27
Caddi in un sonno disturbato da visioni del serpente che avevo chiuso in un sacco della spazzatura e piazzato tra i tageti accanto al portico. Nei miei sogni, però, era ben vivo, mi inseguiva tra alberi fitti coperti di tillandsie, emettendo senza sosta un sibilo ansimante: Asa, Asa, Asa.
Più correvo, più mi s'incollava alle calcagna. Salii su un albero e lui mi passò vicino, strisciando su per il tronco, poi guardò giù con un sorriso sornione, stile gatto di Alice. La sua lingua m'insidiava il volto. Gli schiacciai la testa.
Ma la lingua si protese nuovamente verso di me. Sulla punta biforcuta riuscii a distinguere tre sei rossi e, più sopra, una crocetta d'oro splendente.
Un ramo dell'albero si tramutò in un tentacolo sinuoso, si curvò verso di me stringendo un microfono. Il metallo mi sfiorò la guancia.
Colpii di nuovo.
E urtai qualcosa di peloso e sodo.
Mi svegliai, accorgendomi che Birdie leccava la mia faccia.
«Scusa, Bird.» Fregai via la saliva dalla guancia.
L'orologio segnava le sette e venti.
Mentre facevo il caffè, il mio cellulare squillò: Slidell. Mi preparai psicologicamente ad affrontarlo e premetti il tasto per rispondere.
«L'hanno sbattuto fuori questa mattina.»
Impiegai un momento a realizzare. «Finney?»
«No, Jack il fottuto squartatore. Certo che sto parlando di Finney.»
Ingoiai una risposta a tono.
«Con il cuore gonfio di compassione, il procuratore distrettuale ha concordato con il difensore d'ufficio che non ci sono prove sufficienti per imputare a Finney l'uccisione di Klapec o di Rinaldi. E la detenzione illegale di ossa non è sufficiente a tenerlo sotto chiave.»
A sentir menzionare Charlie Hunt avvertii un noto impulso a rifuggire il confronto. Okay, basta svicolare: l'avrei chiamato in mattinata.
«... e certo io non mollerò quello stronzetto.» La voce di Skinny mi riportò con i piedi per terra. «Tu hai novità?»
Gli dissi del serpente.
«Cazzarola. Chi pensi sia stato?»
Avevo riflettuto a fondo sulla questione.
«Venerdì scorso ho criticato pubblicamente Boyce Lingo.»
«Quell'uomo ha molto seguito, ma i suoi fan non mi sembrano tipi da incidere rettili.»
«Non ne sarei così sicura.»
«Si è parlato parecchio anche della chincaglieria di Cuervo che tu e io abbiamo smantellato in Greenleaf Avenue.» Esitò, vagliando altre possibilità. «O forse è stato uno dei compari vudù di Finney.»
Gli parlai di Jennifer Roberts e della mia esperienza al Campo della luna piena, poi attesi una lavata di capo. Slidell mi sorprese.
«Che idea ti sei fatta?»
«Ecofemminismo e pessima poesia.»
«Vale a dire?»
«Benché poco convenzionali, le persone che ho incontrato sembravano innocue.»
«Anche John Wayne Gacy sembrava innocuo.»
«Credi che il testa di rame sia da intendere come una minaccia?»
«Sì, oppure qualcuno scontento dell'arresto di Finney ha deciso di fare un incantesimo per farlo uscire.» Sbuffò rumorosamente. «Ci sarebbe da ridere. Agitano qualche serpentello e, il giorno dopo, il loro pupillo è libero. Sta di fatto che uno squilibrato sa dove abiti, il che non fa ridere per niente. Devi guardarti le spalle.»
Avevo pensato anche a questo.
«E se facessi tenere d'occhio casa tua?»
Stavo per rifiutare, poi pensai a Rinaldi. Perché rischiare?
«Certo. Grazie.»
«Passerà un'unità ogni ora o giù di lì, per assicurarsi che sia tutto in regola. Forse dovremmo concordare un segnale di pericolo.»
«Una lanterna sul campanile della Old North Church?»
«Eh?»
«Una se vengono da terra, due se vengono dal mare?»
Niente.
«Se qualcosa non va, lascerò accesa la luce del portico.»
«Perfetto.»
«Lo vuoi, il serpente?»
«Che diavolo ci faccio con un testa di rame sbudellato?»
Dissi a Slidell dei campioni che avevo lasciato a Marion Ireland, all'università.
«Perché è importante?»
«Potrebbe non esserlo, lo saprò quando arriveranno i risultati.»
