La sera dello stesso giorno. Salone con colonne. Nel fondo, altra sala, con una tavola imbandita per una cena fredda. Gli invitati sono in abito da sera. Il Marziano, in marsina, è allungato su un divano. Tra gli invitati: Oliviero, Lazzaro, Massimo, Alessio, Ercolani, Romano, Anna, Mara, Patrizia, Isabella, Amalia e Diomira. La padrona di casa, Gloria, sorveglia felice la festa. Al levarsi del sipario, tutti gli invitati, meno il Marziano, cantano:
La canzone della ricchezza che porta all'indecisione.
CORO FEMMINILE
Milady, Monseigneur, Mylord, Sir,
Veranda, Belvedere, Ambassador?
Rivoli, Tivoli, Florida, Eclair,
Grandair, Grandieu, Thunder, Commodor?
CORO MASCHILE
Converti, Convertible, Caravan, California, Invertible, Kapitan, Capri, Corsaire, Metropolitan?
CORO FEMMINILE
Regence, Empire, Fregate, Roi, Corniche, Zephir, Esquire, Riviera, Luxurial?
Riche, De Riche, Très-Riche, Extra-Très-Riche, Luxurious, De Luxe, Lux-Perpetual?
CORO MASCHILE
Amalfi, Portofino, Queen, Sultan, Skyline, King, Bermuda, Manhattan, Montecarlo, Biarritz, Deauville, Can-Can?
Finita la canzone, gli invitati si dispongono variamente a continuare la loro cena in piedi.
GLORIA Si sente meglio, adesso, Kunt?
MARZIANO Sì meglio. Io non capisco ancora quando bisogna smettere di bere. In acqua, credo che affogherei.
Tutti ridono.
MARZIANO Che cosa stavate cantando?
GLORIA Una canzone sulle automobili. Il benessere porta all'indecisione, che tipo di automobile comprare?
MARZIANO Non solo il benessere porta all'indecisione. Credo che l'indecisione sia una qualità della intelligenza. O difetto? Vedete, sono indeciso, anche nelle definizioni.
ROMANO L'automobile, che noia! Aumenta la solitudine dell'uomo. L'ho anche scritto.
ALESSIO Tu hai scritto tutto.
ROMANO Faccio quello che posso. E tu sei un pigro!
LAZZARO Ieri guardavo certe automobili. (Tutti mangiano. Un silenzio.) Non è possibile che soltanto lo sfarzo volgare della nostra epoca possa suggerire il barocco di certe decorazioni. Ci dev'essere un motivo più profondo. (Al Marziano) Potrebbe essere un motivo religioso, un residuo totemico? Lei che ne dice?
ERCOLANI No, l'automobile è un tentativo inconscio di glorificare il corpo femminile. Io lo so.
LAZZARO Già, con la tecnica di scomposizione dei cubisti!
ERCOLANI Ma è chiaro! Il seno fa da paraurti, il cofano è il ventre, le code, le gambe.
ISABELLA È vero!
ALESSIO C'è da chiedersi se il guidatore si accorge di guidare una Venere Callipigia o le Tre Grazie!
ROMANO Trascurato dalle Arti, il corpo umano ispira l'Industria. Più l'Arte diventa extraumana, più gli oggetti d'uso diventano antropomorfici. Mi fate dire banalità! (Al Marziano) Lei, che ne pensa?
MARZIANO Io detesto le macchine, tutte. Finiranno per darci consigli, e per giudicarci. Da noi si verificano già i primi casi. No, non voglio parlarne. Un po' di champagne, se non vi dispiace.
ANNA Non vorresti invece del caffè con un po' di limone?
MARZIANO (duro) Lasciami in pace! Lo champagne dà la stessa sensazione dello Spazio. Anche lassù la mente si smarrisce in questo semplice piacere, che accende il desiderio e allontana la sua realizzazione.
ISABELLA Ebbrezza per ebbrezza, vado al limite. Avete mai provato l'acqua pura? Non la provavo da molto tempo, ma l'altra sera, così per sbaglio, bevo un bicchiere d'acqua e sono rimasta stordita! Una folla di immagini, di ricordi, i ruscelli di montagna, un ritorno liquido della adolescenza... Forse stiamo perdendo l'uso di certe sensazioni, che sono inebrianti perché semplici.
ERCOLANI Non esageriamo. Anche l'acqua minerale è buona.
MARZIANO Dov'è il bagno?
ANNA Ti accompagno, vieni.
