Prologo
Ci sono dei bambini che si tengono per mano in circolo. Al centro c'è una bambina, sola. È bendata, ma sulla benda sono dipinti due occhi, neri, spalancati, orlati di rosso. La bambina al centro gira in tondo con le mani tese. Tutti gli altri danzano in un cerchio sempre più ampio e cantano.
"Finché in cerchio restiamo stretti
I futuri saranno predetti.
Cuore duro deve mostrare
Chi il cerchio vuol spezzare."
Sembra un gioco allegro. Ogni bambino del circolo esterno grida una frase. Io non riesco a sentire cosa dicono, ma la bambina bendata sì. Comincia a urlare di rimando, le sue parole trasportate da un vento che monta a poco a poco. "Arde la fiamma." "Dei draghi il dramma." "I mari sollevati." "I cieli ingioiellati." "Uno come due s'avanza." "Dei quattro penitenza." "Due come uno verranno." "Le vite spegneranno!" "Pagate amaro pegno." "Finisce il vostro regno!"
Sull'ultima parola, dalla bambina al centro si scatena una tempesta. I suoi frammenti volano in tutte le direzioni e il vento solleva i bambini urlanti e li scaraventa lontano. Tutto diventa nero, tranne un circoletto bianco. Al centro giace la benda con gli occhi neri, spalancati, che fissano.
Diario dei sogni di Ape Lungavista