Che disdetta, quando l’assassino mette in moto tutto il meccanismo delittuoso perché il cadavere salti fuori al più presto, e quel maledetto cadavere resta là dov’è, come se non importasse a nessuno di sapere che fine ha fatto! Accidenti, adesso gli tocca fare qualcosa, povero assassino. E, tac, fa una mossa falsa. La mossa falsa. Quella per cui Donald Lam riesce a veder chiaro in un groviglio che - se fosse a fin di bene - vi strapperebbe consensi di meraviglia. Pensate un po’ a due uomini che scompaiono contemporaneamente e alla coincidenza - davvero troppo balorda per essere una coincidenza non voluta - che gli interessati di entrambe le parti in causa si rivolgono alla stessa agenzia d’investigazioni per rintracciarli. Naturale che c’è del marcio, sotto. Ed eccovi scodellato un rebus perfetto che il brioso e sempre scintillante Fair ha persino arricchito di una circostanziata e avvincente prova con la «macchina della verità».

1.      "Nessuna conseguenza" è l'agghiacciante vicenda di un ricco magnate della finanza che assolda un killer per eliminare il marito della donna amata

2.      "In Irlanda non esistono serpenti" racconta la vicenda di un immigrato che reagisce alle vessazioni subite facendo appello alla sua fede religiosa e provocando una improbabile migrazione.

3.      "L'imperatore" è un magnifico esemplare di "blue marlin"che nelle agitate acque dell'isola di Mauritius diviene preda di un mite bancario in vacanza premio(tra i racconti forse il più coinvolgente).

4.      "Certi giorni...." , certi giorni non ne va bene una e da un tentato furto di liquori si può venire incastrati per un micidiale e pericoloso traffico internazionale.

5.      "Soldi e minacce", racconto un po' surreale della vendetta di un mite "travet" messo alle strette da un giro di ricattatori e prostitute.

6.      "Addotta come prova". Nella frenetica valorizzazione edilizia di quartieri fatiscenti c'è un anziano che difende dalla demolizione la sua vecchia casa … ma non solo per motivi sentimentali.

7.      "Privilegio assoluto" Se è vero che "la lingua ferisce più della spada" è anche vero che "chi di spada ferisce, di spada perisce".

8.      "Il dovere". La vita dei militari è spesso scandita da ordini crudeli, anche se poi si cambia vita il passato può ripresentarsi in forme insospettabili.

9.      "Un uomo prudente". Chi può apprezzare una grossa eredità se non chi meno se la aspetta?

"Sior Todero brontolon" è un vecchio burbero ed avaro che tiene sotto il suo dominio familiari e servitù, piegando ogni evento a suo vantaggio, sino a predisporre le nozze della nipote col figlio del suo fattore: si risparmia la dote e si acquista un servo gratis in famiglia.
Gregorio, il servitore, è l'unico che non si lascia intimorire, prendendo il gusto di burlarsi del padrone. Il primo a subire le angherie del vecchio è il figlio Pellegrin, uomo di poco carattere che, per non disgustare il padre, si limita a dire "mi no so gnente". La moglie di quest'ultimo, Marcolina, al contrario del marito, è una donna di temperamento e non si accontenta certo che la figlia Zanetta sposi Nicoletto, figlio di Desiderio, agente di Todero (che ruba a sua insaputa), quindi un servitore.
Ella trama alle spalle del vecchio per maritare la figlia al gentiluomo Meneghetto, aiutata in questo dalla "zermana" di lui: siora Fortunata. Per completare l'opera e togliere di mezzo ogni possibile ostacolo, Marcolina si prodiga affinché Cecilia, sua cameriera, si sposi con Nicoletto del quale peraltro è innamorata. Nel finale, attraverso gli intrecci tipici delle migliori commedie goldoniane, la famiglia giunge ad una soluzione lasciando con un palmo di naso il vecchio Todero.

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Sinossi

"Sior Todero brontolon" è un vecchio burbero ed avaro che tiene sotto il suo dominio familiari e servitù, piegando ogni evento a suo vantaggio, sino a predisporre le nozze della nipote col figlio del suo fattore: si risparmia la dote e si acquista un servo gratis in famiglia.
Gregorio, il servitore, è l'unico che non si lascia intimorire, prendendo il gusto di burlarsi del padrone. Il primo a subire le angherie del vecchio è il figlio Pellegrin, uomo di poco carattere che, per non disgustare il padre, si limita a dire "mi no so gnente". La moglie di quest'ultimo, Marcolina, al contrario del marito, è una donna di temperamento e non si accontenta certo che la figlia Zanetta sposi Nicoletto, figlio di Desiderio, agente di Todero (che ruba a sua insaputa), quindi un servitore.
Ella trama alle spalle del vecchio per maritare la figlia al gentiluomo Meneghetto, aiutata in questo dalla "zermana" di lui: siora Fortunata. Per completare l'opera e togliere di mezzo ogni possibile ostacolo, Marcolina si prodiga affinché Cecilia, sua cameriera, si sposi con Nicoletto del quale peraltro è innamorata. Nel finale, attraverso gli intrecci tipici delle migliori commedie goldoniane, la famiglia giunge ad una soluzione lasciando con un palmo di naso il vecchio Todero.