Escono. Tutti mangiano. Un silenzio.
GLORIA Che uomo eccezionale, non vi sembra? Romano, dica qualcosa.
ROMANO Gli uomini eccezionali mi annoiano. Sono già io un'eccezione, e abbastanza fastidiosa. Io mi odio.
ISABELLA Si odia! Vedete dove si caccia a volte la vanità.
ROMANO Tu sei una regina scontenta. Scontenta e capricciosa!
AMALIA Io lo trovo un vero uomo. Ha quell'aria indifesa, che ti fa desiderare di proteggerlo, di stargli vicino. Un uomo per piacermi deve darmi il rimorso della purezza.
ROMANO Rimorso, purezza, Dio che discorsi, mi fa male la testa! Me ne vado!
ERCOLANI È stato un errore invitarlo assieme al marziano. Un grave errore.
ROMANO Tu sei un mangione! No, adesso leviamo gli scherzi, è un uomo interessante, benché non si possa giudicare così, a prima vista.
LAZZARO Io trovo che non ci sono punti in comune, sono ancora in quella fase di rispetto che può preludere alla catastrofe. Io lo guardo, lo ascolto, tutto bene. Mi è anche simpatico, come mi sono simpatiche tutte le persone che hanno le qualità che io non ho. Lui beve, io no. Io sono geloso, lui no. Lui è calmo, veste bene, questo soprattutto. Sì, la persona vestita bene mi sembra subito di un altro mondo.
OLIVIERO Ma lui è appunto di un altro mondo!
LAZZARO Insomma, mi piace, lo giuro. Solo trovo, non vorrei sbagliarmi... lo trovo leggermente impegnato in qualcosa che non lo riguarda.
ISABELLA Ma è una cosa che riguarda tutti.
ALESSIO Io non vorrei pronunciarmi. Ma penso che sia stato tu, Oliviero, a montargli la testa. Tutte quelle storie ridicole.
OLIVIERO (ride) Io? Adriano, vorrai dire.
ALESSIO Tu e Adriano.
Entrano Anna e il Marziano.
MARZIANO Dalla finestra del bagno si vede una città sconosciuta, un deposito di baracche, un miscuglio di tetti sfondati, di comignoli, la terra sembra rosicchiata, c'è un topo giù nel cortile che mi guardava, ritto in piedi, e su tutto un cielo giallo, cattivo. È ancora Roma? Dove sono le cupole, c'è gente in quelle case?
GLORIA Il panorama migliore è dall'altra parte.
ALESSIO Sì, quello del bagno è il panorama di servizio.
Tutti ridono.
ROMANO Si trattiene molto a Roma?
MARZIANO Non credo. Ho intenzione di viaggiare, forse verso il Sud, lungo la costa.
ROMANO Il Sud. Tutto parla di morte in un paesaggio erotico. Conosce la questione meridionale?
MARZIANO Non conosco nemmeno un mese di fame.
ISABELLA Va col suo apparecchio?
MARZIANO No, a piedi.
GLORIA A piedi! Ma è meraviglioso!
MARZIANO Partiremo in tre. Io, Anna e un nostro amico.
Lazzaro e Oliviero ridono.
GLORIA Ah, come verrei volentieri. Chi vuole ancora champagne?
Un silenzio. Tutti bevono.
ROMANO Come le appare la condizione umana, la nostra condizione?
MARZIANO Lo scopo del mio viaggio è appunto di trovare una risposta alla sua domanda.
ROMANO La condizione marziana è preferibile?
MARZIANO È un discorso difficile.
ROMANO Facciamolo.
MARZIANO Bene, vi farà ridere se vi dico che anche il marziano non riesce a consolarsi del fatto di non essere più il centro dell'universo. Questo è successo all'Uomo qualche secolo fa, a noi da molto più tempo.
ALESSIO (ipocrita) Se è lecito, come vi siete confortati di questo spostamento del... centro?
MARZIANO La meditazione... Meditandoci sopra.
Un silenzio.
ROMANO Allora, meditiamo! (Dà un colpo sulla schiena di Ercolani) Medita, mangione!
ERCOLANI No, no, mi fai cadere il piatto!
LAZZARO (ipocrita) Un momento, cerchiamo di capirci sul significato del suo impegno. Meditare significa infine accettare. O sbaglio? Ora (indica Romano) lui impegna il suo "Io" verso un fine che annulla il suo "Io"? Non lo conosce! Sarebbe un suicidio, per lui.
ROMANO Sì, vorrei proprio morire, invece.