Stetti ad ascoltare un momento di affannosa respirazione nasale. Poi: «Un tizio di nome Vince Gunther figura arrestato il 28 settembre per adescamento. Ha passato la notte in guardina, finché, il giorno dopo, qualcuno gli ha pagato la cauzione, nel pomeriggio. Penso che Gunther potrebbe essere lo sparviero di Eddie. Cercherò di rintracciarlo tramite il garante». Tacque un momento. «Credo stia venendo fuori che Eddie aveva problemi di soldi.»
«Oh?»
«Più di cinquantamila dollari di scoperto sulla carta di credito.»
«E...?»
«E niente. Stanno verificando.»
«A te non aveva mai parlato di difficoltà finanziarie?»
Asciutto: «No».
«Pensano che fosse coinvolto in qualcosa che lo ha fatto uccidere?»
«Stanno verificando.» Ci fu una lunga pausa. «Io non ci credo. Dopo la morte di sua moglie, tutto ciò che voleva era andarsene a casa, suonare quella sua musica da sapientone e fare parole crociate. E quell'altro coso, quello con i numeri.»
«Il sudoku?»
«Sì, proprio quello. E cucinava, solo per sé. Veri pranzi, con pasta fresca, spezie e tutto il resto.»
Fitta improvvisa di dolore. Benché lo conoscessi da vent'anni, a parte il fatto che fosse originario del West Virginia, vedovo e solo, compulsivamente ordinato, amante della musica classica, del buon cibo e degli abiti costosi, sapevo ben poco dell'uomo che era stato. Ora non l'avrei mai più scoperto.
«Aveva famiglia?»
«Un figlio sposato, Tony. Vive da qualche parte vicino a Boston, fin da quando era molto piccolo.»
«Si sentivano?»
«Sì, ma non era un argomento di cui Eddie parlasse volentieri.»
Non chiesi perché il figlio di Rinaldi fosse stato allevato da altri. «Che dice Tony?»
«Trovate i bastardi che hanno ucciso mio padre.»
Gli passai anche questa, attribuendo i suoi modi scorbutici alla sofferenza.
«Guarda, l'indagine è coordinata da un distaccamento della Omicidi. Quelli di rapine e stupri sono impegnati a battere il quartiere, rintracciare testimoni, verificare documenti, cose così. Il tempo era schifoso, perciò non c'era nessuno in giro, sabato sera. Nessuno ha visto niente. Almeno questa è l'idea che mi sono fatto: non è che i membri del team abbiano messo il mio numero di telefono nella lista dei dieci preferiti.»
Questo potevo capirlo. Slidell era già difficile da controllare in circostanze normali. Considerato il grado di coinvolgimento emotivo nella vicenda Rinaldi, sarebbe stato impossibile tenerlo a freno, se fosse giunto a conoscenza della benché minima traccia.
«Ci vediamo in chiesa?»
«Sarò in fondo.»
Dopo aver chiuso la comunicazione, avviai il computer e controllai la posta.
Katy aveva scritto per scusarsi del battibecco. Più semplice via e-mail che per telefono, suppongo.
Un tizio dalla Nigeria voleva coinvolgermi in un piano per appropriarsi di due milioni di sterline. Non dovevo far altro che mandare le coordinate del mio conto corrente.
Un collega di università mi trasmetteva l'invito per un party di Halloween. Ricordando com'era andata l'anno precedente, declinai.
Astall@gmail.com. Nessun oggetto.
Oh no.
Oh sì. Allison Stallings voleva incontrarmi per un drink. Aveva qualche altra domanda.
Merda. Larke Tyrell si era infuriato a ragione. Dovevo aver parlato con la Stallings il lunedì, dopo la bevuta. Ma ero stata io a chiamarla? Impossibile.
Se lei aveva contattato me, come si era procurata il numero di casa o del cellulare? La signora Flowers non avrebbe mai fornito dati riservati, e così pure il personale dell'università.
Il personale esperto, per lo meno. Come si chiamava la nuova segretaria? Natasha? Naomi?
Guardai l'orologio: le otto e cinque. Chiamai.
Naomi giurò che non aveva assolutamente dato il mio numero a nessuno.
Ero stata io? Ripercorsi le ultime settimane. Ma certo! Takeela Freeman. Avrebbe potuto ricevere da lei l'informazione.
E allora perché adesso mi mandava un'e-mail invece di telefonare?
Forse perché per ventiquattro ore non avevo risposto al cellulare? Forse perché chi tentava di contattare casa mia si sentiva annunciare da una voce registrata che la linea era fuori servizio?
Annotai mentalmente di parlare con Takeela.
