BASSANIO -
In questa lettera, Porzia mia dolce,
ci son parole tra le più amare
ch’abbiano mai macchiato della carta.
Gentile mia signora,
quando ti dichiarai la prima volta
l’amore mio ti dissi apertamente
non posseder per me altra ricchezza
oltre ciò che mi scorre nelle vene;
e d’esser gentiluomo di natali.
E ti dicevo il vero. E tuttavia,
cara signora, riducendo a zero
la stima di me stesso, tu vedrai
che gran millantatore sono stato.
Perché quando ti dissi essere zero
le mie fortune, avrei dovuto aggiungerti,
in verit�, ch’eran meno di zero.
M’ero infatti obbligato,
per procacciarmi i mezzi, a un caro amico,
che a sua volta dové contrarre un debito
col suo più aperto e spietato nemico.
Ebbene in questa lettera, signora,
la carta è come il corpo del mio amico,
ogni parola una ferita aperta
che cola sangue vivo…
Ma davvero, Salerio? Tutti persi
i suoi carichi? Che! Nessuno salvo?
Quello da Tripoli, l’altro dal Messico,
quelli dall’Inghilterra, da Lisbona,
dalle coste dell’Africa, dall’India!
E non un solo vascello scampato
al terribile urto con gli scogli
rovina dei mercanti?