GLORIA Chi vuoi suicidarsi?
ERCOLANI Lui, Romano.
MARZIANO Ammettiamo che la soluzione ultima offerta all'umanità sia appunto il suicidio. È una ipotesi. Un suicidio collettivo. Per mancanza di fede in qualcosa, in se stessa. Credo che il nostro impegno sia di impedire appunto questa assurda soluzione. Se vogliamo continuare a parlare di suicidio, bene, ma che sia un suicidio nella direzione opposta, cioè alla ricerca del centro "nell'Io". No? Ogni uomo sia il centro del "suo" universo. Chiamiamola teoria del suicidio vitale. Un annullamento che è rinascita. Champagne, prego.
AMALIA Io trovo che è meraviglioso.
ISABELLA Io, sola, mi sento infatti un universo. A voi non succede?
ROMANO Sì, e appena sei sola mi telefoni, per noia. Bugiardella!
ISABELLA Presuntuoso e canaglia!
ROMANO (le fa il solletico) Civettuola!
ISABELLA Oh, no, il solletico, no! (Rovescia il suo piatto addosso al Marziano.)
GLORIA Sbadata, ma guarda che hai fatto!
ISABELLA Oh, perdono signor Kunt! La colpa è di questo genio maleducato. Venga, venga, lo laviamo subito, l'accompagno anch'io.
MARZIANO Non è nulla, vi prego.
Escono il Marziano, Isabella e Anna. Un silenzio.
ERCOLANI No, no, no...
ALESSIO Che devo dirvi? Siamo a corto di informazioni. La mia può essere, anzi lo è senz'altro, presunzione. Ma io mi domando, capisco Kant, capisco Hegel, perché non devo capire questo marziano che, via, diciamolo pure, sarà una degna persona, ma non è un genio? Non metto in dubbio la sua sincerità. Sono perplesso.
ROMANO C'è una paginetta di Leopardi sugli stranieri. Leopardi, neanche lui era un genio, nel senso moderno, ma certe cose le aveva capite. Dice, appunto: lo straniero fa sempre un'ottima impressione, la prima volta, perché arriva con una carica di novità, con un brio che è diverso dal nostro e ci interessa. Poi, si scopre che è un cretino.
GLORIA Non direi che questo sia il caso di Kunt.
AMALIA È un essere affascinante!
PATRIZIA Per giudicarlo, bisogna averlo conosciuto.
DIOMIRA A me piace quel suo modo sereno di guardare. È così maschile. Dà il senso di una sicurezza nuova.
ERCOLANI Sicurezza! Voi non sapete che farvene della sicurezza, in un uomo. Voi avete bisogno di uomini deboli come noi.
ROMANO Concludendo, mi consola sapere che non soltanto la Terra è piena di cretini, ma anche l'universo. Lo sospettavo da tempo. Dio è uguale per tutti. Io vado, debbo alzarmi presto, lavoro al nuovo romanzo.
ALESSIO Se penso che basterebbe un sonnifero. No, aspetta.
MASSIMO Volete sapere l'ultima sul marziano? Sta venendo? No. Due sere fa, stavo a via Veneto, lui doveva essere in un'automobile ferma, perché, camminando, mi avvicino a due ragazze che stazionano sempre là, all'angolo, e vedo che parlottano tra loro. Aguzzo l'orecchio. Una diceva: "Vieni col marziano? E su, vieni!" L'altra sembrava nervosa e seccata: "Io no, vacci tu. Io col marziano non ci vado."
AMALIA È enorme!
GLORIA Davvero?
ROMANO Bisognerebbe sapere se il rifiuto della ragazza era dovuto a timore dell'ignoto, o soltanto a spirito di nazionalismo. È noto che le prostitute sono conservatrici. L'ho anche scritto.
Tutti ridono.
ALESSIO Bene, se ci mettiamo su questa strada, io vi dico: sapete quanti film sono in preparazione sul marziano? Lo so perché oggi mi trovavo da un produttore. Nove! Non uno, nove!
Tutti ridono.
ERCOLANI Vi dirò di più. È in ribasso anche con le fotografie. Erano arrivati a pagare un servizio tre milioni.
OLIVIERO È vero, è vero.
ERCOLANI Ieri parlavo con un tale, un fotografo, e mi ha detto che il marziano, invitato all'aeroporto per accogliere un'attrice americana – che, badate bene, aveva pagato per questa pubblicità – è stato pregato da un paio di fotografi di allontanarsi. Sembra infatti che se c'è lui, in una fotografia, certe riviste illustrate non la comprano.
