Ringraziamenti

Ho prima di tutto un debito di riconoscenza nei confronti di mio marito Arnaldo che, procurandomi la casa di Venezia, quella stessa a Castello che ho descritto come la casa della famiglia Biondini, mi ha permesso di conoscere la città e di immaginarvi le mie storie.

Non ringrazierò mai abbastanza Maria Paola Romeo, di Grandi & Associati, che ho conosciuto a Matera in occasione di un Women’s Fiction Festival e che ha letto i miei manoscritti, mi ha sempre incoraggiata e oggi è la mia preziosa agente.

Un grazie di cuore alle mie amiche veneziane: Valeria Numerico, che ha saputo infondermi l’anima della sua città, e Antonia Sautter, grande esperta del Settecento veneziano e geniale creatrice del Ballo del Doge, che ha sempre creduto in me. A lei devo l’esperienza personale di un ballo a palazzo Pisani, da cui ho tratto spunto per l’ultimo capitolo.

Altri personaggi sono stati miei inconsapevoli collaboratori.

Per le scenografie è stato prezioso il contributo della pittura di Pietro Longhi, di Gabriel Bella ma soprattutto del Canaletto. I rapporti interpersonali, come l’uso del “lei” per le persone di riguardo e il carattere dei servi, sono ispirati a Goldoni. I particolari della vita quotidiana devono molto alle Memorie di Casanova.

Tra gli storici, insostituibile l’apporto di Alvise Zorzi e Pompeo Molmenti, oltre a René Guerdan e molti altri. Ottima la descrizione della Venezia minore di Egle Trincanato e quella di Carla Coco.

Non sarebbe giusto infine dimenticare il contributo di alcuni siti internet, come Bauta.it, Baroque.it e Venezia nascosta, e la serie di libri dell’editore Filippi per il Gazzettino.