C'erano anche due messaggi dell'entomologo cui avevo spedito gli insetti del caso Greenleaf e del caso Klapec. Aprii il primo allegato.
Niente di sorprendente: le bestioline provenienti dalla sottocantina erano morte circa otto settimane prima della raccolta dei campioni. Ciò faceva risalire alla metà di agosto l'ultima attività documentata intorno all'altare di T-Bird.
I conti tornavano. Cuervo aveva subito il frontale con il treno il 26 agosto.
Aprii l'allegato al secondo messaggio: il rapporto relativo al caso Klapec. Oltre a nome e numero delle specie, forniva due pareri, uno in merito all'ambiente postmortem, l'altro al tempo trascorso dal decesso.
Il primo giudizio non era inaspettato.
I campioni non presentano evidenza di immersione in acqua.
Okay. Klapec era stato gettato sulla sponda, non lasciato a riva dalle onde. Larabee e io eravamo giunti alla stessa conclusione in seguito all'autopsia.
La seconda affermazione era più disturbante.
Il defunto è stato avvistato in situ il 6 ottobre, segnalato e recuperato due giorni dopo. Nell'intervallo di tempo in questione, le temperature hanno raggiunto punte massime diurne di ventisei gradi. Il corpo era mollemente avvolto nella plastica. Il trauma era di grave entità. Considerati questi fattori, l'attività degli insetti è singolarmente limitata, ma non incompatibile con l'estremo più basso di un IPM che parta da un minimo di quarantotto ore.
Mi appoggiai allo schienale, perplessa.
Secondo quanto annotato da Rinaldi, l'informatore, Vince, aveva visto Jimmy Klapec con il cliente violento - il sosia di Rick Nelson - il 29 settembre. Se ciò rispondeva a verità, dove era stato Klapec dalla fine del mese al giorno in cui era stato ritrovato il suo corpo senza vita?
JK. 29/9 VVUV con RN sec. VG.
Forse sbagliavamo a interpretare gli appunti di Eddie? E allora, che aveva voluto dire?
Immaginai Klapec sulla sponda del lago Wylie, il petto e il ventre incisi, il collo troncato. Quel cadavere avrebbe dovuto traboccare di uova, brulicare di larve. Perché un'oviposizione e una schiusa così limitate? E perché, poi, nessun interesse da parte degli animali?
Immaginai il cranio di Susan Redmon nel buio della cantina di Cuervo.
I due scenari erano così diversi, eppure così simili: implicavano entrambi un uso macabro di resti umani. Perché quei due ritrovamenti in un lasso di tempo tanto breve?
Dovevo concordare con Slidell. L'istinto mi diceva che le due vicende erano collegate. Ma quanto era estesa la ragnatela? E chi la tesseva?
Finney? Aveva negato di conoscere Cuervo, ma si era irrigidito sentendo nominare il santero. Guidava una Ford Focus. Leggeva libri sul satanismo.
Non credo nelle coincidenze: le coincidenze sono solo la facciata di una conoscenza lacunosa dei fatti.
Okay. Il momento di scovare i fatti era arrivato.
Inserendo in Google il nome di Asa Finney ottenni due risultati: il riferimento a uno dei fondatori della città di Hamilton, New York, e il rimando al sito di uno stregone chiamato Ursa.
Asa. Ursa. Tombola. Tentai con l'orsacchiotto.
In cima alla home page, una stella a cinque punte d'argento emetteva scintille, ruotando lentamente. A destra, una foto di Finney lo ritraeva con una lunga veste bianca, sulla quale era ricamata la costellazione dell'Orsa Maggiore.
Una piramide stratificata occupava il centro dello schermo, offrendo link alle pagine del sito. Tra le opzioni: Annunci, Recensioni, Festività, Insegnamenti, Magia, Fasi lunari, Poesia, Rituali, Samhain.
Scelsi Poesia.
I versi prediletti di Finney parlavano di gigli piangenti, di cuori come fari nella notte, dell'amore come mezzo per attuare la realtà.
Passai a Samhain.
C'era una citazione da L'albero di Halloween di Ray Bradbury, la pubblicità di un libro dal titolo I misteri pagani di Halloween e una lunga spiegazione sulle origini della festa. La descrizione storica di Finney coincideva con quella fornita da Jennifer Roberts. Tra l'altro, appresi che, in Scozia, la consuetudine di mascherarsi prevedeva lo scambio di ruoli, con gli uomini che si agghindavano da donna e viceversa.
Per un attimo fui distratta da quel pensiero, incapace di visualizzare la cosa: se già, normalmente, i maschi portavano il kilt, come funzionava?
