BASSANIO -
(Aprendo lo scrigno di piombo)
Che trovo qui?… Un ritratto. Porzia bella!
Quale semidio è potuto arrivare
a ritrarla così vera e reale?
Si muovono questi occhi,
oppure è il moto delle mie pupille
che me li fa apparire che si muovano?
Le labbra sono appena un po’ socchiuse,
come divise da un dolce respiro:
dolce barriera a separar tra loro
sì dolci amici. Qui nei suoi capelli,
l’artista, ad imitar l’arte del ragno,
ha intessuto una trama tutta d’oro
per irretirvi i cuori, più che il ragno
le mosche dentro le sue ragnatele.
Ma gli occhi… come ha potuto guardarli
per riprodurli? Terminato il primo,
come questo non gli ha rapito i suoi,
sì da lasciare l’opera incompiuta?
Eppure no, guardate: ogni mia lode
di questa effigie fa torto al reale
suo modello, di tanto questa immagine
sembra andarsene zoppa dietro ad esso.(86)
Ed ecco il rotoletto con la scritta
che contiene e compendia la mia sorte:
(Legge)
“Tu che scelto non hai per la tua vista,
“sorte ingannevole evitasti e trista.
“Dacché ti venne siffatta fortuna
“resta lieto di questa tua conquista
“né cercarne più alcuna.
“Se di questa ti sei ben allietato,
“ed hai la gioia ch’ha sempre cercato,
“volgiti alla tua dama,
“e con un bacio l’amor suo reclama.”
Gentile, il rotoletto!…
(A Porzia)
Bella signora, con licenza vostra,
io seguo quel che dice questo scritto,
nel dare e nel ricevere. Signora,
simile ad uno di due contendenti
in gara per un premio,
che pensa d’aver bene combattuto
agli occhi della gente,
allo scoppiar del fragoroso applauso
e delle generali acclamazioni
si guarda intorno tutto frastornato
e ancor dubbioso se quelle esplosioni
d’approvazione siano o no per lui,
io resto ancor dubbioso,
bellissima, se quel che vedo è vero,
finché non siate voi personalmente
a confermarlo ed a ratificarlo.