3.
Piú tardi quella sera passano a trovarlo in cella Tommy e il secondino piú giovane (Phil, se non sbaglio, pensa Gesú). Phil ha un blocco e una penna. – Che succede, ragazzi? – chiede Gesú.
– Ehm… – fa Tommy. – Dobbiamo prendere l’ordinazione. Per il tuo, ehm, ultimo pasto.
– Ah, certo –. Gesú sa che non è facile per loro, e cerca di semplificare le cose. – Sapete che vi dico? Io non ho bisogno di niente. Non sarebbe possibile ordinare tutto il cibo che mi è concesso, pizza o pollo o altro, farlo portare fuori e regalarlo al primo barbone che incontrate?
Tommy e Phil lo guardano allibiti. – Veramente? – dice Tommy. – Be’, non credo che sia ammesso.
– E va bene –. Ci pensa a lungo, grattandosi il mento. – Nel qual caso… potrei avere del baba ganoush?
– Prego? – domanda Phil.
Gesú ripete. Phil si gira verso Tommy, ma nemmeno lui ha capito.
– Vi faccio lo spelling, – dice Gesú. – B-a-b-a-g-a…
– «Babaganoush»? – ripete Phil, scrivendo una lettera per volta.
– Quello. È una roba che fanno in Medio Oriente. Con del pane arabo e magari qualche oliva. Sarebbe il massimo.
– Cazzo, non l’ho mai sentito, – dice Phil. – Qui di solito, boh, ordinano pollo fritto o un hamburger o roba del genere.
– Ah, sí? Ma a quel punto ce la fanno, sí insomma, a mangiare? – chiede Gesú, sinceramente interessato, appoggiato con aria disinvolta contro le sbarre, mentre chiacchiera con loro come se tutto questo non lo riguardasse. Un argomento come un altro. Cazzo, pensa Tommy. O questo è il tipo piú freddo che io abbia mai visto in tutta la mia cazzo di vita, oppure sta mentendo a se stesso e quando si renderà conto di quello che deve passare andrà completamente fuori di testa. Tommy spera di no. Spera che Gesú possa arrivare sino in fondo con la stessa dignità che ha dimostrato finora.
– Cazzo, ci provano, – dice Phil. – Una volta c’è stato un tizio, un pezzo di merda che aveva ammazzato non so quanti bambini, che si è ordinato…
Tommy gli scocca un’occhiataccia e il ragazzo chiude il becco. Ma Gesú, che stava ascoltando e sorridendo, dice: – No, continua, dài. Voglio sentire. Va tutto bene, Tommy.
Tommy fa un cenno e Phil ricomincia. – Ok, allora questo tizio, insomma, ordina una bistecca al sangue con la senape, pollo fritto, costolette alla griglia, patatine fritte, cipollotti, pancetta, patate al forno, pomodorini, insalata mista, due cavolo di hamburger, crostata di pesche, latte, caffè e del tè freddo –. Phil sta ridendo, e anche Tommy scuote la testa e sorride.
– Ammappate! – dice Gesú, e se la ghigna pure lui.
– Be’, è arrivato a metà di tutta ’sta roba e poi… Uuush! È uscito tutto come una specie d’idrante…
– Ehm, – dice Tommy, cercando di cambiare argomento, – questo piatto mediorientale che hai chiesto… Non mi sembra una gran quantità di cibo. Sicuro che non vuoi qualcos’altro, figliolo?
– A dire il vero, Tommy, ci sarebbe un’altra cosa che vorrei tanto…