Sera
Scott entra in cucina mentre apro una bottiglia di vino; mi appoggia le mani sulle spalle e mi stringe. «Com’è andata con lo psicologo?» Rispondo che è andata bene, che stiamo facendo progressi. Ha accettato il mio rifiuto di entrare nei dettagli. Poi aggiunge: «Ti sei divertita con Tara?».
Gli do la schiena, quindi non so se lo chiede in maniera innocente o se ha qualche sospetto. La sua voce è neutra.
«È davvero carina, ti piacerà. La settimana prossima andiamo al cinema. Potrei invitarla a mangiare qualcosa, dopo il film.»
«E io non posso venire al cinema?»
«Ma certo!» Mi volto e lo bacio sulla bocca. «Però lei vuole vedere quel filmetto con Sandra Bullock e...»
«Okay, okay! Falla pure venire a cena dopo il film» replica lui, poi mi appoggia le mani sulla schiena.
Verso il vino e usciamo, ci sediamo nel portico, con i piedi sull’erba.
«È sposata?» mi chiede.
«Chi, Tara? No.»
«Ha un fidanzato?»
«Non credo.»
«Allora una fidanzata?» Scoppia a ridere. «Quanti anni ha?»
«Non lo so, una quarantina.»
«Ah! Ed è single, che tristezza!»
«Sì, forse si sente un po’ sola.»
«E tu sei una calamita per le persone solitarie, no? Vengono tutte da te.»
«Davvero?»
«Quindi non ha figli?» Forse è soltanto un’impressione, ma non appena solleva l’argomento dei figli avverto una tensione nella sua voce. La lite si sta avvicinando e io non ho alcuna voglia di discutere. Mi alzo in piedi, gli dico di prendere i bicchieri e di seguirmi in camera.
Lui obbedisce e io mi spoglio mentre saliamo le scale. Arrivati in camera, mi spinge sul letto. Io ho un altro in testa, ma non importa perché lui non lo sa. Sono abbastanza brava a fargli credere di essere al centro dei miei pensieri.