6.

Per riavvolgere il film della giornata del 27 maggio e della notte della Repubblica tra 27 e 28 maggio ho utilizzato, per la scansione cronologica, una ricostruzione degli orari fornita da queste quattro fonti: le agenzie italiane Ansa, Agi, Adnkronos, e una cronologia, con timing preciso, affidata di minuto in minuto al sito del giornale meno ostile al Movimento cinque stelle, «Il Fatto Quotidiano». Quest’ultima è consultabile qui: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/27/governo-m5s-lega-diretta-conte-ha-rimesso-il-mandato-mattarella-non-ho-ostacolato-il-governo-lho-agevolato-ma-una-prospettiva-di-uscita-dalleuro-mette-rischio-risparmi-degli-italiani/4385514/. Gli orari del-le agenzie contemplano di solito uno sfasamento lieve, a volte assai lieve, rispetto agli orari dei fatti. Questo va considerato, e nei limiti del possibile l’ho tenuto presente.

Le parole di Davide Casaleggio, che quel pomeriggio è a un’iniziativa a Ivrea, sono citate da un’agenzia Ansa delle 18,15.

Che poco dopo le 19 il premier incaricato stia tentando ancora con Sergio Mattarella una mediazione (la proposta di andare in aula a chiedere la fiducia, con Savona non più indicato al ministero dell’Economia) è in diversi articoli del giorno dopo, ma anche in un’agenzia Ansa delle 19,15, praticamente in diretta.

Il discorso di Conte all’uscita dal colloquio al Quirinale con il presidente della Repubblica può essere rivisto qui: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/27/governo-giuseppe-conte-rimette-lincarico-rinuncio-ho-profuso-massimo-sforzo/4385783/.

Il Quirinale parlò di «irrigidimento» delle forze politiche (una tesi sostanzialmente diversa da quella del veto opposto da Mattarella, propagandata da fonti del Movimento). Lo si legge bene ovunque, basti qui il resoconto Ansa: http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/2018/05/23/lanalisi-27-maggio-il-quirinale-non-puo-subire-imposizioni-_cec07bf7-5078-4a86-b0cc-a138731c18f5.html.

Il testo integrale della dichiarazione di Sergio Mattarella nel discorso allo Studio della Vetrata può essere letto qui: https://www.agensir.it/quotidiano/2018/5/28/governo-mattarella-il-presidente-della-repubblica-svolge-un-ruolo-di-garanzia-testo-integrale-della-dichiarazione/.

Sulla diretta Facebook di Di Maio contro Mattarella, gli orari e i livelli di engagement, si veda Mauro Munafò, Così funziona la macchina virale grillina, «L’Espresso», 18 novembre 2018.

La telefonata di Luigi Di Maio a Fabio Fazio, in diretta a Che tempo che fa, può essere ascoltata qui: https://m.youtube.com/watch?v=H-20JMcP70Q.

Il tweet con cui Carlo Sibilia, incaricato dal Movimento, chiede l’impeachment per Mattarella è qui: https://twitter.com/carlosibilia/status/1000810375540027392?s=20.

«Operation Infektion» è il nome dato dall’allora Kgb a una delle operazioni di disinformazione avvenute con maggior successo nella storia. L’Operazione consistette nell’impiantare con successo la falsa notizia che il virus dell’Aids fosse stato prodotto negli Stati Uniti, in un laboratorio governativo del Maryland, con l’obiettivo di infettare afroamericani e gay. Il «New York Times» l’ha ricostruita in un videoreportage di Adam B. Ellick e Adam Westbrook, 12 novembre 2018, https://www.nytimes.com/2018/11/12/opinion/russia-meddling-disinformation-fake-news-elections.html.

Uno dei libri più preziosi sui modi di diffusione del contagio delle campagne di disinformazione è quello di Ladislav Bittman, una ex spia ceca, The KGB and Soviet Disinformation: An Insider’s View, Pergamon Press, 1985.

Sulla provenienza di Cristina Belotti, collaboratrice della Casaleggio Associati, dal milieu della tv berlusconiana (esattamente dal programma di Paolo Del Debbio), si veda Jacopo Iacoboni, La “struttura delta” della Casaleggio. Ecco tutti i nomi e come funziona, «La Stampa», 11 febbraio 2016, https://www.lastampa.it/2016/02/11/italia/la-struttura-delta-della-casaleggio-ecco-tutti-i-nomi-e-come-funziona-KjOs99jXDHs6JbhPBP5uAM/pagina.html.

