachiodi. C'era sempre qualcuno che costruiva qualcosa. Il rumore era incoraggiante. Faceva pensare alla vita.
Posammo la scatola e i dossier sul tavolo in soggiorno, e bevemmo una bottiglia d'acqua. Divorammo muffin con una montagna di marmellata di fragole, in piedi, sopra i documenti, quasi stessimo rubando il tempo per mangiare così come avevamo rubato i fascicoli.
Ci dividemmo il materiale. Io passai in rassegna il dossier dell'omicidio Frostokovich per primo, e capii immediatamente che erano state tolte delle pagine. Ogni dossier inizia con un primo rapporto redatto dai detective incaricati del caso, nel quale viene identificata la vittima e descritta la scena del crimine. Marx e Munson avevano firmato il rapporto. Poi venivano le trascrizioni dei colloqui con gli operai che avevano scoperto il corpo, seguite dai primi interrogatori dei genitori di Sondra, Ron L. e Ida Frostokovich. Se Marx e Munson avevano interrogato le amiche di Sondra a proposito della cena, il rapporto di quegli interrogatori era sparito. Dopo gli interrogatori dei genitori mancavano dodici pagine. Il resoconto dell'autopsia condotta dal medico legale, lungo sei pagine, era integro, ma subito dopo ne mancavano altre tre. Non persi tempo a sfogliare il resto del dossier.
«Lo hanno ripulito. Mancano pagine dappertutto.»
Pike stava sfogliando i fascicoli dentro la scatola. Con un grugnito sollevò un sacchetto di plastica trasparente per le prove contenente un dischetto color argento. Chiaramente visibile attraverso la custodia di plastica c'era la scritta REPKO.
«Il DVD sparito» disse Pike.
Pinzato al sacchetto c'era un foglio piegato in quattro. Pike lo lesse e me lo passò.
«Lo hanno mandato all'FBI. La Scientifica aveva ragione. Neppure i federali sono riusciti a ricavarne niente.»
La lettera veniva dal laboratorio dell'FBI di San Francisco ed era indirizzata al vicecapo Thomas Marx. Confermava quanto Pike mi aveva appena detto.
«Ma perché mandarlo? Se Marx pensava che potesse scagionare Byrd o accusare Wilts, perché non distruggerlo e basta?»
Pike fece un altro grugnito e tornammo ai fascicoli.
Anche dal dossier dell'omicidio Trinh mancavano delle pagine, anche se di meno, mentre quello della Repko era stato a dir poco saccheggiato. Mancava la maggior parte dei documenti e ampie sezioni dei rapporti.
Misi da parte i dossier e presi un fascicolo sottile contrassegnato come REPKO-PALMARE/TABULATI. La prima pagina era una lettera del presidente di un gestore di telefonia cellulare indirizzata a Marx, riguardante lo scomparso palmare di Debra Repko.
Gentile vicecapo Marx,
facendo seguito alla richiesta da lei personalmente avanzata oggi, e con l'intesa che questa comunicazione resterà segreta finché i nostri legali non avranno ricevuto le debite disposizioni da parte del tribunale, ho il piacere di inviarle i tabulati relativi agli ultimi sessanta giorni del numero di cellulare in oggetto, il cui contratto è intestato alla Leverage Associates. Come le ho detto, confido nella sua parola e nella sua discrezione perché la nostra collaborazione non venga divulgata.
Se posso esserle ulteriormente di aiuto in questa questione, non esiti a contattarmi al mio numero personale.
Distinti saluti,
Paulette Brennert, presidente
La data indicava che Marx aveva richiesto i tabulati quasi una settimana prima della scoperta del cadavere di Byrd.
«Senti questa» dissi. «Marx sapeva del palmare di Debra Repko. Darcy e Maddux no, ma lui sì e aveva richiesto i tabulati.»
Pike si avvicinò e girò la pagina.
Le cinque pagine seguenti erano i tabulati che elencavano le telefonate fatte e ricevute dal palmare di Debra nel periodo precedente la sua morte. Accanto a ogni chiamata c'erano delle annotazioni a mano in inchiostro blu o nero che identificavano le telefonate come fatte o ricevute da dipendenti della Leverage. Altre erano indicate semplicemente con il termine "famiglia", ma sei erano state evidenziate in giallo: erano state effettuate tutte nei dieci giorni precedenti la sua morte, tutte dirette o provenienti dallo stesso numero, che non era stato identificato. Proseguii.
La pagina successiva era una specifica tecnica con la foto di un cellulare molto semplice prodotto dalla Kyoto Electronics. Era un modello poco costoso, di quelli che non si aprono a conchiglia e senza fotocamera, probabilmente dotato di funzioni limitate. Al foglio era pinzata una lettera di accompagnamento.
Detective C. Bastilla,
il numero di cellulare in questione è un numero prepagato assegnato a un telefono cellulare (modello AKL-1500) prodotto dalla Kyoto Electronics (vedi foto allegata). Dalla nostra documentazione risulta che il telefono, l'attivazione del servizio e il traffico aggiuntivo sono stati pagati in contanti. Per questa ragione non siamo in grado di fornire informazioni sull'acquirente.
Per motivi legati al rispetto della privacy non possiamo fornire i tabulati del traffico del summenzionato numero finché non riceveremo un'ingiunzione del tribunale.
Una volta ricevuta detta comunicazione saremo felici di ottemperare alla sua richiesta.
Distinti saluti,
Michael Toman
Direttore Gestione Clienti
«Il giorno in cui è stata uccisa ha parlato due volte con il numero evidenziato» osservò Pike.
«Joe, Bastilla stava cercando di identificare l'intestatario di quel numero.»
«Così pare.»
Pike tirò fuori un fascicolo pieno di documenti su Wilts, ma in nessuno trovai quello che mi aspettavo. Questo fascicolo portava l'etichetta dell'FBI e conteneva una lettera di Marx al direttore dell'FBI a Washington. Era contrassegnata dalla dicitura PERSONALE E CONFIDENZIALE. Vi era allegato un breve elenco di numeri telefonici, compreso quello che era stato evidenziato in giallo sui tabulati.
Questa mia lettera è una richiesta ufficiale perché la sua agenzia ottenga la necessaria ingiunzione del tribunale e avvii e prosegua la sorveglianza e l'intercettazione dei numeri di telefono allegati, tutti appartenenti alla zona di Los Angeles, azione che deve essere portata avanti indipendentemente e all'insaputa del mio ente, il Dipartimento di polizia di Los Angeles e di ogni altro agente, ufficiale o membro della forza pubblica locale. Poiché pensiamo che il consigliere Nobel Wilts sia al corrente o possa addirittura aver commesso più omicidi nel corso di questi ultimi sette anni, non posso insistere a sufficienza sulla necessità della massima segretezza.
Fissai la pagina, ma non riuscivo più a mettere a fuoco le parole. Cercando di tenere a bada la rabbia, controllai la data. Marx aveva inviato la richiesta via fax al capo dell'FBI soltanto otto giorni prima, due giorni prima di annunciare al mondo intero che il responsabile degli omicidi era Lionel Byrd.
«Joe» dissi, e gli passai la pagina.
«Non stanno proteggendo Wilts, stanno indagando su di lui. E l'indagine è ancora in corso.»
Stavamo leggendo il resto dei documenti quando arrivò la prima auto. Niente sirene spiegate né lampeggianti, niente squadre speciali a bordo di elicotteri. Un semplice scricchiolio di ghiaia davanti alla mia porta, seguito da un debole stridio di freni.
Pike andò alla finestra.
«È Marx.»
La cerchia degli eletti era arrivata.