GESSICA -
Mi dispiace che te ne vai così;
la nostra casa è un mortorio d’inferno,
e tu, come un allegro diavoletto,
lenivi un poco questa sua tetraggine.
Addio, comunque. Toh, qui c’è un ducato.
E, senti, Lancillotto: questa sera,
non appena vedrai Lorenzo a cena
invitato dal tuo nuovo padrone,
d�gli questa missiva. Ma in segreto.
Ed ora addio. Non vorrei che mio padre
mi sorprendesse a parlare con te.