Nel novembre 2015 Silvio Berlusconi non era affatto critico com’è oggi sul Movimento cinque stelle. Anzi. Il Cavaliere diceva, di Di Maio e Di Battista: «Di Maio e Di Battista sono perfetti, avercene. Grillo ha trovato due ragazzi che bucano il video e ora che si è tolto di mezzo, tornando a fare il comico e soprattutto ha tolto il suo nome dal simbolo, se c’è un partito di cui prevedo la risalita è proprio il Movimento 5 Stelle» (https://www.fanpage.it/berlusconi-applaude-di-maio-e-di-battista-e-a-lega-fdi-da-soli-non-si-conta-nulla/).

Il 10 marzo 2016, in un’intervista al «Messaggero», Berlusconi disse di Virginia Raggi: «Persone a me vicine mi hanno parlato bene di Virginia Raggi. Mi dicono che non è soltanto telegenica, ma è anche un bravo avvocato» (l’intervista fu ripresa online dal «Corriere della Sera», in Valeria Palumbo, Berlusconi: «Raggi? Telegenica, e anche un bravo avvocato», https://www.corriere.it/politica/16_marzo_10/berlusconi-raggi-telegenica-sindaco-roma-cinque-stelle-forza-italia-395ff5a0-e699-11e5-877d-6f0788106330.shtml).

Renato Brunetta, l’8 febbraio 2015, in un articolo sul «Giornale» intitolato Ecco come uscire dall’euro senza far scoppiare l’Europa, illustrò le procedure previste dall’articolo 218 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, chiosando: «Ecco come si esce dall’Unione europea e, perché no, dall’euro. È scritto nei Trattati. Basta applicarli, se si vuole. E se si è forti/credibili abbastanza per farlo. La decisione è tutta politica» (http://www.ilgiornale.it/news/politica/ecco-uscire-dalleuro-senza-far-scoppiare-leuropa-1090997.html). Il 25
giugno 2016, al convegno di Parma che cito nel capitolo, Brunetta disse (riporto da «La Stampa»): «“Sull’Europa siamo critici anche noi. Non c’è nessuna distanza. Non banalizzi il pensiero di Salvini: sull’euro non mi ha mai chiesto o dentro o fuori”, garantisce il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta, mentre si aggira nell’atrio dell’Auditorium Paganini di Parma. Lo incrocia Claudio Borghi, che della Lega è consigliere regionale e responsabile economico. Un saluto, una stretta di mano: “Imprescindibile è uscire dall’euro – dice – poi, una volta fatto quello, si può rinegoziare sulla Ue. In Fi devono fare come i conservatori inglesi su Brexit: noi facciamo Farage, loro però tirino fuori un Boris Johnson”».

Steve Bannon invitò Movimento e Lega ad andare avanti sul nome di Paolo Savona durante un’intervista a Maria Latella a Sky Tg24, https://m.youtube.com/watch?v=reOGpceZtYs.

Il tweet di Marcello Foa, che annuncia la sua intervista a RT contro Mattarella, recita: «Tra pochi minuti sarò in diretta televisiva su Russia Today per commentare la crisi politica italiana innescata da #Mattarella per il suo rifiuto di mandare alle Camere il #GovernoConte». Leggibile qui: https://twitter.com/MarcelloFoa/status/1000829018634182657?s=20.

Il tweet di Foa su Sergio Mattarella è leggibile qui: https://twitter.com/marcellofoa/status/1000805816151302145?s=21.

Le parole di Alessandro Di Battista che evocano un complotto e una cospirazione estera a cui avrebbe partecipato il Quirinale («Non so se a Mattarella siano arrivate telefonate da qualche paese estero») sono citate dal «Fatto Quotidiano»: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/27/governo-di-maio-occorre-impeachment-mattarella-per-evitare-reazioni-della-popolazione-e-poi-si-torna-al-voto/4385875/.

Il post di Vittorio Di Battista su Facebook, del 23 maggio 2018, contro Sergio Mattarella (che si conclude così: «Forza, mister Allegria, fai il tuo dovere e non avrai seccature»), poi cancellato, è leggibile qui sull’Ansa: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/05/23/padre-di-battista-a-colle-fai-dovere-o-sara-presa-bastiglia-_5416eb75-25a3-4724-b11a-ed9ee041caa5.html.