OLIVIERO È possibile!
MASSIMO Sì, una scena penosa. C'ero. "A marzià, te scanzi?" gli dicevano. E lui, senza capire bene, agitava la testa e le mani, salutando.
AMALIA Attenti, viene.
Rientrano il Marziano, Isabella e Anna.
MARZIANO Vogliamo bere su questo grazioso incidente? Ogni macchia è stata tolta. Era del gateau à l'orange, e l'arancio è un po' il simbolo di questo paese.
ROMANO Se adesso tiriamo fuori quel noioso di Goethe, me ne vado davvero.
GLORIA Sì, beviamo! Versate!
LAZZARO E su Marte... su Marte, a che punto siamo con le teorie estetiche?
MARZIANO C'è una sola arte: la Vita. Una sola bellezza: il Nulla.
LAZZARO Non dev'essere molto divertente. (Tutti ridono.) No, perché ridete, ma guarda che mascalzoni! Mi scusi, i miei amici sono disabituati alle discussioni serie e anche leggermente portati, con una punta di bontà, verso un'attenzione canagliesca. Ridono perché credono che io stia scherzando.
MARZIANO Dalla finestra del bagno, un quartiere sordido, e un cielo che non promette niente di buono.
Un silenzio.
ALESSIO Un paese assurdo, dove tutti giocano con la loro noia, ma non è la pura noia dell'analfabeta, è la noia del gorilla chiuso in gabbia. Nove film! Che mancanza di immaginazione, nella fantasia dei pulcinella. Il sesso e il ventre. E tutto il resto, vuoto, nulla, gabbia! Io me ne vado.
GLORIA No, Alessio, resti ancora! Anna, che le succede, lei non beve, è triste, non dice una parola.
ANNA Sono triste? Non credo. Ma lo divento, se mi dite che lo sono.
ISABELLA Oh, cara, com'è vero!
GLORIA Cara, cara, Anna, dal viso melanconico di bambina responsabile.
ANNA Se mi ci fate pensare, divento triste. E piango.
GLORIA Facciamo qualche gioco? La verità? La torre?
ROMANO No, no, per favore! La Sfinge è sempre banale!
GLORIA Dentro o fuori?
TUTTI No, no, niente giochi.
LAZZARO C'è ancora gente a cui piace giocare? (Declama)
La donna è dentro? No, fu fatta fuori.
E il commendatore? È sempre dentro.
L'amore come va? E ancora dentro.
Sei stasera da me? No, ceno fuori.
Tutti ridono. Entrano Fabrizio e Adriano.
FABRIZIO Carissima Gloria, sono mortificato per il ritardo. In compenso vi porto un amico, Adriano, veramente non è la persona che si dovrebbe portare tra gente per bene, chiudete l'argenteria. Carissima, ho letto cose sue bellissime, toccanti, mi hanno commosso.
GLORIA Davvero? Ma non ci davamo del tu, caro?
FABRIZIO Ma certo, bella bambolona mia, vieni qua, fammi sentire un poco. (L'abbraccia.) Come stai bene, tu sai che mi turbi sempre.
GLORIA Oh, che furore. Fabrizio, vorrei presentarti...
FABRIZIO E tu cattiva Diomira, non mi vuoi più bene? Perché mi guardi severamente?
DIOMIRA Fermo!
GLORIA Fabrizio, vorrei...
FABRIZIO No, Oliviero, non ti abbraccio, niente paura, mi sei antipatico. Abbraccio questa, invece. Ecco la stella Isabella, che viene nei miei sogni, verso l'alba, col suo passo di gatta.
ISABELLA Niente carezze, ho ripreso a scrivere, non posso turbarmi.
FABRIZIO Bene, brava, scrivi! (Vede Anna.) Deliziosa e sconcertante creatura! (L'abbraccia.) Quanto tempo, sei un'altra, qualcosa di nuovo nei tuoi occhi, mi piaci di più. E ricordo anche come ti chiami. Anna! Oh, Anna, sono maturo per il totale abbandono. Sei sempre con quel missionario di Fred Gomes?
GLORIA Fabrizio! Vorrei presentarti al signor Kunt, il fidanzato di Anna.
Oliviero ride. Un silenzio.