L'unica informazione interessante era che il Samhain contemplava spesso due celebrazioni distinte, un incontro preparatorio e poi la festa vera e propria. Ciò confermava quanto dichiarato dalla Roberts circa un ritrovo eccezionale al campo, di lunedì.
Tornando alla pagina principale, cliccai su Insegnamenti.
Ecco di nuovo il volto di Finney, questa volta in primo piano. Era davvero una versione butterata di Rick Nelson.
Sotto l'immagine c'erano altri tab: Medicina e magia, Ogni respiro è una preghiera, Le rocce sono individui come noi, Afrodisiaci: doni della Dea. Immaginai che ognuno conducesse a una lezione di vita in stile wicca.
Un po' annoiata, provai con le sostanze erotizzanti.
Il ricorso all'afrodisiaco non ha effetto solo su chi lo assume. Bella scoperta. Gli afrodisiaci sono di natura animale o vegetale. Tra le erbe: ginseng aglio, guaranà. Okay, questa non la sapevo.
Tra gli alimenti va annoverata qualunque cosa dolce, salata, calda, fredda, pastosa, gommosa, umida. Non rimaneva escluso praticamente nulla...
In fondo alla pagina, Finney aveva inserito un disclaimer, affermando che i suoi consigli erano puramente indicativi ed esortando comunque a consultare il medico prima di impiegare sostanze afrodisiache per il miglioramento della performance sessuale.
Come no! Salve, dottore, pensavo di mangiarmi un po' di caramello. Lei che ne dice?
Stavo per chiudere, quando mi cadde l'occhio su un box in basso a sinistra: apparentemente, una serie di link a fornitori di mercanzia erotizzante.
Botanica exotica
Divine Sisters Botanicals
I quattro elementi
La botánica buena salud
Mystical Moods
Pozioni pagane
Avvertii un formicolio alla base della gola. La botánica buena salud: la bottega di Cuervo!
Quasi trattenendo il respiro, cliccai sulla voce corrispondente, ma trovai solo una segnalazione di errore: link non valido.
Era lo stesso negozio? Oppure un sito di vendita online dal nome identico?
Avevo scoperto la prova di un legame tra Finney e T-Bird? Perché, allora, Asa aveva negato di conoscere il santero?
Aveva incluso la Botánica nell'elenco solo perché si trovava a Charlotte?
Cuervo e Finney: un santero e uno stregone. Qual era il nesso? Slidell ci aveva visto giusto a proposito di «Ursa»? Era coinvolto in attività ben più losche della composizione di poesie e della coltivazione di erbe in vaso? Nell'omicidio di Jimmy Klapec? In quello di Rinaldi?
O magari in quello di Cuervo? Era possibile che la morte dell'ecuadoriano non fosse stata accidentale?
Jennifer Roberts si diceva certissima dell'innocenza di Finney, ma non era riuscita a contattarlo la sera in cui Klapec era stato ucciso.
Su una cosa, però, non potevo darle torto: il sito Internet dello stregone sembrava opera di una personalità eccentrica, sì, ma di indole non violenta.
Inseguendo i miei pensieri, chiusi la pagina web.
E mi ritrovai a fissare un corpo senza testa, trapassato da decine di spade, che si dissolse lentamente nello schermo nero. Quindi apparve un puntino, che crebbe dando forma a una creatura aliena con un esubero di denti.
Guardai il pop-up, incantata, mentre un cerchio rosso appariva sul petto della creatura. Il suo corpo esplose con un bagliore e si disintegrò in una pioggia di frammenti. Parole fluttuarono da un capo all'altro del video. Forze del male. Mondi mistici. Universi alieni. Gioca. Impara tecniche di programmazione all'avanguardia. La scritta Dr.Games.com prese a lampeggiare, in rosso e arancio, esortando l'utente a cliccare sull'icona.
Non c'era l'opzione «chiudi». Spostai il cursore sulla crocetta nell'angolo in alto a destra dello schermo, ma quell'affare non se ne andava.
Pensiero improvviso. Finney era appassionato di videogame. Quel banner poteva essere una sua trovata per attirare i visitatori del sito di Ursa in un altro?
Okay, dottor Games: giochiamo.
La videata iniziale non conteneva immagini o elaborazioni grafiche, solo un'unica frase che dava il benvenuto ad appassionati, hobbysti e professionisti.
Un elenco puntato offriva le seguenti opzioni: Come realizzare il gaming PC ideale, Gli ingredienti di un buon gioco, La carriera del game designer, Corsi di game design, Scarica gratuitamente.
Scelsi direttamente la busta numero cinque.
E scoprii un agghiacciante nuovo mondo.