21. CITTA’ IMMAGINARIE (II)

 

 

Ecco perché la nostra storia deve concludersi a Barcellona, la più immaginaria tra le città europee.

Passeggiamo come danzatori all’ombra degli alberi di Parc Güell, a tratti chiudiamo gli occhi e inspiriamo quell’aria tiepida di tarda primavera; il vento scompiglia i capelli biondi di Clara, prima di perdersi tra i rami ondeggianti.

Di cosa parliamo?

Se le sensazioni sono ancora vive nel ricordo, il contenuto è andato perso.

Sono i discorsi senza parole che contano, il resto è una superficie senza valore che riveste la profondità delle nostre sensazioni. Una texture generata automaticamente dai nostri cervelli per riempire i silenzi che ci spaventano.

Io e Clara ci amiamo da molto — forse da sempre: ma, ora che le parole sono state pronunciate, cosa ne sarà di noi tre? Che posto avrà Federico? E come potrà cantare, Clara, le sue Canzoni senza parole, stasera?