Il 29 maggio 2018 Fiorenza Sarzanini sul «Corriere della Sera» ha raccontato che Vittorio Di Battista è indagato «per la violazione dell’articolo 378 che punisce “le offese al prestigio e all’onore del capo dello Stato”»: Vittorio Di Battista è indagato per offese al presidente Mattarella, https://roma.corriere.it/notizie/politica/18_maggio_29/vittorio-di-battista-indagato-offese-presidente-mattarella-7b5ded62-62b7-11e8-bb5f-63b58f0e7bef.shtml. Nel momento in cui scrivo la vicenda non si è ancora chiusa.

L’esistenza di un network organizzato di account sospetti su Twitter, con comportamento fortemente inautentico, contro Sergio Mattarella nella notte tra 27 e 28 maggio 2018 è stata rivelata in un articolo della «Stampa»: Jacopo Iacoboni, Un network di account sospetti ha spinto la campagna sui social contro Mattarella, 30 maggio 2018, https://www.lastampa.it/2018/05/30/italia/un-network-di-account-sospetti-ha-spinto-la-campagna-sui-social-contro-mattarella-Gq8Y0IKb3NeCFkIW6vi5jO/premium.html. L’articolo cita e riporta un’analisi informatica di Andrea Stroppa e Daniele Di Stefano. Ho potuto consultare e analizzare nel dettaglio il report informatico, facendolo incrociare da altri informatici.

Il 3 agosto 2018, un articolo di Federico Fubini sul «Corriere della Sera» ha rilevato che, dei circa 400 account organizzati nella operazione coordinata contro Mattarella, «almeno una ventina dei profili di Twitter coinvolti nella campagna digitale contro il capo dello Stato avevano una storia controversa». Ha scritto Fubini che «nel passato recente quei profili su Twitter, che appartengono a italiani del tutto ignari, erano stati usati una o più volte dalla Internet Research Agency (Ira) di San Pietroburgo per far filtrare nel nostro Paese la propria propaganda a favore dei partiti populisti, dei sovranisti e degli anti-europei» (Le manovre dei russi sul web e l’attacco coordinato a Mattarella, https://www.corriere.it/politica/18_agosto_03/manovre-russi-web-c6e7d71e-9699-11e8-8193-b4632fd4d653.shtml). L’articolo coglie un dettaglio interessante, anche se è stato pesantemente attaccato nel disinformato dibattito pubblico italiano. Che nell’operazione contro Mattarella si siano potute sovrapporre amplificazioni anche da parte di troll factory straniere è possibile; ciò non significa attribuirla ai russi (come nella caricatura delle polemiche italiane, in questo caso contro il «Corriere», è stato fatto). «La Stampa» aveva chiaramente scritto che, stando all’analisi contenuta nel report Stroppa-Di Stefano, la ops era in apparenza opera «di farm italiane». Il «Corriere» si era limitato a segnalare una circostanza di fatto, analizzando il database degli account della troll factory di San Pietroburgo pubblicato dal sito «Fivethirtyeight» di Nate Silver: che alcuni di quegli account entravano anche nella ops contro Mattarella (il database, con nove file excel e tre milioni di tweet, è scaricabile qui: https://github.com/fivethirtyeight/russian-troll-tweets/).

Il 5 agosto 2018 Fiorenza Sarzanini, raccontando dell’inchiesta aperta dall’Antiterrorismo a Roma con l’ipotesi di «attentato alla libertà del presidente della Repubblica», ha riferito: «La prima traccia utile trovata dagli specialisti avvalora la possibilità che a generare l’operazione sia stato un account creato sullo “snodo dati” di Milano» (Quirinale, dallo «snodo» di Milano l’account falso per l’attacco web a Mattarella, «Corriere della Sera», https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_agosto_05/dallo-snodo-milano-primo-account-falsoper-l-attacco-web-colle-5af8332e-98eb-11e8-9116-c731a1e8fd65.shtml).

Il violento attacco di Luigi Di Maio anche ai consiglieri del Colle (con una frase probabilmente indirizzata a Ugo Zampetti) – «Più che il presidente andrebbero messi in stato di accusa i suoi consiglieri» – è citato da un articolo del «Fatto Quotidiano» del 28 maggio 2018: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/28/governo-di-maio-salvini-realizziamo-contratto-parlamento-leader-lega-al-voto-con-forza-italia-ci-ragionero/4387957/.