FABRIZIO Ah, certo! II signor Kunt, lei? Bene, non so che cosa dire. Ridete? Ho atteso tanto questo incontro, che ho paura di mettermi a balbettare. Mi scusi, certi momenti hanno una loro magia, un loro significato, non voglio turbarli. (Pausa.) Forse quest'ambiente frivolo non è il più adatto per dirle che cosa è stata per noi la sua venuta quaggiù. Grazie. Io sbaglio sempre tutto. Spero di diventare suo amico.
MARZIANO Un amico?
FABRIZIO Di quante cose vorrei parlarle, ma non ora, non ora. Spero che un giorno, tra un anno, tra due anni, con più calma... che cosa fa domani, perché non stiamo insieme?
MARZIANO Domani parto e non so se avrò occasione di tornare in questa città. Il mistero di un occhio, un anno di disperazione...
FABRIZIO Parte? Impossibile. Ma la capisco. Levarsi, togliersi da una città quando diventa un'abitudine! L'abitudine uccide la conoscenza. Sembra un paradosso.
MARZIANO Non lo è?
FABRIZIO O forse il segreto è guardare ogni giorno la stessa realtà con occhi sempre nuovi, sempre accesi di amore?
ADRIANO Qui si parla ancora d'amore?
Stupore di tutti. Una pausa.
ANNA Perché è venuto, lei? Non doveva.
ADRIANO Sapevo di trovarti. Sono venuto per riprendere un discorso che abbiamo lasciato a metà. Vieni con me?
ANNA (dopo un silenzio) Credo di sì.
ADRIANO Non ti offro un grande amore, ma un'imitazione da quattro soldi, propria di quest'epoca senza amore. È tutto quello che ho. Un pasticcio da farsi dove capita, da talpe, scappando. Ho giù la macchina. Vieni?
ANNA Credo di sì. Mi offri troppo. Non posso rifiutarlo.
ADRIANO Aspetta, non ho finito, mi sono dato alla poesia anch'io, come tuo padre. Stai a sentire:
Andiamo, donna, è tempo d'amare,
sul raccordo anulare.
La campagna ci attende, il cacciatore,
e il fido pastore.
Andiamo, donna, togliti il rossetto.
Offriti. Aspetto.
(Adriano e Anna si baciano.)
Così furtivo, il desiderio passa,
nell'uomo-massa.
TUTTI
Andate, amanti, è tempo d'amare
sul raccordo anulare!
Escono Anna e Adriano, di corsa. Emozione.
MARZIANO Anna! Anna! Adriano! Aspettatemi! Un silenzio.
ALESSIO Io vado.
ROMANO Anch'io.
MARZIANO No, restate. Conosco il suo carattere. Credo che sia meglio bere alla sua felicità. La felicità di un momento, l'unica che dura tutta la vita. (Beve.) Riprendiamo la conversazione. Parlavamo dell'abitudine del guardare le stesse cose ogni giorno con occhi nuovi... O sbaglio?
Un silenzio.
ALESSIO Un paese brulicante di maschere, una società di maschere, che suda sotto la sua maschera, ma non se la può togliere, perché il suo volto è orribile, senza lineamenti, liscio come un uovo! Alle due chiude il caffè, faccio ancora in tempo, addio, addio.
ROMANO Stia bene, Kunt, sono contento, ci vedremo. Anche da noi, come vede, la vita di società ha questo di buffo, che ognuno crede di recitarvi la parte principale.
Alessio e Romano escono. Un silenzio.
FABRIZIO Parlavamo dell'abitudine, sì.
AMALIA E di come può diventar vita.
MARZIANO Il mistero di un sasso. (Getta il bicchiere.) Oh, scusatemi. No, vi prego, non è niente, beviamo. Mara, Patrizia, qui. (Le abbraccia.)
GLORIA Sì, prendiamo le cose come vengono. Begli amici, Fabrizio, che mi porti in casa!
FABRIZIO Lo invidio, vorrei poterlo imitare! La donna d'altri! È la sola cosa che mi turba. Ma una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede. E lo trovo là, che mi aspetta.
Musica: valzer o tango.
MARZIANO Brindiamo alla vita! Balliamo!
ISABELLA Brindiamo all'universo!
ERCOLANI La Terra mi basta, ma brindiamo!
OLIVIERO Massimo, ricordi la lettera anonima? La lettera di un profeta! Oddio, oddio!
GLORIA Silenzio. Balliamo. Kunt, balliamo.
Tutti formano coppie.
MARZIANO Miriadi di ellissi fanno questo lavoro! Uno... due... tre!
Al "tre" tutti ballano, facendo complicate figure, il Marziano con allegro impegno.
Sipario.